4) Doveva farlo

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Niall non ha fatto in tempo ad aprire la porta che due braccia gli si sono gettate subito al collo. Ok, quel gesto istintivo di suo cugino lo ha colto davvero alla sprovvista. Sicuramente, non rifiuta quell'abbraccio e poggia le mani sulla schiena dell'altro, che lo sta stritolando e ha affondato la testa nel suo collo.

«Sei una testa di cazzo!»

«Deo?» Niall sente il panico crescergli dentro. Soprattutto perché può sentire il busto del più grande tremare e la sua maglia iniziare a bagnarsi. Sta piangendo.

«Perché non ce lo hai detto? Pensavi veramente di non farlo? Niall, dio santo!»

E il cantante si irrigidisce inevitabilmente. È ovvio che adesso anche lui sia a conoscenza della situazione. «È stata mia madre, vero?» sussurra. «Deo, che fai... piangi?»

L'altro si allontana quasi sgarbatamente da Niall e si asciuga con forza gli occhi con le mani. «No» passa soltanto un secondo soltanto prima che continui: «Sì, lo faccio da quando tua mamma me lo ha detto. Lei è terrorizzata a morte e adesso lo sono anche io. E tu non ci hai detto niente! E domani devi andare in ospedale per...» si ferma, come se gli venga improvvisamente difficile continuare. «E io verrò con te. Potevi far venire Maura, ma non la vuoi qui e non ho capito nemmeno il perché, quindi tocca a me.»

Le sopracciglia di Niall si aggrottano. «Posso andare da solo, Deo.»

«Sei impazzito se pensi che ti lascerò andare da solo!» un singhiozzo gli sfugge dalle labbra.

E Niall, con lo stomaco decisamente chiuso, sospira, prima di andare a prendere di nuovo posizione sul suo divano. Suo cugino lo segue e si siede accanto a lui.

«La smetti di piangere?»

«Tu non l'avrai neanche fatto, immagino» sbagliato. Molto sbagliato. «E io sarò stupido, ma... perché?» si morde il labbro, cercando effettivamente di placare le lacrime.

«Perché cosa?»

«Tu sei un cantante. E odi le sigarette. Quindi perché?»

«Che importanza ha?» la voce di Niall è così piatta che Deo non riesce proprio a calmarsi. È strano e doloroso vedere suo cugino in quel modo.

«Devi dirlo agli altri.»

Niall si passa una mano sul viso. «Mi dispiace non avervelo detto. Ma non avevo... non ho idea di come fare...»

«Neanche Wil e Martin lo sanno ancora. Se non lo fai tu, lo faccio io. Siamo la tua famiglia.»

«Ne riparleremo, va bene?»

«Posso dormire da te stanotte?» sperando che riesca a farlo dormire e che non debbano trascorrere la notte in bianco. Quelle occhiaie sul viso del cantante sono decisamente spiacevoli e non promettono niente di buono.

Niall annuisce. «Certo» dopotutto, avere compagnia gli potrebbe fare bene. Il suo letto enorme e vuoto sembra troppo freddo ultimamente.

«Ni?»

Niall fa solo un verso interrogativo, guardandolo in attesa del continuo.

«Ti starò accanto sempre, capito?»

E Niall si sente sciogliere il cuore. È importante per lui sentirgli dire una cosa del genere. «Grazie, Deo.»

«Ni?» ripete ancora.

E il cantante continua a fissarlo. Non c'è effettivamente bisogno che lo chiami, visto che tutta la sua attenzione è puntata sul cugino, ma evidentemente Deo sente il bisogno di dire il suo nome.

Don't Let Me Go ●Niall Horan●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora