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Yuta

"Allora, cosa sarebbe?"

WinWin sembrava preoccupato e dispiaciuto, non capivo proprio cosa gli passasse per la testa.

"Non so per quanto tempo mancherò dalle attività con voi 127.Non so quanto tempo riuscirò a passare in Corea, non so se decideranno di metterci in un dormitorio direttamente in Cina. Non so quanto riuscirò a sopportare la tua mancanza, e se tu prima o poi ti stuferai o meno di meno di me-"

Iniziò a piangere, poi si piegò su se stesso a singhiozzare silenziosamente e lo abbracciai. Mi era capitato pochissime volte di vederlo in quello stato, lui che cercava di essere sempre positivo, lui che non perdeva mai quel dolce sorriso.

"Non sono sicuro di un sacco di cose, ma tu rimarrai sempre con me, vero?"

A quel punto avevo già iniziato a piangere a dirotto anche io, e con la testa su una sua spalla e il suo corpo ancora stretto alle mie braccia, dissi:

"WinWin, se c'è una cosa di cui non devi dubitare, quello è il mio amore nei tuoi confronti. Non mi stancherei di te nemmeno se ci separassero per cento o mille anni. Sei la cosa più preziosa che mi sia capitata, come potrei mai lasciarti andare?"

E alla fine presi il suo viso delicatamente tra le mani, e ci baciammo delicatamente. Tornammo al dormitorio mano nella mano, tanto a quell'ora giravano per la strada solo gli ubriachi e i gatti. Quella notte il nostro amore si era rafforzato ancora di più, tanto che nella mia testa il nostro sentimento andava oltre l'amore, era un qualcosa che non aveva un nome, era il nostro più che amore.

Quella notte portai WinWin in camera con me, nel mio letto, e dopo qualche effusione, ci addormentammo abbracciati. La mattina dopo mi alzai per primo. Taeil stava ancora dormendo per fortuna. Guardavo il volto addormentato del mio ragazzo, e accarezzavo i suoi capelli scuro e morbidi. Quella stessa sera sarebbe dovuto tornare in Cina, e durante il pomeriggio sarebbe dovuto andare ad allenarsi con gli altri, quindi decisi di svegliarlo perché non volevo perdermi nemmeno un attimo. Con qualche lamentela si svegliò, e per scusarmi gli dissi che gli avrei offerto la colazione. Sgattaiolammo fuori dal dormitorio, salutando Taeyong e Doyoung, gli unici già svegli alle sette del mattino, e andammo quindi a mangiare in un piccolo neko-cafè.

C'era musica jazz in sottofondo, e il cibo era veramente divino. Un gattino si era accovacciato sulle cosce di WinWin, facendolo sorridere. Iniziò ad accarezzarlo, mentre sorseggiava il tè caldo.

"È proprio carino, un giorno mi piacerebbe davvero prendere un gatto"

"Un pulcino che tiene un gatto? Sicuro che non verresti mangiato?

Arrossì.

"Ahh, smettila Nakamoto-san"
Disse, con un broncio finto, sapendo quanto mi infastidisse quando le persone usavano il mio cognome. Per di più con quel '-san' alla fine.

"E tu non chiamarmi così, didi*"

Finimmo di mangiare, e ci comprammo in un negozietto lì vicino qualche caramella.

Alla fine si fece mezzogiorno, così andammo velocemente a mangiare un sushi, visto che alle 13:30 WinWin avrebbe dovuto iniziare l'allenamento.

Tornammo al salone principale che collegava tutti i dormitori all'una. Lì c'erano Ten e Johnny che stavano chiacchierando evidentemente di cose divertenti. Erano molto legati, e probabilmente anche loro si erano mancati.

"Oh ciao WinWin, Yuta!"

"Oh, ciao Ten, ciao John"
Risposi.

Intanto decisi che quel giorno stesso avrei parlato a Taeyong di me e WinWin. Salutai Ten e il mio piccolo cinese, raccomandandomi col tailandese di trattarlo bene, e tornai ai dormitori con Johnny, che sembrava avere un'espressione un po' confusa da non so cosa.

Call Me-YuWin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora