Capitolo 8: la gang

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POV JACE

E' mezzanotte e mezza e loro non sono neancora tornate.

Sono preoccupato, molto preoccupato.

Le ho chiamate una ventina di volte, ma il telefono è spento.

- basta, ora vado a cercarle!- e così dicendo prendo la giacca e delle armi ed esco.

POV CLARY

- cavolo Izzy, come non hai controllato la benzina!-

- non la controllo mai, non pensavo di rimanere a secco!-

- siamo lontanissime, ci vuole mezz'ora in macchina ma ci saranno almeno altra 2 ore di strada a piedi, è troppo, di notte poi!-

- Bè siamo vicino a delle case, possiamo chiedere-

- Ma sono tutte disabitate, dove chiediamo?-

- lì c'è un vicolo, magari c'è un pub o un bar?!-

- ok, andiamo!-

Ci avviamo verso il vicolo buio ma ce ne pentiamo subito.

POV JACE

-taxi!!- urlo come un matto sulla strada.

- ma vuoi abbassare quella voce, stupido ragazzino, è l'una di notte, che cavolo ti urli!-

mi dice una signora affacciata alla finestra - mi scusi, ma non sono un ragazzino- le rispondo.

- chi ti credi di essere piccolo sbruffone, vattene prima che ti prendo a botte!- mi urla il marito della vecchietta.

So che vincerei io ma adesso non posso perdere tempo, devo trovare Clary. E anche Isabelle, ovvio.

Vedo un taxi che si sta avvicinando e lo fermo

- verso il centro, grazie-

POV CLARY

- lasciami - grida Izzy

Appena entrate nel vicolo una gang di ragazzi mezzi ubriachi ci ha assalite. Uno che sembrava più ubriaco degli altri ha tirato fuori un coltello e ora me lo sta puntando alla gola, non posso muovermi visto che uno alto almeno due metri e con dei muscoli bestiali mi sta tenendo.

Sento Izzy urlare e cerco di vedere che cosa le hanno fatto. E' sdraiata a terra con del sangue che le esce dala bocca e la mano che preme sulla pancia. E' ferita.

Una voce rude mi fa tornare a guardare il ragazzo col coltello, che ora è molto più vicino.

Sento la lama premere sula gola e il sangue scivolare lungo tutto il collo.

Lui si lecca le labbra, non ho mai visto nulla di più schifoso. Sento il suo respiro pesante sul mio collo nudo e mi sale un brivido su per la schiena. Ho paura, non riesco a muovermi. Com'è possibile, io uccido demoni... Ma mentre penso questo una bocca schifosa si appoggia con cattiveria sulla mia. Cerco di togliermela di dosso ma è impossibile.

Vedo Izzy sdraiata a terra con gli occhi chiusi e sento le risate degli altri ragazzi che si stanno avvicinando.

Vorrei che Jace fosse qui.

POV JACE

Stiamo passando su una strada piena di case disabitate quando vedo l'auto di Isabelle.

- si fermi- ordino al tassista. Lui si accosta e mi fa scendere.

Chiudo la portiera del taxi e mi avvicino all'auto.

Appena cerco di aprire la porta sento un grido di dolore che proviene da un vicolo buio.

Alzo la testa di scatto.

Riconosco questa voce.

Clary.

Corro e raggiungo il vicolo. Isabelle è a terra ferita ma Clary non c'è.

- Isabelle, Isabelle svegliati!- dico scuotendola

- Jace, devi aiutare Clary, l'hanno presa, quei bastardi l'hanno portata via!- a quelle parole inizio a correre il più voloce possibile.

POV CLARY

-andate tutti a casa ragazzi, a lei ci penso io- ordina il ragazzo al suo gruppo. Tutti se ne vanno con un sorriso dipinto sulle labbra.

- lasciami andare! Non ho fatto niente!- grido in preda al panico.

- non ancora- mi dice il ragazzo

Il panico mischiato col terrore si dipingono sul mio viso quando lui inizia a venirmi incontro. Cerco di muovermi ma le mie mani e le mie gambe ono legate alle gambe di una sedia.

Sono terrorizzata.

POV JACE

- no, ti prego nooooo!!-

sento Clary gridare terrorizzata. Li ho trovati, sono dentro un capannone. Mi avvio e mi butto addosso al ragazzo che in questo momento è sopra a Clary. Gli tiro un pugno e lo faccio cadere a terra, lui si rialza e tira fuori un coltellino. Iniziamo a picchiarci e riesco a disarmarlo. Lo spingo a terra e lo blocco col piede. Mi abbasso fino ad arrivargli alla gola e gli punto il coltellino addosso. Lui alza le mani e mi supplica di lasciarlo andare. Mi alzo e lui scappa via con la coda tra le gambe.

Mi precipito verso Clary che è terrorizzata. Le accarezzo la guancia e inizio a tagliare le corde che la legano. Ha un taglio lungo la gola e diversi lividi che derivano da una lotta,

Lei mi abbraccia e appoggia la sua testa nell'incavo del mio collo. Rimango spiazzato ma dopo pochissimi secondi la abbraccio di conseguenza.

- sei al sicuro ora- le dico accarezzandole i capelli

- lo so- mi risponde. Un sorriso mi spunta sul viso.

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