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Yuta

"Johnny devi dirmi qualcosa?"

"Mhhh... Posso parlartene più tardi?

"Certo, come vuoi"
Gli sorrisi per rassicurarlo.

Arrivammo al dormitorio. Passarono un po' di ore, poi la sera. Ormai WinWin e gli altri ragazzi erano partiti da un po'. Avrei dovuto parlare a Taeyong quella sera, visto che Johnny, il suo compagno di stanza, ci aveva detto che sarebbe rimasto a fare pratica per varie coreografie tutta la notte.Eppure aveva detto di volermi parlare di qualcosa qualche ora prima... Avevamo cercato di convincerlo a non sforzarsi troppo, ma non ci diede ascolto.

Così entrai nella stanza del mio amico, dopo aver bussato. Lui era seduto sul letto a giocare alla Switch, concentratissimo.

"Ma se giochi a Zelda non sarebbe meglio collegarsi alla tele?"

"Io mi trovo meglio in modalità portatile!"
Ribatté, fintamente arrabbiato.

"Allora, cosa dovevi dirmi?"

"Mhhh... Non è così semplice... Però prima vorrei farti una domanda, anzi, qualche domanda."

"Sentiamo"

"Per te sono un amico?"

"Certo, sarai per sempre un grande amico per me Yuta!"

"Mhhh... Mi vorrai sempre bene e non mi abbandonerai mai allora?"

"Yuta, sei il capo della Yakuza(mafia giapponese)?"

Mi scappò da ridere
"No cretino, però davvero, rispondi... Non sono domande che mi fanno sentire a mio agio..."

"È vero, sono un po' imbarazzanti ahah, però sì, ovvio che ti vorrò sempre bene, che mi devi dire di così tragico?"
E mi appoggio le mani sulle spalle, guardandomi negli occhi sorridendo, ma lasciando trapelare un leggero velo di preoccupazione.

"Ecco... Io... Io sono-"

"Mh?"

"Ahhh, non riesco a dirlo cazzo, mi si blocca la parola in gola"
E mi iniziò a scendere qualche lacrima. In quel periodo ero davvero molto sensibile.

"Yuta, per caso sei... Gay? Vedi che non c'è nulla di male, davvero, nel ventunesimo secolo chi si fa problemi per queste cose?-"

"Come hai fatto a capirlo?!"

"Oh, allora ci ho preso bene!"

E mi abbracciò. Mi strinse forte a sé, facendomi capire che mi sosteneva e che era lì per me.

Dopo qualche minuti, mi decisi a continuare il discorso.

"E non è tutto. Sono anche fidanzato."

"Ohhhhh!! Sono felice per te! È qualcuno che conosco?"

Ero davvero felice per quella sua reazione così positiva, era come se un peso infinito che premeva su di me da ormai tre anni fosse quasi del tutto sparito in un lampo.

"Sì, lo conosci. Gli ho detto che ti avrei raccontato tutto perché non riuscivo più a tenermi tutto dentro, mi ha detto di pensarci bene, e di assicurarmi che la tua bocca resti chiusissima, altrimenti giuro che te la cucio."

"Yutaaaa! Lo sai che mi fanno paura certe cose! Non dirò niente, lo giuro!"

"È... Il nostro, anzi, il mio piccolo Sicheng."

"Ohhhh... È WinWin-ah! Onestamente era anche un po' scontato."
E scoppiò di nuovo a ridere.

Io avevo il cuore che batteva all'impazzata per l'ansia che avevo provavo durante tutto quel tempo, le lacrime che non volevano saperne di smettere di scendere, ma ridevo crepapelle con il mio ormai migliore amico. Ci abbracciammo di nuovo tra le risate, e poi decisi di passare la notte in stanza con lui a giocare alla Switch. Non so cosa avevo fatto per meritarmi una persona speciale come Taeyong nella mia vita. Non riuscivo a smettere di ringraziarlo mentalmente, era davvero troppo fantastico per essere reale. Giocammo tra le risate e le lacrime fino a tarda notte, poi ci addormentammo su quello stesso letto, vicini e felici di considerarci fratelli, seppur non di sangue. Non avevo una scarica di positività così potente da tempi immemori. Probabilmente mi stava dando il coraggio di voler svelare questo lato di me anche con altri membri. Io volevo bene a tutti loro, ormai erano come una famiglia, continuare a tenermi tutto dentro era limitante.

Call Me-YuWin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora