Capitolo VII Madre????

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Quando mi svegliai mi trovai in un letto matrimoniale a baldacchino, con le lenzuola bianche e rosse.

Le colonne del letto erano a forma di due draghi intrecciati e dipinti di bianco, oro ed argento.

Il soffitto della stanza, in cui mi trovavo, raffigurava un cielo azzurro con delle soffici nuvole bianche.

Il resto della stanza era completamente bianco e c'era un sacco di luce.

Quando mi alzai mi accorsi che dietro il letto c'era un'ampia finestra chiusa da pesanti tendaggi bordoux e che tutta la luce che avevo notato in precedenza proveniva da una grande portafinestra, che dava su un balcone.

Quando misi i piedi per terra mi accorsi che si erano rimpiccioliti.

Non so perché una strana felicità e impazienza nacquero dentro di me.

Senza che io volessi il mio corpo si diresse verso una porta, che si trovava esattamente dalla parte opposta della portafinestra.

Scoprii che al di la della porta c'era un bagno gigantesco.

Io mi diressi, contro la mia volontà, verso una porta che si trovava sulla parere sinistra del bagno.

Una volta varcata anche questa porta mi ritrovai in un'immensa stanza piena di vestiti.

Il mio corpo si diresse con sicurezza davanti un armadio aperto, da cui prese una gruccia su cui c'era un vestito di leggerissimo lino.

Dopo averlo indossato mi diressi verso il fondo della stanza, la cui parete era completamente fatta di specchi.

Vidi riflessa la figura di una ragazza sui tredici anni.

La sua pelle era candida che emanava luce propria, il viso perfetto era contornato da capelli corvini, lunghi fino le scapole, che da lisci finivano in morbidi boccoli.

La bocca era perfetta, carnosa ma non troppo, di una bella tonalità di rosa scuro, il naso piccolo e delicato, le guance leggermente rosate, gli occhi con un leggero taglio orientale erano bicolore, l'occhio destro di un verde smeraldo che ricordava le colline più fertili che potessero esistere, mentre l'occhio sinistro blu notte con delle piccole pagliuzze dorate, sembrava di guardare il cielo estivo pieno di stelle.

Soltanto guardandola in viso ti ricordava una dea.

La corporatura snella e magra era coperta da un leggero vestito di lino, che le arrivava leggermente sopra il ginocchio e che era legato dietro al collo lasciando la schiena completamente nuda; dalla scollatura, sul seno sinistro, si notava un piccolo tatuaggio rosso.

Quando la ragazza si voltò, continuando a guardare lo specchio, mi accorsi che infondo alla schiena, aveva il tatuaggio di una farfalla rossa e nera; e che guardava, con sguardo pieno di successo, il tatuaggio di un drago vicino alla base del collo.

Quando la ragazza del riflesso fece una piroetta su se stessa mi resi conto che anche il mio corpo faceva lo stesso.

In quel momento realizzai che la ragazza nello specchio ero io, ma era una cosa impossibile...

Quando mi destai dai miei pensieri mi resi conto che le "mie" gambe mi avevano portato in un giardino.

Era stupendo quel posto.

L'erba piena di fiori.

Una leggera brezza estiva.

Giganteschi alberi in fiore che donavano un po' d'ombra.

Kirina.il diario nero [BOZZA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora