-Natsu? – lo richiamo con voce incerta mentre un brivido di freddo mi percorre la schiena.
In silenzio, continuando a prendere respiri profondi nel vano e alquanto fallimentare tentativo di riuscire a calmarsi, non da minimamente segno di avermi ascoltata.
Un'altra folata di vento gelido mi penetra sotto il vestito elegante fin dentro la pelle e per quanto sia ancora fine estate tremo per l'improvviso e inaspettato freddo.
-Natsu- affermo più forte avvicinandomi e passandogli una mano sulla spalla. Sussultando si rende finalmente conto della mia presenza.
-Non voglio parlare con te- mormora distogliendo subito lo sguardo da me e abbassandolo sulle mani sporche del sangue di mio padre.
-Tecnicamente non hai mai parlato con me- gli faccio notare pacatamente.
Mi rendo perfettamente conto che non è il caso di scherzare eppure non riesco a sopportare tutta questa tensione tra di noi.
Non so cosa ci sia in Natsu che mi spinga così tanto verso di lui, non lo conosco, la maggior parte del tempo non lo capisco ma so che voglio farlo.
Voglio sapere tutto di lui, voglio conoscerlo bene esattamente come lo conoscono Erza e Gray ed esattamente come lo conoscono tutte le persone che lo amano.
Alzando la gonna lunga fino al ginocchio le do uno strattone netto lacerando il tessuto azzurro.
Sentendo lo strappo Natsu si gira verso di me con occhi sgranati e in silenzio mi fissa sorpreso.
Afferrandogli la mano destra inizio delicatamente a pulirla. Le nocche sono spaccate e il sangue rosso continua a fuoriuscire piano piano.
Deve far un gran male penso sovrappensiero conoscendo benissimo il dolore che sta provando ora Natsu.
-Lo so che molto probabilmente tu e tutte le altre persone presenti in quella casa state odiando la mia famiglia. Non vi giudico e anzi a parti invertite penso che farei lo stesso, ma sono veramente mortificata per il comportamento di mio padre-
Continuando a guardarmi sembra iniziare lentamente a calmarsi.
-Non so cosa è successo ai tuoi genitori, e mi dispiace tantissimo per la tua sorellina. Anche se forse non mi crederai sono sincera quando ti dico che non se lo meritavano-
Passando il tessuto, diventato ormai rosso dal sangue, sulla mano sinistra di Natsu, la inizio a pulire.
-Io...- mormoro sommessamente incerta su cosa fare e su cosa dire venendo però subito interrotta.
-Lucy dobbiamo andare- afferma autoritaria una voce alle nostre spalle.
Sussultando per l'improvvisa quanto inaspettata apparizione di mio fratello mi allontano di scatto da Natsu che ancora in silenzio passa lo sguardo da me all'ultimo arrivato.
-Forza- mi sollecita Sting facendomi segno di seguirlo –andiamo-
Annuendo mi rivolgo per un'ultima volta al ragazzo dai bellissimi e incredibilmente singolari capelli rosa: -Io volevo veramente essere tua amica- sussurro tristemente.
Lanciandogli un'ultima occhiata e lasciandogli il pezzo di stoffa tra le mani, seguo mio fratello dentro la casa e, a testa china per non incrociare lo sguardo molto probabilmente accusatorio dei presenti, per tutta la sala da pranzo.
All'ingresso con un occhio nero e l'aria incazzata Gray, prima di farsi da parte e lasciarci passare, tira un pugno in faccia a Sting.
-Questo è per prima- sputa il moro andandosene inacidito.

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Like parallel worlds
RomanceE che dio mi aiuti ma "singolare" non si avvicina minimamente al termine che, dopo averlo conosciuto, ho associato a lui. Perché quella lezione di filosofia mi ha fatto capire sin da subito che noi eravamo "come mondi paralleli" abbastanza vicini da...