Il mio quaderno delle meraviglie

Il fiore

"Tieni il fiore più bello è per te, l'ho preso senza stelo perché non voglio che lo metti tra i capelli, i tuoi capelli sono già bellissimi così."

Mi avevano detto che quando un fiore viene regalato con amore secca e non appassisce, proprio come quando i fiori vengono messi in mezzo ai libri ma io non ci credevo.

Era un giorno di primavera come gli altri, eravamo in campagna con i nostri amici, il sole splendeva alto in cielo, un prato fiorito ci circondava, odore di fiori e di tabacco, giallo e verde tutt'intorno.

Giocavamo come bambini, scherzavamo come ragazzi ottimisti ma con un vuoto dentro.

Mi regalasti quel fiore, un fiore di campo giallo bellissimo, splendeva a confronto degli altri.

L'ho tenuto in mano tre ore, già tre ore, fino a quando non sono tornata a casa, non volevo metterlo dentro al mio romanzo rosa perché si sarebbe rovinato, a casa l'ho posato sulla mia mensola in legno ed è lì dai primi di Aprile.

E' stato lì sette mesi e mezzo ed è ancora lì, sette mesi e mezzo senza appassire, ma ieri passando lì davanti mi sono accorta che aveva i petali neri, stavo per uscire, ero truccata come una principessa, ma non sono riuscita a far altro che piangere, seduta a terra, con la testa tra le ginocchia, sentivo un vuoto dentro.

Ripetevo agli altri che non mi importava, ma non stavo provando a convincere loro, volevo convincere me stessa.

Ci speravo che quel detto fosse vero e che quell'amore sarebbe durato, ci speravo, ci credevo, ma lo negavo.

E adesso? Adesso mi pento di tutto quello che ho fatto in sette mesi e mezzo, sento di aver fatto tutto quello che non avrei dovuto fare e non fatto tutto quello che dovevo.

Ti ho scritto stamane ma non hai nemmeno visualizzato, sento una fitta nello stomaco come se mi avessero pugnalato, sanguino ma resto in piedi, sempre con il solito sorriso falso stampato sul viso.

Sarò al sicuro dal giudizio degli altri finché avrò addosso questa maschera.