Capitolo 11

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Harry fu svegliato, verso le 4:00 del mattino, da un terribile conato di vomito. Corse subito in bagno, arrivando appena in tempo.
Aveva anche un forte mal di testa, sintomi del dopo sbornia.

Decise di farsi una doccia e si levò gli abiti della sera prima, con cui aveva dormito.

Si lavò e si vestì con calma, cercando di non svegliare Ron, che quella notte era riuscito a non cadere dal letto a castello, fortunatamente.

Mentre era sotto l'acqua ghiaccia, ripensò a ciò che era successo la sera prima: lui e Ginny si erano definitivamente lasciati, tutti sapevano che era ancora vergine, ed anche il suo piccolo segreto era venuto a galla.

Cosa avrebbe detto a Ron ed Hermione? Come gliel'avrebbe spiegato? Come l'avrebbero presa?

Più ci pensava, più Harry veniva assalito dall'ansia.

Appena ebbe finito di farsi la doccia, indossò la divisa di Hogwarts e decise di stendersi nuovamente sul letto, nonostante sapesse che non si sarebbe più riaddormentato.

La sua mente rimuginava costantemente e senza tregua sulla sera precedente, soffermandosi su ciò che era successo dopo che lui se ne era andato.

E al solo pensiero di Malfoy che lo riaccompagnava al dormitorio, totalmente ubriaco, arrossì. Con che faccia lo avrebbe guardato di nuovo negli occhi?

Certo, avrebbe potuto provare ad evitarlo, ma c'era ancora molto tempo da trascorrere tra quelle mura, e prima o poi lo avrebbe incrociato inevitabilmente.

* * * * * * * *

Draco era steso sul suo letto a fissare il soffitto.
Non aveva nemmeno provato a dormire un po', già consapevole del fatto che non ci sarebbe riuscito.

In compenso, in quelle notti insonni, lui sfruttava quel tempo prezioso per rimettersi in pari con lo studio, anche se alla fine non ne aveva bisogno, in quanto poteva benissimo far concorrenza alla Granger. Ma lo studio era l'unica cosa che gli permetteva di non pensare. Perché appena la sua mente si liberava, i suoi pensieri andavano sempre ed inevitabilmente agli errori commessi. E finiva con l'avere un profondo senso di nausea e malessere, unito al disgusto per sé stesso.

Il biondo lanciò uno sguardo all'orologio che aveva appeso al muro. Segnava le 7:00 in punto. Decise che era arrivata l'ora di chiudere i libri e, prima della colazione, volle fare un salto in biblioteca per consultare un libro, in quanto aveva un dubbio sulla procedura della preparazione di una pozione.

* * * * * * * *

Harry era uscito molto presto dalla sua stanza, poiché voleva ritardare il più possibile la sua chiacchierata con Ron ed Hermione. Aveva seriamente paura di come avrebbero reagito.

Erano poco meno delle sette, e lui vagava per i corridoi di Hogwarts, in attesa che la colazione fosse servita, cosa che accadeva intorno alle sette e mezza.

Mentre camminava, immerso nei suoi pensieri e preparandosi mentalmente un discorso sensato da fare ai suoi due migliori amici, scorse una testa bionda avvicinarsi. Testa che si sarebbe potuta riconoscere ovunque, in quanto il colore dei capelli era inconfondibile.

Harry non voleva certamente parlare con Malfoy della sera prima, in quanto era ancora troppo in imbarazzo, così decise di cambiare direzione velocemente.

Ma Malfoy, appena lo vide, gli corse dietro. Non certo per prenderlo in giro, ma solamente per chiedergli se stesse bene dopo ciò che era successo la sera precedente.

* * * * * * * *

"Potter!" Lo chiamò Malfoy.

Ma Harry era deciso a non fermarsi. Anzi, accelerò il passo, per paura di quello che l'altro gli avrebbe potuto dire.

Dopo la Guerra |Drarry|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora