17) Vecchio Niall

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Guardarsi allo specchio. Un'azione che Niall non faceva più da tempo.

Ma adesso... in quel momento ne sente proprio il bisogno. Le mani poggiate sopra al lavello e i suoi occhi che si fissano in profondità nel riflesso.

«Dove sei finito, Niall?» una domanda sussurrata a se stesso.

Il colore dei suoi occhi è sempre stato in quel modo? Quel blu così slavato, così spento. I suoi fan hanno sempre detto che le sue iridi sono qualcosa di unico e intenso, che trasmettono tutto. Non possono essere cambiate così velocemente, giusto?

La figura nello specchio gli sorride. Niall si sente strano, perché è come se lui non stia sorridendo per nulla. È un sorriso falso, quasi macabro, con i suoi denti perfetti dello stesso colore della sua pelle.

I suoi capelli, lunghi più di quanto dovrebbero essere, sembrano perennemente sporchi. Forse si sta trascurando un po' troppo.

Niall apre l'acqua del rubinetto e cerca di aspettare che sia almeno tiepida, prima di infilare la testa sotto.

Trattiene il respiro, mentre l'acqua gli bagna i capelli rendendoli sempre più scuri. Si passa una mano tra le ciocche impregnate e li getta indietro, scoprendo di nuovo il suo viso.

Ignora le goccioline che si inoltrano lungo la sua schiena, facendolo rabbrividire leggermente.

Non è mai stato così magro. Ha perso peso troppo in fretta, senza neanche rendersene conto. La sua muscolatura sembra quasi sparita. Indossa soltanto i boxer al momento e riesce a distinguere perfettamente le sue costole. Non si è mai sentito così brutto, se deve essere sincero.

Ed è proprio quell'aspetto a preoccuparlo. A renderlo così diverso. E timoroso. Non avrebbe mai voluto essere visto in quel modo dal mondo. Non è pronto agli occhi che lo avrebbero guardato spaventati, compassionevoli, pieni di lacrime. Avrebbe rimandato il più possibile quell'evento. Magari sarebbe riuscito ad avere intera privacy. Anche se ha già fatto troppo scalpore tirandosi indietro con il tour e non rilasciando l'album.

Ha perso fan. Ne è consapevole. Molti sono delusi da lui, ma la maggior parte lo giustificano. Credono che ci sia un buon motivo dietro a quel ritiro. E hanno paura tanto quanto lui. La sua sparizione ha creato le peggiori ipotesi. E qualcuno ci ha perfino azzeccato. Niall non vuole far soffrire così tanto chi lo ama.

In ogni caso, la situazione è critica. E lui deve cercare di non pensarci.

Ultimamente i suoi manager sono spariti. Proprio come tutti gli altri.

No, aspettate. Gli altri? I suoi amici? La sua famiglia? È stato Niall ad allontanarli, perché non sopporta di essere trattato diversamente, come se stia per rompersi da un momento all'altro. Niall capisce che stiano soffrendo, ma lo sta facendo anche lui. È solo che... sì, gli mancano. E anche parecchio.

«Voglio solo essere Niall, quello di sempre» continua il suo monologo sussurrato. «Devo solo ridere» si dice con decisione.

A cosa può pensare per ridere in modo genuino? A Lyssa. Sì, forse. Al modo in cui cerca sempre di mettersi in ridicolo soltanto per farlo ridere.

Niall emette un risolino. Una piccola risata, l'ombra della sua.

Inizia a pensare a tutte le figure di merda fatte negli anni, alle serate divertenti con gli amici, alle stupidate in tour con i ragazzi e improvvisamente la sua risata, quella vera, riecheggia nel bagno di casa sua.

Una risata seguita da un singhiozzo. Si morde il labbro e porta la mano al viso per asciugarsi quelle singole lacrime appena scese dai suoi occhi.

Basta. Non vuole più piangere. Vuole ridere, vuole vivere.

Don't Let Me Go ●Niall Horan●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora