Parte 5

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Nel frattempo Zoro e Robin avevano già superato il portale e continuavano a spostarsi tra i larghi corridoi del labirinto, ogni volta Robin correggeva le scelte di direzione di Zoro, che sembrava già totalmente perso, dal canto suo l'archeologa ricordava a memoria tutte le svolte che avevano fatto per evitare di non ritrovare l'uscita. Ogni corridoio che percorrevano sembrava esattamente identico all'altro e dopo diverse ore di corsa decisero che era arrivato il momento di prendersi una pausa. E si sedettero appoggiando la schiena al muro entrambi con il fiatone per via delle ore di corsa, l'archeologa appoggiò la testa sulla spalla dello spadaccino chiudendo gli occhi per rilassarsi, una fortuna per Zoro che era di nuovo arrossito per colpa di questo intimo contatto e se ne stava tutto rigido vicino alla ragazza.

Dall'altra parte del labirinto Rufy non voleva saperne di fermarsi e aveva preso Nami sulle spalle continuando a correre seguendo le indicazioni della navigatrice sulla direzione da prendere "uffa ma qui è tutto uguale! Nami sei sicura che non ci siamo già passati?" chiese il capitano continuando a correre.

"Sicurissima, questo è il problema dei labirinti, ma fidati di me, non mi sono mai sbagliata no?" disse la ragazza.

"Vero! Allora aumentiamo il passooooo!" disse Rufy ancora pieno di energie e correndo ancora più veloce.

Dopo altre due svolte arrivarono ad un'apertura, sembrava un bosco all'interno di una stanza senza soffitto, rimasero sbalorditi nel vedere una cosa simile, per quanto strano era un bello spettacolo da vedersi. Ma proprio in quel momento Nami vide qualcosa muoversi tra i rami e in un secondo un enorme serpente si lanciò a zanne scoperte verso di loro "attento!" Nami urlò appena in tempo indicando il serpente al capitano che schivò l'attacco.

"wow ma è enorme!" il commento di Rufy faceva capire che era contento di aver finalmente trovato quello che lui considerava uno svago interessante.

Nami strinse forte le braccia intorno al collo del capitano che si preparava alla battaglia.

Il serpente si gettò di nuovo all'attacco e, mentre il ragazzo con il cappello di paglia lo schivava, dai denti affilati spruzzò del veleno nella sua direzione, istintivamente Rufy riparò se stesso e Nami con un braccio, che all'istante gli iniziò a bruciare tantissimo, tanto che quasi non riusciva a muoverlo. L'animale non sembrava voler smettere di attaccare, ma il ragazzo con il braccio dolorante non riusciva a far altro che schivare i colpi. Poi il serpente ebbe un attimo di esitazione e la ragazza ne approfittò: strinse le gambe intorno alla vita del capitano per non cadere, e sfoderò il suo bastone, e senza che nemmeno se ne accorgesse il serpente venne investito da una scarica di fulmini che lo misero ko.

La navigatrice scese dalle spalle del suo capitano senza smettere di mantenere il contatto e si assicurò delle condizioni del suo braccio, era visibilmente ustionato anche se Rufy cercava di minimizzare, dopo essersi assicurati che in quel piccolo boschetto non ci fossero amici del serpente gigante si fermarono sotto un albero e la ragazza cercò di curare il braccio dell'amico con le poche scorte che Chopper li aveva obbligati ad infilare nello zaino: "Dovrai ricordarti di ringraziare Chopper, Capitano".

"Già se non fosse per lui non avremmo saputo che fare, ma a dirla tutta devo ringraziare anche te Nami che ti stai prendendo cura di me" disse il ragazzo con tutta la naturalezza del mondo.

La ragazza si rabbuiò e rispose a bassa voce "se non avessi cercato di proteggere me non sarebbe successo, in un modo o nell'altro ti sono sempre d'intralcio".

"ma che dici, se tu non avessi fatto fuori quel serpente staremo ancora saltellando da una parte all'altra del bosco, e poi non potevo lasciare che il veleno ti colpisse, ti ho promesso prima di partire che ti avrei difeso da ogni pericolo, e poi ti immagini quante storie avrebbe fatto Sanji se fossimo tornati indietro con te ferita? Io ti difenderò sempre qualsiasi cosa succeda!" Rufy sfoderò uno dei suoi soliti sorrisi.

In quel momento la ragazza non si trattenne lasciò cadere il barattolo con il medicinale e si gettò tra le braccia del capitano e senza pensarci un momento lo baciò sulle labbra, non si fermò a riflettere se l'avesse fatto non sarebbe mai riuscita a farlo. Lui rimase sbalordito con gli occhi fissi su di lei ma dopo quell'istante di confusione la afferrò per tirarla più vicina a se e ricambiò quello starano, inatteso ma stupendo bacio.

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