•capitolo 13•

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EVA POV'S
"Altrimenti?!" ripeto arrabbiata.
"Altrimenti vedrai."
"Non mi fai paura lecchino del cazzo!"
Cerco di liberarmi da questo stanzino del cazzo senza risultato.
"Portala da me! diventaci amica e poi falla cadere tra le mie mani."
Harry si strofina queste ultime facendo un sorriso malefico.
"No!" mi ribello
"Eva hai dimenticato tutto?"
Mi blocco.
Mi torna in mente tutto quello che successe. Orrore. La mia bocca si piega in una curva all'ingiù.
Stringo i pugni. Quel giorno. Quella notte. Io e Edward, mano nella mano, sotto i fuochi d'artificio.
"Quanto sei bella" mi disse
"Parli tu." Gli sorrisi e intanto mi spostò i capelli dal viso.
Ci baciammo appassionatamente quando qualcosa colpì Edward alla gamba e lui cadde atterra.
Cacciai un urlo e mi piegai per soccorrerlo.
"Attenta!" mi urlò.
Mi girai di scatto e lo vidi. Una figura slanciata e riccia correva verso di noi.
Quest'ultimo mi spinse via da Edward e lo prese per il colletto della maglia.
"Che cazzo vuoi?!"
"Mi hai rovinato la vita e ora la pagherai Edward Frisley!!"
Iniziò a tirargli dei pungi e io mi ci lanciai contro. Styles mi buttò di nuovo a terra ferendomi il gomito.
Non potevo guardare: Edward che mi diceva di andare via, di scappare e che mi amava.
"Basta dire minchiate!" Urlava Harold.
"Eva scappa!"
Volavano sempre più calci e pugni, il sangue su Edward scorreva come le mie lacrime.

Il padre di Edward era in competizione con quello di Harry, e quest'ultimo aveva perso un posto di lavoro perché il direttore aveva assunto il papà di Ed.
Quindi la famiglia Styles aveva perso il lavoro, sua madre non c'era più e le sorelle se n'erano andate una al college e l'altra in Texas.
Un giorno il padre andò a cercare lavoro fuori città e non torno più.
Harry di infuriò e andò a vivere in un orfanotrofio. Lì crebbe malissimo, si alcolizzava a 14 anni, fumava e aveva già cinque tatuaggi a 16 anni.

"Basta Harry non risolvi nulla con le mani!" Urlai
"Taci puttana!"
Mi gettai sulla sua schiena ma mi scansò in un attimo. Edward stava perdendo conoscenza e ad un certo punto lo lasciò cadere a terra.
"Edward no! Edward rispondimi!"
Mi disperavo.
"tu vieni qui"
Styles mi prese per i fianchi e mi tirò a se: "beccati questo Frisley!"
Mi baciò violentemente e iniziò a toccarmi. Ero spaventata e lo spinsi via.
Mi tirò uno schiaffo e scappò non so dove.
Chiamai l'ambulanza e ci portarono in ospedale. Edward finì in coma e morì dopo 8 giorni. Piansi per mesi.
Non avrei mai più permesso a styles di fare male a qualcuno.

Avevo 16 anni a quei tempi. Tempi di merda. Pesanti.

"Eva, hai dimenticato?"
"No coglione!"
"Bene, quindi obbediscimi."
Annuii triste.
"Brava pupa."
"Vaffanculo"
Rispondo incazzata ma lui mi sbatte al muro e mi bacia.
"Muori"
Si mette il passamontagna e esce dallo sgabuzzino lasciandomi lì quasi in lacrime.
Devo obbedire.
Non posso permettermi di essere picchiata e che faccia del male alla mia famiglia, ma sopratutto a Madison.
Devo parlarle per farmela amica.

Esco dallo sgabuzzino e corro in corridoio. Come faccio a entrare in classe?
"Buongiorno prof, scusi il ritardo." Apro la porta e mi fiondo sul mio banco.
"Signorina Hudson, non mi costringa a chiamare i suoi genitori."
"N-no prof la prego, è che ho avuto un attacco di vomito e sono stata un po' in bagno.." Mi invento una scusa
La prof fa una smorfia e continua la lezione.
All'uscita avrei cercato Madison.

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