Good friends.

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Mentre stiamo tornando a casa, ad un tratto Sadie, Caleb, Noah e Gaten davanti a me e Millie cominciano a lanciarsi sguardi e sorrisi maliziosi per poi accelerare il passo lasciandoci indietro.
Io e Millie ci guardiamo, non capendo.
"Ei, scusa l'invadenza, ma posso farti una domanda?" mi chiede lei mostrando con un sorriso i suoi denti bianchissimi.
"Certo, dimmi pure!" le dico annuendo.
"Come mai ti sei trasferito qui dal Canada?" mi chiede lei.
"Oh scusa, se non vuoi rispondere non c'è alcun problema." dice poi arrossendo.
"Ma no tranquilla, non c'è alcun problema! Comunque: mio padre è un allenatore di basket, e ha ricevuto un'offerta: allenare una squadra di basket importante qui, gli Orlando Bullets. Mio fratello Nick e mia madre madre hanno accettato sin da subito, io invece mi sono rifiutato, dopo varie discussioni e fughe di casa però ho rinunciato, ed eccomi qui. Una storia complicata, direi." le spiego sorridendo.
"Beh, tutte le storie devono essere complicate, altrimenti non sarebbero storie! No?" mi dice lei rispondendo con un sorriso dolce, come quello di una bambina.
"Come darti torto." le rispondo io con un occhiolino.
Poco dopo entrambi scoppiamo in una fragorosa risata.
"Ei piccioncini, siete arrivati no? Finn questa è casa tua, giusto?" mi chiede Gaten.
"Oh, sì sì. Vivo qui." dico io ritornando alla realtà.
"E io vivo accanto, ciao ragazzi!" esclama Millie agitando la mano destra in segno di saluto.
Dopo esserci allontanati restiamo ancora a parlare di come è andato il mio primo giorno di scuola.
"Ei, questo è il mio numero. Abbiamo un gruppo Whatsapp con i ragazzi, in giornata ti aggiungeranno. Ma intanto ecco qui, saremo buoni vicini di casa!" mi dice lasciandomi un bigliettino con su scritto un numero telefonico.
"Ora corro, mia madre mi uccide se ritardo a pranzo, ciao!" esclama lei poi correndo dentro casa.

Entrato anch'io a casa, mi ritrovo sottoposto alle mille domande di mia madre e mio fratello:
"Ei Finnie, com'è andata?" mi chiede Nick dal divano.
"Nick, ti ho detto di non chiamarmi così." gli dico alzando e puntandogli contro il dito medio.
"Avanti ragazzi smettetela, tesoro, allora? Fatto nuove amicizie?" mi chiede mia madre cercando di interrompere i nostri tipici "botta e risposta".
"Tutto bene mamma, sì in realtà ho conosciuto dei ragazzi, sembrano simpatici." dico io sorridendo.
"E poi.." continuo perdendo il controllo della mia lingua.

Oh avanti Finn, vuoi davvero dire loro di aver preso una cotta il primo giorno di scuola? Che idiota!

"E poi?" continua mio fratello con tono provocatorio.
"Oh, niente.. niente!" esclamo io sentendo le mie guance già arrossate.
"Qualcuno ha preso una cotta il primo giorno di scuola!" esclama mio fratello ad un certo punto.
Mentre mi siedo accanto a lui al tavolo da pranzo, rispondo con un altro sonoro dito medio.
"Davvero tesoro?" esclama mia madre curiosa.
"Cosa? No, mamma!" le dico io sempre più imbarazzato.
"E va bene, ad ogni modo, che ne dici se oggi andassimo a comprare delle nuove sneakers?" mi chiede lei sorridendo.
"Oh, si ma pensavo di poter andare con questi miei nuovi amici, magari potrei chiederlo a loro." dico io facendo spallucce.
"Va bene, perché no!" dice lei annuendo felice.

Dopo pranzo salgo su in camera.
In realtà la mia intenzione è di chiedere a Millie di venire con me.

Avanti Finn non essere ridicolo, la conosci da un paio d'ore, non verrà mai con te!

Come al solito però, la mia testa ragiona, le mie mani e la mia bocca mai.
D'istinto le scrivo.
Me: Ei Millie, sono io.. Finn.
Millie: Ei, ciao Finn!
Me: Posso chiederti una cosa?
Millie: Certo, dimmi pure.
Me: So che ci conosciamo da poco e non ho il numero degli altri ragazzi, quindi se non vuoi sentiti libera di declinare. Mia madre oggi è fuori per lavoro e io dovrei comprare delle nuove scarpe.
Non conosco praticamente niente di qui, ti andrebbe di venire con me?

Idiota Finn, sei un idiota!

Millie: Oh certo! Mi farebbe davvero molto piacere, facciamo alle 4:15 p.m?

Wow.

