Capitolo 14

2.5K 146 43
                                    

Harry faticò molto a prendere sonno quella notte. Non gli piaceva proprio stare in infermeria, c'era sempre quell'aria impregnata di angoscia e malattia, che non faceva altro che aumentare in lui il senso di malessere. Si rigirò in quel letto almeno una ventina di volte, facendolo cigolare in un modo tremendo, quando, dopo l'ennesimo cigolio, decise di alzarsi ed andare a prendere una boccata d'aria fuori, pur sapendo che era proibito.

Appena uscì, un'aria fresca e pungente lo investì, d'altronde novembre era ormai a fine. Si mise a sedere per terra, su uno scalino, e la sua mente iniziò a vagare. Si ricordò dei primi anni ad Hogwarts, di quanto fosse felice e spensierato, nonostante avesse rischiato la vita innumerevoli volte. Ma aver dovuto affrontare qualcosa che metteva in pericolo la sua vita, pensò Harry, era di gran lunga più facile che affrontare qualcosa che metteva in pericolo il suo cuore. Non c'era abituato e non sapeva come comportarsi.

Guardò l'orologio che aveva al polso, e vide che era passata l'una di notte, perciò decise di rientrare, rassegnandosi al fatto che quella notte non avrebbe chiuso occhio.

Ma quando si alzò e si voltò per rientrare, notò che non era l'unico a non riuscire a dormire. Sulla soglia del portone c'era niente meno che Draco Malfoy.

* * * * * * * *

Draco era rimasto nella Sala Comune dei Serpeverde fino a tardi. Non aveva voglia di andare a dormire, e in cuor suo sapeva che non ci sarebbe riuscito.

Decise di andare a prendere una boccata d'aria, per schiarirsi le idee e per respirare a pieni polmoni un po' d'aria fresca, perché ultimamente gli sembrava di soffocare.

Ma quando uscì dal castello, notò una figura seduta sugli scalini, e constatò che si trattava di Harry.

Rimase immobile per un po', a fissarlo, e nel cervello gli balenò l'idea di andare a parlargli, ma non fece in tempo a venirgli in mente che subito la scartò.

Passarono una manciata di minuti, dopodiché decise che fosse meglio rientrare. Ma proprio quando stava per andarsene, Harry si girò e lo vide.

Rimasero immobili a fissarsi, e il primo a riscuotersi da quello stato di trance fu Harry, che iniziò a procedere verso il portone per rientrare.

Ma quando stava per andarsene e sparire dalla vista del biondo, quello lo rincorse e lo fermò prendendolo per un braccio. Appena il moro si accorse della stretta dell'altro, s'irrigidì, e Draco se ne accorse, motivo per cui mollò la presa.

"Cosa c'è?" Chiese stancamente Harry. "Vuoi che ti faccia vincere un'altra scommessa, vuoi umiliarmi in qualche altro modo e poi andarlo a raccontare a tutti?" Adesso il suo tono era cambiato, era irritato e sprezzante.

Quali tutti? Pensò Draco. L'unica a cui avrebbe potuto dire qualcosa era Pansy, ma ovviamente non l'avrebbe mai fatto.

"Volevo solo dirti che mi dispiace." Ripose Draco, sostenendo lo sguardo truce che Harry gli rivolgeva.

Harry lo guardò alzando un sopracciglio, incredulo.

"Dico sul serio." Aggiunse il Serpeverde, avvicinandoglisi un po' di più.

Harry non sapeva se credergli o meno. Era difficile decifrare gli sguardi dell'altro.

In più lo aveva pericolosamente vicino e le gambe iniziavano a tremargli, ma di questo dette la colpa ai sintomi della febbre che stava covando.

Il Grifondoro annuì, poi gli si avvicinò ulteriormente, i loro volti erano a pochissima distanza, i loro nasi quasi si sfioravano.

Dopo la Guerra |Drarry|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora