Seokjin non aveva pensato alla presentazione durante la crescita.
Lʼinfanzia offriva un certo livello di libertà, una di queste era la costrizione del proprio sottogenere. Ovviamente, tutti nascevano con un proprio sottogenere, ma restava assopito e impalpabile fino allʼetà adulta, emergendo solo quando lʼindividuo era abbastanza maturo sia fisicamente che mentalmente per gestire una nuova serie di caratteristiche sessuali.
Per questo, da bambino, Seokjin era del tutto indifferente alla sua eventuale presentazione.
Ma una volta compiuti diciassette anni, si posò su di lui come una nuvola, oscura e intimidatoria, minacciando il caos della vita che aveva ordinato e organizzato a suo piacimento.
Seokjin aveva un piano.
Si sarebbe diplomato al liceo con Namjoon e sarebbe andato allʼuniversità, dove avrebbe conseguito una laurea in economia prima di intraprendere lʼavventura che desiderava sul serio: la scuola di cucina. Aveva già pronto il suo appartamento vicino allʼuniversità, con una stanza in più per Namjoon non appena fosse stato in grado di andarsene da casa dei suoi genitori.
Seokjin aveva un piano, e solo dopo lʼarrivo del suo diciassettesimo compleanno si rese conto che, tra tutti i suoi progetti aveva tralasciato forse la parte più importante.
La presentazione.
ʻʻAndrà tutto bene, hyung,ʼʼ gli diceva spesso Namjoon ʻʻQualunque cosa accada, andrà tutto bene.ʼʼ
Oggettivamente, Seokjin sapeva fosse così. Sarebbe andato tutto bene.
Soggettivamente, quando pensava alla presentazione, non riusciva a respirare correttamente. Doveva sedersi. Niente sembrava al suo posto.