Although, everything and everyone

Capitolo 7

I giorni seguenti Eve pensò ad Ethan a giorni alterni, alcuni avrebbe voluto che fosse lì assieme a lei, altri invece cercava di autoconvincersi che non lo avrebbe più rivisto. Insomma com'era possibile? Tutte queste pare mentali per un ragazzo! Che magari voleva solo usarla come giocattolino pensò Eve.
Quella mattina venne svegliata da Ali.
Entrò senza bussare e correndo si scaraventò sul letto.
-"Forza Eve! Ho una bellissima notizia! Oggi andremo alla villetta di Ethan per il brunch!"- O perché parlò troppo velocemente per l'eccitazione o perché doveva ancora connettere il cervello, ma Eve non capì nulla, costringendo quindi la cugina a dover ripetere.
-"come scusa?"- chiese.
-"Prima è arrivata una lettera da Lillie Johnson per mia madre, l'ho letta prima che la leggesse lei, ed era un invito ad il brunch che daranno questo primo pomeriggio a casa loro."-
Destino, pensò Eve.
-"Inoltre c'era scritto che nel tardo pomeriggio andremo a cavalcare, noi giovani però."- Ali sorrise euforica. Una giornata con il suo Ethan.
Passare un intera giornata con Ethan? Questo sì che per Eve significava tortura.
-"In realtà non mi sent...."- provo' a balbettare la bionda. Ma subito venne interrotta.
-"NO! Non ci provare, so cosa stai facendo! Non trovare fuori scuse!"-
Ci riprovò. -"No è che in realtà seriamente io..."- poi si fermò vedendo lo sguardo di Ali.
'Non è giusto cazzo!' pensò Eve.
Erano troppi grandi e belli quegli occhi per ricevere un rifiuto. Poi si aggiunse allo sguardo supplichevole anche il beccuccio con le finissime labbra. -"Dai sarà divertente!"- altro tentativo della cugina.
Infine non riuscì ad essere così cattiva, soprattutto con lei, quindi accetto'.
Ali le apri le finestre facendo passare aria e facendo entrare il sole, proprio come piaceva a lei.
Piano piano si alzò dal letto, si cambiò e si sedette davanti allo specchio per sistemarsi i capelli. La mora la raggiunse subito ed iniziò ad acconciarla. Delicatamente le spazzolo' i capelli e decise di lasciarglieli sciolti.
-"Eve, i capelli sciolti son la tua morte."- disse Ali guardandola allo specchio e accarezzando una ciocca. Evelyne rispose allo sguardo e le sorrise.

La villetta dove arrivarono era veramente favolosa. Aveva delle grandi gradinate di marmo davanti all'entrata, una porta di legno scuro, affianco c'erano delle colonne attorcigliate da delle piante rampicanti.
Il giardino era immenso ed al centro del piazzale di sassi bianchi, davanti alla porta d'entrata, era situata una piccola fontana dall'acqua cristallina.
Durante il tragitto Eve si accorse di quanto vicini abitassero, effettivamente fecero solo 5 minuti in carrozza, quindi calcolò che, volendo, in un quarto d'ora la strada, che separava le due villette, si sarebbe potuta fare benissimo a piedi. 

Vennero accolto calorosamente dalla famiglia Johnson, il primo sguardo che incontro' Eve fu quello di Ethan e viceversa.
'Eve pensa alla tua promessa' continuò a ripetersi la ragazza. Ma non appena lui accenno' ad un sorriso, lei come una stupida arrossì e sollevo' leggermente l'angolo della bocca in risposta.
'Eve pensa ad Ali.' Ci riprovò.
Questa volta funzionò quindi distolse lo sguardo da Ethan, interrompendo quel filmino mentale che intercorreva tra i due, come se si stessero baciando o se stessero per fare sesso.
Quando fu il momento di sedersi a tavola ovviamente la fortuna non fu dalla parte di Eve che infatti si ritrovò seduta affianco ad Ethan.

Stare così vicino a lei non era sicuro si rese conto il ragazzo. Avrebbe troppo voluto girarsi, sollevarle il viso, cingerla e baciarla tutta. Dalla fronte al seno, qualsiasi punto.
Inoltre rimase colpito da quanto quel giorno fosse bella, con i capelli sciolti, mossi come le onde e biondi come il miele.
Le circondavano il viso, rendendolo più squadrato, caratterizzato da quegli occhi seri.
Che prima non erano riusciti a sostenere lo sguardo.
Il brunch iniziò quando i camerieri cominciarono a portare le prime portate.