Capitolo 3- Le Vecchie Abitudini Non Muoiono

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POCO PRIMA IN UN ALTRA DIMENSIONE

X: Ma guarda il mio povero fratellino intrappolato nel piano immateriale.

Tutto intorno era in bianco e nero, il bosco sembrava morto, eppure l'unico ad emare colore era proprio quel demone dallo sguardo freddo e calcolatore.

Y: tu... Cosa vuoi?

X: così tratti il tuo fratellone? Beh sappi che è venuto a salvarti il culo! E ora sarà meglio che tu mi ascolti

Y:.... HAHAHAHAHA TI PRESENTI QUI DOPO SECOLI E PRETENDI CHE TI SEGUO? BAH NON FARMI RIDERE!

Scoppiò in una grossa risata malata, mentre delle catene tintinnavano mentre si muoveva. Suo fratello lo afferrò dal papillon nero e lo guardò nel suo occhio.

X: ascoltami. Sto per ridarti il tuo corpo materiale a patto...

-Do we have a deal?
-Yes, we have it

PRESENTE. RITORNO ALLA NOSTRA DIMENSIONE

La bestia viola corse verso Mabel e Stan. Che stavano correndo in direzione del sentiero. Lì raggiunsi in fretta insieme a Ford, quando mi diede il segnale iniziai a sparare contro la bestia o essere... O quello che era.

Ford: RAGAZZI NASCONDETEVI CI PENSIAMO NOI

Sentendo le grida dello zio la bestia si giró e iniziò a correre verso di noi, era su quattro zampe, ricordava un cane, anche se era rettangolare e senza orecchie o coda...

Ford: al mio tre... Pronto?

Dipper: pronto...

Ford: 1... 2...

La bestia si fermò cadendo a terra in un gemito di dolore, abbassai l'arma e cercai di notare cosa stesse succedendo. Notai Stan che aveva colpito la gamba del mostro, facendolo sanguinare.

Stan: forse questi giocattolini non sono tanto male

Rise nascondendo l'arma del fratello nella sua giacca.

Mabel: SIII GRANDE ZIO STAN!

Ford: quando l'hai presa??

Stan: devi stare più attento alle tue cose, caro mio cervellone.

Sorrisi notando Mabel che saltellava felice, per fortuna stava bene, dentro di me sentivo ancora quella strana sensazione... Non poteva di certo andare bene, qualcosa stava per succedere e non era qualcosa di bello...
Ci fu una nuova scossa, corsi ad abbracciare Mabel più forte che potevo, sta volta era ancora più forte di poco prima. La bestia viola si alzò zoppicando velocemente, sembrava spaventata. La scossa durò di più, avevamo paura che stesse per succedere qualcosa.
Quando tornó tutto normale corsi di nuovo al punto d'arrivo, notai una grossa crepa, aveva inghiottito la statua di Bill...

Mabel: per tutti gli unicorni di zucchero!

Stan: ora si trova al posto che si merita, all'inferno!

Ford: Stan per favore, calmati.

Ford si avvicinò al burrone che si era creato, non riusciva a vedere il fondo. Sospirò e tornò da noi.

Ford: controlliamo tutta questa zona, potrebbe esserci qualche cucciolo o non si spiegherebbe perché la creatura era così agitata.

Dipper: tu pensi sia per questo?

Ford: era una femmina... Poteva essere per questo

Stan si voltò verso Mabel e le sussurrò in tono confuso: ma tu te ne eri accorta che era una femmina?

Scosse la testa per dire di no, ci guardarono per poi dividerci per cercare nelle zone dei cuccioli. L'unica regola era di non allontanarci troppo, immaginai l'aspetto dei cuccioli grazie alla madre... Magari erano come lei, solo molto più piccoli. Quella cosa poteva essere alta 6 metri o più.
Mabel camminava fra i cespugli tutta tranquilla mentre canticchiava, si fermò ad osservare qualcosa, un grosso cespuglio verde, da dietro spuntavano un paio di gambe, indossavano un paio di pantaloni neri. In silenzio si avvicinò, spostò qualche ramo e notò un ragazzo che stava dormendo.

Mabel: uh Mabel, non avrai trovato i cuccioli, ma hai trovato un bel pezzo di ragazzo

Ridacchiò fra sé e se finché non decise di chiamarci, alzando un po' troppo la voce. Tutti e tre ben presto le andiamo incontro.

Ford: beh? Trovatato i cuccioli?

Mabel: hihihi non esattamente

La guardai confuso, spostó i rami per mostrarci il corpo del ragazzo...
Aveva uno strano fascino, la sua pelle era tipo color cioccolato al latte, quasi abbronzata, i suoi capelli ricci e biondi cadevano sulla sua fronte, non sembrava molto muscoloso, forse non si notava anche per via dei suoi vestiti larghi, indossava una felpa bianca, aperta mostrando una maglia molto larga di colore giallo... Sembrava dormire così dolcemente, era rilassato. Mi dava uno strano senso, il petto faceva male, il mio petto bruciava dall'interno, cos'era quella cosa provavo?

Stan: è quello chi è?

Mabel: non lo so, ma ora è il mio nuovo ragazzo

Disse ridacchiando, non dissi nulla, la guardai in silenzio. Notando solo che Ford si avvicinò al ragazzo per controllare il suo polso.

Ford: il polso c'è, temo che abbia battuto la testa per colpa di un terremoto

Si mise ad osservare ogni centimetro del corpo del ragazzo, fino ad arrivare al suo viso, aveva dei tratti così delicati, forse era una persona con un gran cuore e molto dolce.

Mabel: quindi sta bene?

Ford: sembra di sì, però non è saggio rimanere qui un ragazzo svenuto... Potrebbe avere qualcosa o potreb-

Lo zio involontariamente passò una mano sulla fronte del ragazzo, lì scoprì uno strano tatuaggio, un occhio, un grande occhio. Questo fece allarmare lo zio che scattò in piedi ad osservare meglio il giovane...

Ford: no... Impossibile...

Stan: quel simbolo... No...

Feci un paio di passi all'indietro, non ci credevo, non poteva essere... Lui
Mi sentii la terra mancare da sotto i piedi, non poteva essere Bill...

Gravity Falls- Il ritorno \\billdipDove le storie prendono vita. Scoprilo ora