Me: Certo, 4:15 p.m! Grazie mille!
In preda al panico corro a cambiarmi, una felpa rossa della Nike, jeans neri e le mie vecchie Vans, vado a lavarmi i denti e a pettinarmi, sono pronto, ma con largo anticipo.
Mi rilancio sul letto, prendo il telefono e fisso l'ora, 3:00 p.m.
Alle 3.55 p.m scendo al piano di sotto:
"Mamma io esco!" esclamo.
"Ciao, e fa' attenzione!" urla lei di rimando.

Devo ammettere che sono nel panico senza nemmeno sapere il perché. Che mi piaccia, in quel senso, Millie Bobby Brown? No, è impossibile, la conosco appena.

Esco di casa per poi entrare nel vialetto della casa a fianco e suonare il campanello:
"Ei Finnie, sei puntuale." esclama lei sorridendo.
"Finnie?" rispondo io sorridendo.
"Oh sì, Finnie." scoppia poi in un risolino nascosto da una mano.
"Va benissimo, Mills." le rispondo sorridendo.

Detto da lei anche "Finnie" è bellissimo.

A fine serata, dopo aver fatto tutto, ci fermiamo in spiaggia a guardare il tramonto.

Con Millie sto bene, dimentico tutto, la paura di una nuova vita qui, di come possa essere.. tutto sparisce, ci siamo solo io e lei, non sono mai stato così bene con una persona conosciuta da meno di un giorno, ma con lei è tutto diverso, tutto migliore. Forse è possibile, forse mi sono davvero innamorato.. anzi, ne sono certo.

Dopo dieci minuti a pensare mi accorgo però che il suo viso è spento, triste.
"Ei Mills, che succede? Qualcosa non va? Ho fatto o detto qualcosa di sbagliato?" le chiedo preoccupato.
"Oh no, no! Tu sei fantastico.. è questo posto.." mi risponde lei a testa bassa.
"Cos'ha che non va?" le chiedo, cercando di capire.
"Beh quando ero piccola, spesso i miei genitori erano fuori per lavoro, e io stavo con mia nonna. Era la mia migliore amica, mi portava qui quando ero triste, a guardare il mare. Poi, una mattina non si è più svegliata.. mi ero ripromessa che sarei tornata qui soltanto se avessi trovato un'altra persona con cui sarei mi sarei sentita a casa, al sicuro." mi risponde lei.
"Mills, mi dispiace tanto." le dico stringendole la mano.
Lei ricambia.
"Ma perché hai insistito per venire allora?" le chiedo.
"Sai, ti sembrerò una pazza, e potresti aver ragione. Ma con te sto davvero bene, ho passato una giornata bellissima, mi sono sentita felice, sono stata me stessa, senza la paura di essere giudicata." mi dice lei guardandomi dritta negli occhi.
So di star correndo troppo, ma decido di rivelarle ciò che provo per lei:
"Mills, io.." sto per dirglielo quando un telefono ci interrompe, è il suo.
Riesco a sentire, è sua madre.

"Va bene mamma, ciao!" termina lei dopo un po' chiudendo la chiamata.
"Forse è meglio rientrare, vero?" le chiedo io avendo capito cosa aveva detto sua madre.
"Si, credo sia meglio. Cosa stavi per dirmi prima?" mi chiede lei.
"Nulla di importante, tranquilla." le dico sorridendole e porgendo la mano per aiutarla ad alzarsi.
Una volta arrivati a casa, lei si ferma sul suo vialetto:
"Allora.. io vado, grazie di tutto. Mi sono divertita molto! Ei, che ne dici di venire da me domani per studiare per i test d'ingresso? Potremmo aiutarci a vicenda.. so di essere più piccola, ma ho buoni voti, posso aiutarti!" esclama lei sorridendo.
"Sarebbe fantastico, davvero." le dico sorridendo.
"Allora a domani!" mi dice dandomi un bacio sulla guancia per poi correre via.

Torno a casa col mio solito sorriso da idiota che ho da stamattina, dopo aver conosciuto Millie.
Ma ora più di prima, con un solo bacio sulla guancia è riuscita a mandarmi in tilt.
Apro la porta, e come al solito sbuca mia madre:
"Ei tesoro, com'è andata?" mi chiede lei.
Io le rispondo solo sorridendo, credo le basti per capire.
Tornato in camera le scrivo.

Finn, sei serio? Sembrerai uno stalker.

Ma come al solito, mente e corpo scollegati.
Me: Grazie per oggi, davvero. Per me è stato molto importante.
Millie: Grazie a te, davvero. Quello che ho detto oggi è tutto vero, con te sto davvero bene. Ora però sono stanchissima.. a domani. x
Me: A domani Mills. x

Spazio autrice/autore:
Scusate se per molto tempo non ho scritto ma non ho davvero avuto il tempo! Vi sta piacendo la storia? Commentate, mi farebbe molto piacere sentire che ci siete!

You belong to me: Millie&FinnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora