10. It Was Just A Joke!

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-27 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 19:15
-𝙿𝚊𝚕𝚎𝚜𝚝𝚛𝚊

I ragazzi fissavano sconvolti il corpo del DJ che in quel preciso momento era steso a terra a pancia in giù completamente ricoperto di sangue con un coltello conficcato nella schiena, mentre sui polsi e sulle caviglie erano stati fatti dei tagli facendo uscire ancora più sangue.

All'appello mancavano ancora alcune persone che probabilmente o non avevano sentito l'urlo oppure dovevano ancora arrivare, fatto sta che in quel momento tutti erano sconvolti, e fissavano il ragazzo steso a terra immobile come una statua.

Fu in quel momento che Akinori parlò 

<Ehm... ragazzi... se lui è morto... dov'è Shi?>

Tutti si guardarono intorno alla ricerca dell'angelo della morte che però pareva assente, cosa strana per uno come lui

Rei tirò fuori il suo Mono-Phone dalla tasca accendendolo 

<Volete che lo chiami?>

In realtà l'avrebbe fatto anche senza il loro consenso visto che la sua assenza lì lo stava facendo preoccupare. E se gli fosse successo qualcosa?

Hideko lo guardò sconvolta

<Puoi usare quei cosi per telefonare?>

<Beh... se si chiamano Mono-Phone credo ci sia un motivo>

disse lui ovvio iniziando a comporre il numero. Kimiko assottigliò lo sguardo

<E' sospetto però il fatto che tu e Shi siate stati i soli a scoprirlo>

Yukine alzò la mano con fare esitante

<In realtà... anche io e Joo lo avevamo scoperto... bastava accenderlo e sulla schermata appariva l'applicazione quella per chiamare... anche se a quanto pare si può usare solo per contattare gli altri Mono-Phone>

Hitoshi annuì sentendosi leggermente stupido, un po' come gli altri che lo avevano capito solo ora, ma non disse niente, e con un cenno del capo fece segno a Rei di chiamare il ragazzino  chiedendogli se poteva essere lui a parlare con lui.

Il detective anche se non molto convinto diede il suo telefono al maggiordomo.

Uno squillo

Due squilli

Tre squilli

...mhhh Rei sei tu?

Il giovane angelo della morte pareva essersi appena svegliato, in sottofondo Hitoshi sentì anche un fruscio che intuì appartenesse alle coperte che Shi stava spostando

<Mi spiace signorino Jun'ichiro ma sono io: Hitoshi>

Oh... capisco...

Il tono di voce aveva assunto una leggera sfumatura di delusione

Cosa ti serve?

<Oh ecco... mi chiedevo se potesse dirmi dove si trovava in questo momento se non le dispiace>

Dove mi trovo?
Io... sono nella mia stanza.

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