Demetra Romano
«Adriel, lasciami stare!» urlo.
La mia amica mi ha caricato di peso sulle sue spalle e mi ha portato via. All'improvviso vengo buttata su un divano e, aprendo gli occhi, mi rendo conto di essere a casa mia.
«Cosa ci faccio qui?» domando.
Adriel e Daniel non fanno caso a me: discutono tra di loro senza degnarmi di uno sguardo.
«Cioè... Gabriela ed Elia sono morti. Hey! Ascoltatemi!» esclamo. «Evidentemente sono diventata un fantasma...» borbotto.
Daniel, scuro in viso, mi fissa, mentre Adriel, muovendosi velocemente, viene accanto a me.
Improvvisamente tutto diventa sfocato: mi volto verso la mia amica vampiro e la vedo con una siringa vuota in mano.
Buio.
Percepisco che il mio cervello riprende lentamente a ingranare le marce. Sbatto le palpebre ripetutamente e respiro a fatica. Mi trovo in camera mia, sul mio letto, e tutto sembra tranquillo. È ancora notte: per quanto tempo ho dormito? Come ho potuto addormentarmi in un momento del genere? Due miei amici sono morti e io mi riposo sul letto?
D'un tratto, nel buio, intravedo un'ombra sul fondo della stanza, accanto alla finestra, e d'istinto accendo la luce sul comodino accanto al letto. Non c'è niente. È stata solo la mia immaginazione. Non appena spengo la luce, un'altra ombra appare dal lato opposto della stanza.
Ma che cazzo sta succedendo?
Mi sfrego gli occhi e mi alzo a sedere, accendendo la luce. Non c'è nulla. Scuoto la testa e spengo la luce, rimettendomi sotto le coperte.
Improvvisamente una cornice appesa al muro si infrange sul pavimento: sussulto sul letto. Mi alzo con cautela e vado verso l'ombra della cornice a terra. Calpesto una scheggia e mi taglio.
«Cazzo» borbotto. «Perché non ho acceso la luce stavolta?»
Mi chino per raccogliere i vetri della cornice, quando mi accorgo che una figura buia si trova proprio davanti a me.
È un fantasma?
Mi alzo lentamente e quando sollevo la testa tutto diventa un vortice scuro: dinnanzi a me vedo mio padre. Il suo viso si trasforma immediatamente in quello di un Akira; una fitta allo stomaco mi spezza in due; la luce principale della stanza si accende; vedo Daniel e Adriel urlare, ma non li sento; cado a terra; Adriel si butta su di me e poi tutto diventa nero.
Lestat Defendi
«Che cosa significa, Lestat?» esordisce Alexander.
«Lei è la figlia di Viktor e Mirea?» chiede Zaire.
«Sì» ammetto.
«Ce l'hai nascosto per tutto questo tempo?» domanda arrabbiato il capo d'Asia.
«Sì, l'ho fatto. Nessuno di noi può controllare il Merak» affermo.
«Il Merak? Io pensavo che volessero solo divertirsi...» dichiara Zaire.
«Condividevano il Merak» ripeto.
«E Demetra Romano è figlia loro?» chiede Alexander.
«È quello che ho detto» rispondo.
«Noi non abbiamo cognomi, quindi perché mai si chiama Romano? Chi può scegliere dei cognomi per gli originali?» mormora il capo d'Asia.
«Davvero te lo chiedi? Solo il nostro amico Lestat Defendi può scegliere i cognomi» ridacchia Zaire.
«Non capisco» rispondo. «Non siete arrabbiati?»
«Lo siamo» ribatte Alexander tornando serio. «Ma solo per una cosa: Tancredi.»
Sospiro. «Ho sbagliato, lo so, ma dobbiamo trovarlo al più presto e lo ucciderò.»
Per un giorno intero perlustriamo la città in lungo e in largo, ma troviamo alcuna traccia né di Eva né di mio fratello. La notte è tornata, come sempre, e decidiamo di fermarci in un locale per vampiri.
Ci mettiamo al bancone e ci servono tre grandi bicchieri di sangue AB positivo: decidiamo di prenderci una pausa.
«Allora, fammi capire bene. Il 2 ottobre del 2000 Mirea ha dato alla luce Demetra, ma poco dopo è arrivato Tancredi che, alleandosi con gli Akira, ha massacrato tutti. Hai portato in salvo la bambina affidandola a un collegio di suore a Roma, dopodiché hai perso i contatti con lei per proteggerla» afferma Zaire.
«Esatto» rispondo.
«Poi l'hai incontrata in un liceo frequentato da un Akira e hai perso la ragione. Così ti sei trasferito nella tua villa a Codogno per qualche settimana, fin quando Tancredi non si è presentato tendendoti un agguato: con l'aiuto di una strega ha assunto il tuo aspetto e ti ha impedito di uscire dalla casa, finché una settimana fa un subalterno del Clan ti ha trovato e ti ha aiutato ad assumere il suo aspetto per poter risolvere la questione» continua Alexander.
«Mh. Mh. Sì, Daniel mi ha aiutato» mormoro annuendo.
«Quindi da quel momento Lestat non era Lestat, ma era Tancredi, che doveva essere scomparso; tu, il vero Lestat, avevi l'aspetto del tuo subalterno e quest'ultimo era incastrato nella casa al tuo posto?» chiede Zaire.
«Esatto» ribatto.
«Sei andato a Roma con Demetra con l'aspetto del tuo subalterno e ti aspettavi che ti riconoscesse come suo unico amore» afferma sconcertato Alexander.
«Non me l'aspettavo» borbotto.
«Invece sì. E questo ti ha fatto infuriare» ribatte Zaire.
«Adesso che l'ha visto, chissà come l'avrà presa...» mormora Alexander bevendo l'ultimo sorso.
«Umiliata?» scherza Zaire.
«Smettetela!» dico ad alta voce. «Lo so che ho sbagliato!»
«Lestat, tu sei un grande leader per l'Europa e un'ottima guida per tutti noi, ma in fatto di amore non sei proprio esperto... Devi lasciarle il suo spazio. Quando lei vorrà venire da te, lo farà» spiega Zaire.
Zaire e Alexander ordinano altri due bicchieri di sangue e io mi faccio pensieroso. L'unica cosa che mi smuove è il telefono, che continua a vibrare senza sosta.
È Adriel.
«Pronto?»
«Lestat! Il padre adottivo di Demetra... Tancredi... Eva...» singhiozza Adriel.
Improvvisamente il telefono le cade a terra e riesco a sentire tutta la conversazione.
«Esce troppo sangue! Non si blocca! Daniel, aiutami!» urla Adriel.
«Non riesco!» ringhia Daniel con tono minaccioso. Si era trasformato.
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Il segreto del Cimitero
FantasyPRIMO LIBRO DELLA SAGA DEI SEGRETI Questa storia si può trovare facilmente su Amazon sia in cartaceo che in Kindle, ma qui su Wattpad per ora ho lasciato una versione precedente. Demetra Romano è una ragazza di diciannove anni, frequenta l'istituto...