Capitolo 16

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Harry ripensava a ciò che era successo quella mattina, non credendolo possibile.

Erano stati attimi, minuti, ore? Harry non lo sapeva, sapeva soltanto che l'avevo vissuto come in uno stato di trance, come se non fosse stato lui a fare ciò che aveva fatto.

Harry non ci capiva più niente. Da quando voleva che Draco lo baciasse? Si erano sempre odiati, sin dal primo giorno.

Harry aveva bisogno di riflettere, di far chiarezza nel suo cuore, perché adesso era tutto troppo confuso e surreale.

Avrebbe voluto parlarne con i suoi amici, ma non voleva certo dirgli niente di tutto ciò che era successo, quindi non sapeva cosa fare.

Forse la soluzione migliore era lasciar perdere, far finta di niente, e provare ad uscire con qualche ragazza della scuola.

Si, Harry ne era convinto, sarebbe uscito con una delle tante ragazze che stravedevano per lui.

* * * * * * * *

Calì si trovava nella Sala Comune dei Grifondoro quando vide Harry avvicinarsi a lei.

Lui le sorrise e lei lo ricambiò, ritornando alla sua lettura, ma quando vide che il ragazzo le stava venendo incontro, chiuse il suo libro e prestò attenzione al ragazzo.

"Ehi Calì." Iniziò Harry, un po' impacciato.

"Ciao Harry." Lo salutò lei.

"Mi stavo chiedendo se..." Indugiò un attimo. Non era sicuro di voler uscire con lei.

"Se?" Lo esortò la Grinfindoro.

"Se potevi aiutarmi con i compiti di Pozioni, tu sei molto brava." Harry non ce l'aveva fatta. E aveva inventato l'ennesima scusa.

"Oh, certo." Rispose la ragazza, stranita dalla richiesta. Per un momento aveva pensato che Harry le avrebbe chiesto tutt'altro. Anche tenendo conto del fatto che la sua migliore amica, Hermione, era bravissima in ogni materia. "Vediamoci domani in biblioteca, verso le cinque del pomeriggio, ok?"

"Si certo. Grazie mille Calì." La ringraziò Harry, dopodiché se ne andò nel suo dormitorio, dove si stese sul letto.

Non passarono dieci minuti che entrò Ron, il quale, vedendo l'amico un po' giù di morale, gli domandò: "Ehi amico, tutto bene?"

"Mh mh." Rispose Harry, annuendo.

"Non sarò intelligente come Hermione, ma lo capisco quando c'è qualcosa che non va Harry." Gli disse il rosso. "Si tratta di una ragazza?" Provò Ron.

"Allora è vero che stare con Hermione ti fa bene!" Esclamò Harry, ridendo.

"Quindi si tratta di una ragazza!" Esclamò a sua volta Ron. "Chi è?" Gli chiese, in trepidazione.

"Ti ricordi di Calì vero?"

"Come dimenticare quel Ballo." Disse Ron, un po' amareggiato, ripensando a quanta gelosia aveva provato nel vedere la sua Hermione ballare con Krum.

"Beh, oggi volevo chiederle di uscire, ma quando sono andato da lei mi sono bloccato e per non sembrare idiota le ho chiesto aiuto con i compiti di Pozioni." Raccontò Harry all'amico.

"Ma è fantastico!" Esclamò di nuovo Ron.

"Fantastico?" Domandò Harry.

"Certo. Quando finirete di studiare, potrai chiederle di uscire. Vedrai, sarà felicissima. Ha sempre stravisto per te." Lo rassicurò il rosso.

"Hai ragione Ron, dopo aver finito di studiare la inviterò ad uscire." Constatò Harry.

* * * * * * * *

Calì si stava dirigendo verso la biblioteca, dove aveva appuntamento con Harry per studiare.

In cuor suo pensava e sperava che il ragazzo le avrebbe chiesto, che so, di uscire, o comunque un appuntamento. Non aiuto con i compiti.

Il Grifondoro arrivò dopo un paio di minuti, e prese posto accanto a lei.

Non fecero altro che studiare per due ore, dopodiché, essendosi ormai fatta sera, decisero che era giunto il momento di rientrare.

"Grazie mille Calì." Le disse Harry.

"Di niente." Le rispose la ragazza.

Lei iniziò a dirigersi verso l'uscita della biblioteca, ma Harry la richiamò, dicendole: "Calì aspetta."

Lei si girò verso di lui.

"Ti andrebbe di uscire con me, uno di questi pomeriggi? Magari possiamo andare ad Hogsmeade."

La Grifondoro sorrise radiosa.

"Certo. Venerdì va bene?"

"Venerdì sarebbe perfetto." Rispose Harry, abbozzando un sorriso.

Lei gli sorrise, dopodiché se ne andò.

Harry non sapeva se il piano 'fai finta di non aver mai baciato Malfoy ed esci con Calì' avrebbe funzionato, ma al momento pensava che l'unico modo per non pensare a ciò che era successo con Draco fosse tenersi occupato con altro.

Lui sapeva di non provare alcuna attrazione per Calì, ma a questo punto, per lui, una ragazza valeva l'altra.

C'era una piccolissima parte di lui che non voleva assolutamente uscire con Calì o con nessun altro, se non con una sola persona, ma una molto più grande che pensava che così facendo avrebbe risolto tutto.

* * * * * * * *

Per Draco era davvero difficile ammettere che quello strano gioco con Harry gli piacesse. E infatti non lo ammetteva nemmeno a se stesso.

Preferiva credere che fosse un passatempo come un altro, quando invece non era affatto così.

Ma lui, Draco Malfoy, non avrebbe mai detto a nessuno, persino a se stesso, che il moro gli stava iniziando a piacere.

D'altronde, era stato lui a baciarlo per primo, anche se in realtà non sapeva bene perché lo avesse fatto.

Pensò che sarebbe stato meglio evitare di pensarci, come era sicuro avrebbe fatto l'altro.

E se poi fosse ricapitato, beh, avrebbe continuato ad ingannare il tempo con questo insolito passatempo.

* * * * * * * *

Il venerdì arrivò troppo in fretta per i gusti di Harry. Ed in men che non si dica, era ad Hogsmeade con Calì.

Non fecero nulla di eclatante, girarono un po' i vari negozi, chiacchierarono e poi si fermarono ai Tre manici di scopa.

Harry era piuttosto impacciato, era tanto tempo che non aveva un appuntamento con qualcuno.

Calì invece era disinvolta, tutto il contrario di Harry.
Fu per questo che fu lei, quando si trovarono in un vicolo quasi deserto, a baciare Harry.

Il ragazzo fu preso alla sprovvista, era diventato un pezzo di ghiaccio. Calì provò ad approfondire il bacio, ma Harry si scostò un po'.

"Hai ragione, è troppo presto. Mi dispiace." Si scusò lei.

"Sta tranquilla, è solo che non ci sono più molto abituato." Disse lui con una risatina.

Anche lei sorrise.

Che gran bugiardo stava diventando Harry. "Non ci sono più molto abituato" le aveva detto, quando pochi giorni prima stava baciando Draco, e anche con molta scioltezza.

Harry mentiva a tutti. A Calì, ai suoi amici e, soprattutto, a se stesso.


MY SPACE!
L'estate mi ispira, credo si sia capito. Sto scrivendo come una matta e ho talmente tante idee per la storia che se non le scrivo rischio di dimenticarle. Infatti sono piena di note sul telefono, capitoli pronti e fogliettini sparsi per casa. Comunque spero che il capitolo vi piaccia.

Buona lettura,

Kiss Kiss

Ginevra🌈

Dopo la Guerra |Drarry|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora