I nostri passi riecheggiavano sull'asfalto bagnato, la pioggia scendeva con un'irregolare melodia. L'aria pungente della notte ci avvolgeva in un freddo abbraccio e il puzzo dei sacchi della spazzatura ai lati del vicolo non rendeva di certo l'ambiente più accogliente. La mano di Evan cercò la mia e la strinse dolcemente come ad assicurarmi che finché lui fosse rimasto con me non mi sarebbe successo nulla.
-Non dirmi che un po' di buio ti spaventa- scherzò lui. Gli diedi una leggera spinta sorridendo, si allungò verso di me per circondarmi con le sue calde braccia.
-I film horror non sono mai stati tra i miei preferiti- Ironizzai.
Appoggiai l'orecchio sul suo petto e lo sentii vibrare, alzai il viso e inaspettatamente le sue labbra si posarono sulle mie, la sua lingua si insinuò nella mia bocca e cominciò a muoversi dolcemente. Dopo un tempo che mi sembrò non finire mai si allontanò da me sorridendo.
All'improvviso il mio occhio colse un furtivo movimento nella penombra, i miei nervi si tesero è allarmata comincia a guardarmi intorno. Evan accorgendosi del mio disagio mi chiese:
-cosa succede?- -ho visto qualcosa muoversi la in fondo.- si diresse verso il muro mentre il buio scivolava su di lui. E come per farsi beffa di me esclamò - ROOAR, un piccolo gattino feroce!- Si girò verso di me accarezzando la piccola palla di pelo grigia che stringeva tra le sue braccia. Ma l'ombra alle sue spalle prese vita. Evan sbarrò gli occhi. Lasciò cadere il gatto emettendo un verso strozzato. Una macchia rossa quasi come fosse un fiore sbocciò appena sopra il suo cuore. La figura uscì esposta alla luce del lampione facendo si che io riuscissi a vedere la particolarità dei suoi occhi: uno verde e uno marrone.
-Courtney scappa- emise Evan con un soffio, morendo.
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L'urlo del silenzio
HorrorUrlavo. Urlavo a squarcia gola. Nessuno riusciva a sentirmi. Ero sola, di nuovo.