Capitolo Quattordici

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Mi risveglio e mi stacco dal suo abbraccio mi faccio una doccia ed esco con una sua maglietta e dei leggins. Vedo Alberto che si avvicina a me e mi passa accanto
A: perché hai quei puntini sotto gli occhi?
T: te ne sei accorto? Pensavo che non te ne accorgessi dato che sei stato l'unico. Per me i puntini sono come un segno distintivo, per distinguermi dalla massa. Così quando parlano di quella con i puntini sotto gli occhi sanno che sono io *dico con aria fiera*
A: Wow, Tish sei particolare, mi piaci *vedo che gli arriva un messaggio sul cellulare e cambia umore, si alza senza dire niente, ma io lo fermo*
T: Alb che hai?
A: Niente, mi ha mandato un messaggio Ludovica e devo andare da lei *dice in tono serio e infastidito*
T: pensavo che avevi finito di spassartela con lei
A: Non sono cazzi tuoi, con chi è che me la spasso! Sei troppo oppressiva, non sei la mia ragazza. Ti ricordi il limite? Lo stai sorpassando,quindi fatti i cazzi tuoi *mi dice con gli occhi iniettati di sangue*
T: a cosa ti servo? Solo per soddisfare il tuo desiderio sessuale? Se pensi questo hai prorpio sbagliato
A: no non mi servi per questo, adesso devo andare.
Alberto se ne va e io scoppio in lacrime in mio soccorso viene subito Umberto
U: cosa succede Tish?
T: solo nervosismo *mento*
U: vieni qui *mi avvolge in un caloroso abbraccio e io rimango poggiata sul suo petto*
T: mi parli di Alberto?
U: ehm, okay. Alberto non è mai stato felice durante la sua vita è cresciuto senza padre dato che era un alcolizzato e un drogato, sua madre per mantenere la famiglia salda faceva la prostituta e si portava i vecchi dato che con loro guadagnava di più, Alberto fa li ha promesso che non si sarebbe innamorato di nessuna ragazza perché ha paura di diventare come il padre
T: ah *l'unica cosa che riesco a dire, io mi alzo e Umberto mi fa sedere di nuovo, mi guarda negli occhi e mi bacia, un bacio delicato ma passionale, non ho sentito le farfalle nello stomaco come succede quando mi bacia Alberto ma non mi sono fermata, vedo che dalla porta entra Alberto e ci guarda malissimo, io mi fermo e Alberto mi prede per il polso e mi porta in camera nostra*
A: ma che cazzo fai? *dice con aria arrabbiato*
T: di cosa stai parlando?
A: Non fare la finta tonta. Tu s Umberto ve la spassate? Avete già scopato?
T: eh? Io e Umberto non c'è la spassiamo, poi non saranno affari tuoi di cosa faccio. Tu sei libero di fare quel che cazzo vuoi e quando una persona te lo chiede ti incazzi, che vuoi? Tra me e lui c'è stato solo un bacio
A: Non voglio che ti baci con lui, ma dimmi. Hai sentito le farfalle nello stomaco?
T: perché non vuoi? *evitando di rispondere alla seconda domanda*
A: perché lui è peggio di me, non voglio che ti faccia soffrire
T: Alberto la smettila *prendo e me ne vado, vedo che nella faccia di Alberto cambia, ma non m'importa*

Spazio autrice: ho dovuto riscrivere da capo questo capitolo dato che avevo postato per due volte il Tredici, ma perdonatemi cose capitano. Cosa ne pensate?

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