•capitolo 1•

141 3 0
                                    

Sto correndo. Ma dove? Dove sto andando? Sto gridando il nome di un ragazzo, ma non vedo molto. La nebbia mi oscura la vista e vado a istinto.

Mi piace fissare il vuoto.

Sono ferma seduta sul davanzale che guardo fuori dalla finestra. Lo faccio quasi ogni notte. Precisamente alle 3:47 del mattino mi sveglio.

Non un minuto prima non un minuto dopo.

Nel bel mezzo del sonno delle altre persone, io sono sveglia a guardare l'orizzonte. Mi sono sempre chiesta cosa ci sia oltre quest'ultimo. Molti dicono che c'è l'autostrada.

Altri dicono che ci sia solo campagna e campagna.

Altri ancora dicono che ci sia un'altra città.

Mah, io non lo so. Comunque prima o poi lo scoprirò.

Il vento mi trapassa i capelli e io chiudo e riapro le palpebre lentamente. Mi lascio emettere un respiro calmo, che viene ammutolito dal vento.

Mi copro le mani con la felpa del pigiama per riscaldarmi e cerco di afferrare il cellulare con il piede.

Ho detto bene, cerco.

In realtà lo sposto solo e poi lo faccio cadere dalla sedia.

Mi piego emettendo un gemito in segno di stanchezza e mi riappoggio al muro.

Guardo se Zayn è online: no. Ma il suo ultimo accesso è due minuti fa, quindi gli scrivo la faccina che gli invio ogni notte. Quella che dorme. Lui mi dice di andare a letto. Lo sa benissimo, e lo so anche io, che ogni sera finisce ugualmente: io che mi addormento sul davanzale.

Lancio il telefono sul letto e mi rannicchio nella coperta. Non credo di dormire stanotte.

Mi piace farmi film mentali ma ripeto sempre la scena migliore. Sono fatta così.

-il mattino dopo-

"Madison! La colazione!". Mi sveglio di scatto e caso dalla finestra, fortunatamente casco dalla parte interna della stanza e non giù in giardino. Sbuffo e le ribatto un "Arrivo!" Stanco.

Guardo fuori dalla finestra e una sorpresa mi aspetta.

Skyline.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora