[Fine prima parte]
-Oddio- sussurro agitata continuando ad andare su e giù nel grande salone principale della residenza Heartphilia.
Natsu sta arrivando penso gettandomi ancora di più nel panico sarà qui tra pochi minuti.
-E basta- sbotta esasperato Sting lanciandomi contro il telecomando della televisione che col mio incessante muovermi non gli sto facendo guardare. –Almeno togliti da davanti-
-Sting non capisci! – proclamo esasperata gettandomi accanto a lui sul divano imbottito.
-Che c'è da capire? Hai invitato a casa uno dei tuoi compagni di classe –
-È Natsu! –
-Infatti- sbadiglia beccandosi un'occhiataccia da parte mia –non è di certo il presidente-
-Le cose devono andare bene- ritento provando a mantenere i nervi saldi.
-E ci andranno-
-Non voglio che le cose vadano come a...-
-Non succederà- mi interrompe tremendamente serio.
Dopo che me ne ero andata dalla mia vecchia scuola Sting mi aveva proposto più e più volte di tornare a casa dall'università almeno per un po': all'inizio avevo rifiutato non volendogli far perdere lezioni preziose ma il continuo stress dovuto al fatto che non riuscissi a smettere di pensare che i miei nuovi compagni avrebbero potuto già sapere chi ero e cosa mi avesse spinto a lasciare il mio vecchio istituto mi aveva spinto a chiamarlo e ad averlo al mio fianco.
Sia il suo migliore amico Rogue che la sua: meravigliosa e bellissima ragazza Yukino avevano capito e provato ad aiutare.
Avvicinandomi a mio fratello lo abbraccio forte scacciando dalla mente quei vecchi e brutti ricordi. Questo è un nuovo inizio mi sprono decisa. Questa volta andrà tutto bene.
Vorrei rimanere tra le braccia di Sting ancora per un po' ma il suono acuto e stridulo del campanello mi fa saltare come una molla sull'attenti. Devo mantenere i nervi saldi!!
Facendo esattamente il contrario di quello che ho appena pensato parto a razzo raggiungo l'entrata in un attimo: lancio un'ultima occhiata al mio aspetto attraverso lo specchio situato nell'atrio e con mani tremanti socchiudo la porta.
Natsu è dall'altra parte con i capelli scompigliati, le mani fasciate e un sorriso timido sul volto. Porta dei jeans semplici, una camicia rossa, una sciarpa bianca e un blocco note.
-Ciao- gli sorrido a mia volta inebetita.
-Buona sera- ricambia il saluto un po' esitante.
Il fatto che abbia smesso di usare il quaderno per comunicare con me mi riempie così tanto di gioia che mi sento letteralmente al settimo cielo!
Sorprendentemente Gray e Erza non sembrano essere nei paraggi, ovviamente avrei fatti entrare anche loro, ma mi stupisce che non abbiano seguito il migliore amico, a meno che...
-Sanno che sei qui? – gli chiedo facendomi da parte per farlo entrare.
-Certo- sussurra accettando il mio invito iniziando a guardare incuriosito l'interno della casa. –Non volevano lasciarmi venire, ma mi sono imposto –
Una felicità provata solo poche volte in vita mia mi pervade i sensi mentre lo afferro delicatamente per mano e gli faccio fare un giro della villa.
Gli faccio vedere il giardino e la piscina sul retro, la sala giochi, la palestra e la mia camera al primo piano, il soggiorno e la cucina al piano terra.
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Like parallel worlds
RomanceE che dio mi aiuti ma "singolare" non si avvicina minimamente al termine che, dopo averlo conosciuto, ho associato a lui. Perché quella lezione di filosofia mi ha fatto capire sin da subito che noi eravamo "come mondi paralleli" abbastanza vicini da...