T/n
T/n come ogni giorno si alzò e prese il treno. Durante il viaggio scrisse a Mikasa, raccontandole cose del tipo che quel giorno avrebbe firmato le carte che le avrebbero permesso di vivere vicino all'università.
Mikasa: Sono felice che ti trasferisca, ma ne sei sicura?
T/n: Capisco quello che vuoi dire, ma quello che è successo alle medie non c'entra niente.
Mikasa: T/n, mi ricordo come eri messa... non volevi parlare con nessuno, non mangiavi e soprattutto non riuscivi più ad avere un contatto con gli uomini... Non voglio più vederti soffrire.
T/n: Non l'ho già superata grazie a te?
Mikasa: Lo so, ma non riesco a non preoccuparmi!
T/n: Sta tranquilla, vado a vivere con un ragazzo non è la fine del mondo.(la fine del mondo è Levi )
Mikasa: Hai ragione, forse sto esagerando, in fondo è passato tanto tempo. Quando arrivi chiamami!
T/n: Certo! A dopo!
Finì di scrivere quest'ultimo messaggio e si rilassò sul sedile, anche se la sua mente era pieni di pensieri. Erano passati quattro anni da allora ma lui era ancora nella sua mente. Se quella volta gli avesse rivelato i suoi sentimenti sarebbe cambiato qualcosa? Non riusciva a darsi pace e non riuscì neanche a presentarsi al funerale, i sensi di colpa la divoravano. Era stato il suo primo amore... quando lui si confessò lei era felicissima! Voleva dirgli che ricambiava, ma lui era così spaventato di ricevere un rifiuto che le disse che avrebbe aspettato per la risposta e corse via. T/n rise per quanto era stato buffo e carino, non vedeva l'ora arrivasse l'indomani. Non poteva immaginare che sarebbe successo quello che accade...
Finalmente arrivò alla sua fermata, ma dopo tutti quei ricordi stava per piangere. Sarebbe stato meglio non pensare a niente, doveva trovare un posto dove calmarsi. Non poteva farsi vedere da Mikasa in quelle condizioni, così appena uscì corse via. Non fece neanche qualche metro che sbatte contro qualcuno. Si sbrigò a chiedere scusa per potersela svignare velocemente, ma una mano la prese e fermò la sua corsa.
Levi:<<T/n, stai bene?>>
T/n:<<Levi, perché sei qui?>>
Levi:<<Volevo darti subito i fogli e visto che c'ero fare la strada insieme>>
T/n:<<Ti ringrazio>>
Levi la guardò e la tirò a sé, visto che non me aveva mollato la mano. I loro visi erano vicini, ma T/n non capì il motivo di quel gesto. Quando la mano di Levi le toccò la guancia destra con un gesto gentile, delicato e pieno di calore, si ricordò delle lacrime che rigavano ancora il suo viso.
Levi:<<Hai pianto?>>
T/N:<<Eh? No non ho pianto>>
Levi:<<Hai gli occhi lucidi, la tua voce è un po' nasale>>
T/N:<<Ok, forse sarà la mia allergia al polline>>
Levi:<< Ad ottobre? Il polline? Sul serio...?>>
T/N:<<Senti non è niente, andiamo a scuola dai>>
Si era liberata dalla presa di Levi per superarlo e dirigersi verso la scuola, ma ancora una volta Levi prese la mano e la trascinò in un vicolo stretto. T/n cercò di liberarsi ma la forza di Levi era troppo forte da poterla sovrastare, così si lasciò trascinare da lui. La spinse contro il freddo muro di cemento e si mise davanti a lei, bloccandole ogni possibilità di fuga con le sue braccia vicino al suo viso.