40) L'inizio dalla fine

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I tacchi di Lyssa sono l'unico rumore che riempiono la stanza. Tutti la stanno guardando in silenzio, con aria terrorizzata, mentre lei osserva la sua lavagna vuota.

«Com'è possibile che non abbiamo nemmeno un'idea originale per quest'anno?»

Beh, il fatto è che tutti sanno che non si devono azzardare a proporre qualcosa per quella ricorrenza. Anche se Lyssa si mostra arrabbiata con loro, in realtà non lo è. Deve essere lei a trovare l'idea.

Non si tratta solo di un articolo di giornale per lei. Deve essere un vero e proprio monumento.

La porta della sala riunioni si apre, senza che nessuno abbia bussato prima.

«Mamma!» un bambino di sette anni corre verso di lei e Lyssa lo prende al volo.

In quel momento un uomo entra nella sala riunioni tutto trafelato. «Scusa, Clarke. Gliel'ho detto mille volte che non deve fare irruzione così quando sei in riunione.»

«Oh, non importa. Non dispiace a nessuno.»

Quel bambino riesce a cambiare l'umore di Lyssa in esattamente due secondi. Soltanto guardando il suo sorriso e i suoi occhi blu identici a quelli di suo padre.

«Com'è andata a scuola oggi, Nanì?» gli chiede, appena prima di straparzzargli il viso di baci.

Niall Jr. Horan. Per sua madre semplicemente Nanì. E in realtà non avrebbe potuto avere nome più azzeccato.

Il figlio di Niall è uguale al cantante. Stessi occhi e stesso sorriso, appunto, proprio come Lyssa aveva sempre desiderato. Stessa pelle diafana, stessa costituzione fisica. L'unica differenza è il colore dei capelli, neri come quelli di sua madre.

«Bene. La maestra si è messa a piangere appena mi ha visto.»

Lyssa spalanca gli occhi.

Sono passati otto anni dalla scomparsa di Niall e il mondo ancora lo piange.

«E mi ha detto che sono bellissimo quanto lo era il mio papà.»

Beh, questo è vero. Ma Lyssa solleva comunque gli occhi al cielo per le parole di quella maestra a un bambino di sette anni.

«Niall ha un'idea per l'articolo su suo padre, Clarke.»

Lyssa volta la testa. L'uomo che è entrato dopo suo figlio ha preso posto sulla sedia del capo e ha preso una ciambella piena di glassa dalla scatola davanti a sé. Così, come se niente fosse.

Lyssa sistema suo figlio sulle gambe dell'uomo. Se devono rubare la sua sedia, così è meglio. Si abbassa sulle gambe e guarda il piccolo Niall.

«Ah sì? Che idea, amore?»

«Scriviamo un articolo soltanto con i titoli e i testi di tutte le canzoni di papà!»

A Lyssa si illuminano gli occhi, esattamente come quelli già brillanti di suo figlio.

È un'idea geniale! Perché non ci ha mai pensato prima? Gli altri anni hanno fatto collage delle sue foto più belle, pubblicizzato la nuova uscita del libro di Lyssa su Niall Horan, raccontato della commemorazione dei tre anni dalla sua scomparsa avvenuta su un campo da golf, creato un articolo con le interviste dei suoi vecchi compagni di band in relazione al cantante irlandese. Mai qualcosa di così semplice, ma carino.

«Un bambino di sette anni ha più inventiva di voi redattori! Filate via tutti! E iniziate a raccogliere il materiale dai testi di Niall. Forza! Abbiamo poco tempo, dobbiamo essere pronti per stasera.»

Tutti i suoi collaboratori si alzano dalle sedie velocemente e volano via dalla stanza, lasciandola sola con suo figlio e... Damien.

Anche il piccolo Niall si è messo a mangiare una ciambella adesso. Lyssa sospira e si lascia cadere su una delle sedie accanto a loro.

Don't Let Me Go ●Niall Horan●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora