Parte 9

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Non era una cosa momentanea: "Era ora che ti decidessi a baciarmi!" disse Robin staccando la bocca dalla sua "Perché hai aspettato tutto questo tempo per baciarmi?" Zoro non credeva alle sue orecchie, come poteva lei volere i suoi baci? Da quando si era auto-invitata sulla Merry, lui aveva pensato che lei fosse la donna più bella del mondo, ma si era anche convinto del fatto che una dea come lei non si sarebbe mai interessata a un rozzo spadaccino, lei poteva avere tutto ciò che voleva e lui non l'avrebbe di certo fermata, si sarebbe limitato a rifarsi gli occhi con il suo sorriso e, perché no, con il suo corpo da favola, e a proteggerla sempre. Ma mai avrebbe creduto che ci potesse essere qualcosa più di questo "Perché io? Io sono solo un rozzo spadaccino..." lui abbassò lo sguardo.

"io direi più un sexy spadaccino! Forse non ti rendi conto, io ti guardo sempre mentre ti alleni sulla nave con quei pesi giganti, in quel momento quando tutti i tuoi muscoli sono in tensione non posso far a meno di desiderare di baciar tutto il tuo corpo" gli occhi di lei lo fissavano, non lo aveva mai guardato così, sembrava sincera, anzi, era sincera e lui lo voleva, voleva che lei baciasse davvero tutto il suo corpo.

In quel momento un rumore di crepe interruppe la loro conversazione, una parte del terreno franò, la voragine si stava allargando e dovettero accantonare il discorso per mettersi in salvo, iniziarono a correre lontano dalla voragine che continuava ad allargarsi mentre il terreno crollava sotto i loro piedi, corsero più in fretta che poterono fino a raggiungere uno stretto corridoio davanti a loro, ci si infilarono e continuarono la corsa, quando si voltarono indietro i crolli sembravano finiti, ma era meglio non rimanere a scoprire se sarebbe crollato tutto o no, in quel corridoio non c'erano vie di fuga, quindi era meglio continuare.

Corsero lungo stretti corridoi per più di un'ora finché, al tramonto, trovarono anche loro un boschetto tra le pareti, apparentemente non sembravano esserci pericoli. Al centro di un cerchio di alberi c'era un piccolo stagno con acqua cristallina, si avvicinarono per rinfrescarsi visto che scappare dal crollo li aveva fatti finire in una nuvola di polvere e terra che si portavano ancora addosso, ma non appena uno dei due sfiorò la superficie dell'acqua un enorme coccodrillo li attaccò a fauci scoperte, la reazione dello spadaccino fu immediata, sguainò le spade e lo trafisse da una parte all'altra, la bestia non ebbe nemmeno il tempo di capire cosa stava succedendo. Non sembravano esserci altri coccodrilli ne altri pericoli, "bene dopo una giornata come questa, direi che un bagno è proprio quello che ci vuole no?" disse Robin con un sorriso. "In effetti servirebbe, ma dobbiamo stare vicini, come si fa?"

"Basta non lasciarci mai la mano, come abbiamo fatto fin'ora no? C'è solo un problema, io non ho il costume" mentre diceva questo fece comparire un'altra mano e si spogliò, fece cadere il vestito a terra e insieme a questo anche il suo intimo, rimanendo completamente nuda davanti a lui. Non riusciva a crederci e rimase come paralizzato, allora lei prese l'iniziativa si avvicinò e iniziò a spogliarlo. Sentire l'aria fresca sul petto nudo lo fece riprendere proprio mentre lei gli sfilava i pantaloni, in quel momento lui la tirò a sé con forza e ricominciò a baciarla, la strinse per sentire il seno di lei premere contro il suo petto, era una sensazione fantastica. Robin gli afferrò la mano e distraendolo lo trascinò dentro l'acqua che era piacevolmente fresca dopo il caldo di quella giornata, si girò di nuovo verso di lui e ricominciò a baciarlo gettandogli le braccia intorno al collo, la sensazione dei due corpi nudi che si sfioravano era meravigliosa e tra un bacio e l'altro si lasciarono andare alla passione perdendosi l'uno nell'altra.

La mattina li colse ancora nudi e abbracciati mentre dormivano sulla riva dello stagno, le braccia di Zoro avvolgevano la ragazza con fare protettivo quando i primi raggi di sole iniziarono a scaldarli. La prima a svegliarsi fu Robin che non poté fare a meno di svegliare lo spadaccino con una pioggia di baci lungo il collo e sulle spalle, lui ancora visibilmente assonnato per le pochissime ore di sonno la salutò con un grande sorriso e nel vederla ancora nuda vicino a se, la prese tra le braccia e la baciò "Buongiorno"

"Buongiorno a te!" la ragazza sorrideva con naturalezza sembrava davvero felice "che ne dici di rimetterci in marcia?".

"Dico che siamo obbligati, anche se rimarrei qui molto volentieri" anche lui era visibilmente felice e soddisfatto di come era andata la nottata.
Con un po' di fatica si rivestirono e dopo aver mangiato il poco che rimaneva delle scorte che si erano portati, si rimisero in marcia verso il centro del labirinto.

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