Capitolo 04- Bill?

548 54 44
                                    

Mi voltai verso Ford e notai la rabbia nei suoi occhi, riprese la sua arma fra le mani. Corsi a prenderla e lo fissai negli occhi.

Dipper: no... Non sappiamo se è lui

Ford:... Hai ragione, mi sono lasciato trasportare

Stan: rimaniamolo qui. Sarà un ottimo cibo per i lupi

Mabel: ehi ehi no!

Si mise ad abbracciare il corpo del ragazzo come per proteggerlo, il suo volto cambió, osservò per bene il ragazzo per poi alzare piano lo sguardo, era preoccupata...

Mabel: perché è freddo?...

Dipper: pro-zio... Se non è lui un ragazzo potrebbe morire...

Sussurrai guardando lo zio Stan, Mabel stringeva il biondo, come per riscaldarlo.
Mi sentii strano, una stretta al petto, non sapevo bene cosa fosse, ma non mi preoccupai più di tanto.

Stan: eh va bene...

Sospirò per poi prendere di peso il ragazzo, lo guardai sorridendo leggermente. Mabel si alzò tutta felice e suguì lo zio che iniziò ad andare verso sentiero.

Dipper: non è lui... È morto...

Ford: non lo so Dipper...

Rispose iniziando a camminare seguendo anche lui il sentiero. Si riprese l'arma mentre guardava dritto.

Ford: prima stavo pensando.. Che forse sia morto in questa dimensione, non nell'altra... Insomma potrebbe essere nel suo luogo d'origine

Dipper:... Spero di no, spero che non sia lui, perché com'è possibile che abbia un corpo umano?

Ford: forse il suo corpo è tornato ad essere materiale e in tal caso avrebbe con sé tutti i suoi poteri

Dipper:... Se non fosse lui? Se fosse qualcun altro, forse qualcuno che era manipolato da Bill

Ford: non è da escludere, ma dovremmo stare attenti, non sappiamo se sia vivo oppure no... E quel ragazzo... Mi sembra strano...

Dipper: in che senso?... Per il tatuaggio sulla sua fronte?

Ford: soprattutto per quello, ma anche la sua energia, sembra essere senza energia. Non mi fa stare tranquillo questa cosa

Rimasi in silenzio finché non arrivammo alla bottega del mistero. Appena entrammo lo zio Stan portó il biondo nella soffitta e lo poggió sul letto di Mabel.

Dipper: perché in camera nostra?

Stan: è la nuova vittima di Mabel, meglio che si abitui.

Ford: non sarà la sua vittima

Mabel: dai pro zio! È innocuo

Ford: non puoi saperlo

Notai che il ragazzo mosse le dita della mano, un leggero movimento che si spostò ai suoi occhi, finché non lì aprì lentamente.
Alzò il viso verso di lui e sbarró gli occhi per poi fare un salto spaventato finendo con le spalle al muro... In fondo due vecchietti con una forte muscolatura e due adolescenti facevano paura...

Mabel: ehi ehi calmo. Non vogliamo farti nulla...

Ragazzo: c-chi siete?...

Mabel: mi conoscerai presto! Sono Mabel

Disse con il suo solito tono da ragazza "innamorata" e lo abbracció forte, rimase incollata al suo petto... Strano non mi era mai importato delle sue cotte, ma ora mi dava fastidio come si comportava... Forse era per la situazione... Si, era così...

Pov's Ragazzo

Ragazzo: ehm... Come si stacca?...

Stan: Mabel

Mabel: uffi... Non è giusto

Si mise seduta ai piedi del letto, mentre rimasi in silenzio a guardarli, due vecchi e due ragazzini... Era tutto così strano, non capivo dove mi trovassi, non sapevo perché ero lì e soprattutto cosa volevano da me?... Gli adulti erano quelli più inquietanti, insomma, avevano un viso minaccioso...
Ero spaventato e confuso, non capivo nulla, avevo la testa così pesante, pensavo che sarei svenuto da un momento o l'altro. Vidi uno degli adulti avvicinarsi, mi allungò la mano, la sua mano... Era così strana... Aveva sei dita, allungai la mia mano verso la sua per stringerla. Tutto ad un tratto mi partì una fitta alla testa, iniziai a tremare e strinsi con forza i capelli sulla mia fronte.

Una voce...
Quella voce...
Chi era?...
Cosa voleva da me?...

Do we have a deal?

Ragazzo: c-cosa?... N-noi cosa?..

Sussurrai tra un brivido e l'altro, sentii le lacrime rigarmi il viso, sentivo la testa esplodere. Dalle mie labbra uscì un urlo di dolore.
Qualcosa dentro di me voleva che io continuassi ad urlare dal dolore, ma il mio ego voleva opprimere quella strana voglia, ma non ci riuscì, era troppo forte per essere bloccata...
Di sfuggita vidi il ragazzino correre da me e stringermi fra le sue braccia, era caldo... Mi rese ancora più confuso, ma le sue parole erano come una dolce ninna nanna, mi piaceva la sua voce...

Dipper: calmati ti prego.. Va tutto bene, ti proteggiamo noi! Ti prottego io! Ma non devi preoccupare!

Cercai di calmarmi il più possibile, decisi di rimanere ancora un po' in quella strana stretta letale... Mi asciugai le lacrime con la manica della mia felpa.

Ragazzo: chi... Chi sei?

Dipper: ehm... Sono Dipper, Dipper Pines

Sussurra sforzando un sorriso, rimasi abbracciato al suo busto, come se avessi paura di qualcosa o di qualcuno. Non volevo staccarmi, mi sentivo bene e a lui non sembrava dar fastidio, anzi mi abbracciava.

Ragazzo: dove.. Dove mi trovo?

Dipper: sei a casa nostra... Ti abbiamo trovato nel bosco

Mabel: dopo un terremoto!

Ford: che ci facevi lì?

Ragazzo: i-io... Non lo so...

Sussurrai mentre decisi di poggiare anche la testa al suo petto, quella scena mi creava imbarazzo, ma non sapevo cosa fare... Mi calmava e andava bene?...

Mabel: sai come ti chiami??

Ragazzo: veramente... Io...

La testa riprese a pulsare con forza, mi uscì un gemito di dolore mentre mi tirai i capelli sulla mia fronte. Ancora quel dolore... Ancora quella voce...

Do we have a deal?

Dipper: va tutto bene! Tranquillo non devi preoccuparti

Ragazzo: mh.... Ehm... W... è l'unica cosa che mi ricordo...

Mabel: uuuhh quindi il tuo nome inizia per W!

Ragazzo: credo di si..

Ford:... Non possiamo portarlo di nuovo nel bosco...

Stan: cosa intendi?

Ford: se a Soos starà bene resterà un po' qui

Mabel: EVVAIIII CORRO IO DA SOOS

La ragazza si alzò dal letto per poi correre ad aprire la porta e scendere le scale... Non capivo come mai si comportava così. Per gli altri sembrava tutto normale.. Così decisi di non dire nulla e rimanere nel silenzio tombale, rilassandomi alle carezze fra i miei capell, che mi regalava Dipper...

Gravity Falls- Il ritorno \\billdipDove le storie prendono vita. Scoprilo ora