16) La lista

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«Sono arrabbiato.»

Lyssa solleva gli occhi dal suo cellulare, per puntarli su Niall. «Con me?» chiede quasi spaventata, osservando il ragazzo in piedi che affonda nei vestiti larghi, le braccia ben conserte al petto.

«No» ha un broncio adorabile sul viso.

«E con chi?»

«Con me stesso» borbotta, abbassando lo sguardo.

Ok, quella risposta alla ragazza non piace per niente. La preoccupa alquanto. Beh, come ogni cosa che riguarda lui in quel periodo, ma fa lo stesso. 

Lyssa si sbarazza del suo telefono ed evita di pensare al messaggio che le è appena arrivato dal suo capo. Tic tac, il tempo sta scadendo. Lyssa sarebbe dovuta andare da John, per farsi prolungare un po' i tempi, sperando di riuscire ad ottenere almeno un altro mese.

D'accordo, ha già l'articolo pronto e passa praticamente tutto il tempo con Niall, tanto che Miles le ha chiesto scherzosamente se avesse intenzione di trasferirsi da lui. Anche quando non stanno insieme si scambiano quantità eccessive di messaggi. È come se Niall si stesse aggrappando a lei completamente.

E Lyssa non vuole consegnare quell'articolo. Al contempo, però, non vuole perdere il lavoro. Come dovrebbe fare?

La giornalista gli fa segno con la mano di sedersi accanto a lei.

Il ragazzo è perfino in giornata buona, non così stanco, felice di non dover andare in clinica anche quel giorno, ma... a quanto pare, con conflitti interiori mentali.

Se non fosse stato così sciupato in viso e meno pallido, senza le occhiaie sotto agli occhi, sarebbe quasi sembrato il solito cantante di sempre.

Niall prende posto nella parte opposta a Lyssa del divano. Lei aggrotta le sopracciglia e fa per avvicinarsi, ma il ragazzo alza una mano per fermarla. «No, resta lì.»

Lyssa sospira. «Niall, ma che ti prende?»

«Non voglio il contatto.»

Se in quei giorni ha capito una cosa, è che a Niall piace essere coccolato. Quindi se adesso non vuole il contatto, qualcosa di strano sta accadendo nella sua testolina. Decide di non chiedere perché su questo punto e si concentra su altro.

«Perché sei arrabbiato?»

«Perché mi odio.»

Quella frase è dolorosa perfino per la ragazza. Anzi, forse più per lei che per Niall. Lui l'ha detta fin troppo tranquillamente.

«E sei arrabbiato perché ti odi?» ok, aspettate un attimo, quello sarebbe un bene. Lyssa quasi ci spera.

«No. Perché non è giusto che non mi piaccia. E sono arrabbiato con me stesso perché non riesco a non essere così. Non sono più me stesso. E non voglio essere così, piango sempre e basta, ma...»

«Niall...» Lyssa allunga il braccio e lo afferra per il polso con delicatezza. Non ha proprio capito tutto del suo discorso intricato.

«Non dovresti toccarmi. Non dovresti essere qui. Dovresti odiarmi anche tu.»

«Perché dovrei odiarti?» la ragazza strabuzza gli occhi, adesso alquanto confusa. Non riesce davvero a comprendere del tutto quei vagheggiamenti del biondo.

«Perché ti sto facendo questo, ti sto mostrando un Niall che non sono io, ti sto facendo subire la mia malattia, scaricandoti addosso pesi inutili, ti sto costringendo a passare il tempo con me, quando dovrei solo allontanarti.»

«Non mi costringi proprio a fare nulla. Niall, ascoltami. E vieni qua, voglio stringerti mentre parlo.»

Male, quello è veramente un male. Lyssa sente davvero il continuo bisogno di tenerlo stretto. Lascia che il suo cuore prenda il sopravvento. Sta mettendo da parte tutta la razionalità e sta vivendo il tutto come non dovrebbe. Si sta legando davvero.

Don't Let Me Go ●Niall Horan●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora