È una giornata tranquilla, Diego e Gioia si stanno divertendo a "fare nulla".
È il loro gioco preferito mettersi seduti per terra a chiacchierare.In realtà, parla solo Gioia, Diego ascolta sereno e ride di tanto in tanto alle battute dell'amica.
Gioia è una bambina solare, sprizza gioia in ogni momento, ha dieci anni e dice che è un dovere, per lei, essere positiva a causa del suo nome.Diego è un bambino carino, alto per la sua età, anche lui ha dieci anni, frequenta la stessa classe di Gioia, ma è molto diverso: è taciturno e riflessivo. Parla poco, non sta simpatico a nessuno, tranne alla sua Gioia.
"Ci pensi Diego, fra pochi mesi iniziamo le medie, stiamo diventando grandi!"
Afferma Gioia, guardandolo il suo amico seduto a terra.Avrebbe tanto voluto digli il bene che gli vuole, ma fra tante chiacchiere non riusciva mai a dirgli quanto quell'amicizia fosse importante per lei.
"Vero, stiamo diventando grandi!"
Risponde Diego, guardandola la piccina Gioia, seduta difronte a lui.Al bimbo non gli importa nulla, solo con la sua amica del cuore è sempre felice e sereno.
Ad un tratto Gioia si alza e dice: "Diego, sei sempre di poche parole, ci conosciamo dai tempi dell'asilo, siamo sempre insieme te, ma parli sempre così poco."
L 'amico sorride e la guarda. Non è la prima volta che Gioia dice queste parole, e lui come sempre risponde: "Parlo poco perché già ci sei tu che parli abbastanza per tutti e due."
Afferma ridendo.Da quel giorno felice, ne sono passati altri altrettanto gioiosi. I due bambini continuano la loro vita camminando insieme.
Viene l'estate, una giornata come tante: calda e afosa.
Diego aspetta la sua Gioia in giardino, su una comoda sdraio all'ombra. Appena sente suonare alla porta e la mamma che va ad aprire, si alza per andarle incontro, ma non è sola la sua amica, c'è sua mamma con lei.
Una profonda emozione prende il sopravvento quando vede che Gioia lo sta guardando con gli occhi lucidi. Questa volta non parla, lo guardava con gli occhi tristi e pieni di lacrime.
La mamma di Gioia parla e gesticola con le mani, le parole escono in fretta: "Dobbiamo andare ora, si è fatto tardi. Tutto improvvisamente, nemmeno il tempo di capire, ma che scelta si poteva prendere: il lavoro è importante, la famiglia segue il padre."
Dice alla mamma di Diego mente lei si avvicina e l'abbraccia forte."Capisco cara, non ti fare troppi pensieri, vivrai bene. L'importante è che siete tutti insieme, poi noi ci sentiamo: chi si vuol bene, non si perde mai."
Diego non capisce niente, tranne che ora Gioia, piange, scappa fuori e la segue la mamma. L'auto che parte...
La sua Gioia che parte.Da quel giorno, passarono un paio d'anni. Diego non ha più sorriso, né sentito la sua amica, ogni giorno scrive una lettera con tutte le cose che le vuole dire: quanto le manca e quanto era felice con lei, ma è triste.
Non ha il coraggio, lei non gli ha mai scritto né cercato.Passa altro tempo, Diego compie tredici anni, è cresciuto, è un bel ragazzino, ma il suo carattere è ancora più chiuso.
Per il suo compleanno, i genitori vogliono fare una gita in una città, ma non ha capito dove, non è molto interessato.
Si dimostra riconoscente per il regalo di compleanno e partono.È una bella giornata, arrivano davanti a una casa e scendono.
Un appartamento carino, con un bel giardino dove stanno alcune persone fuori.Diego si sente soffocare, non gli piacciono i posti affollati.
"Mamma, faccio un giro. Ho visto che siamo vicini al lago, poi entro anche io a salutare, ma ho bisogno di fare due passi."
La madre lo guarda con tenerezza, gli scompiglia i capelli e dice: "Vai pure, ma non stare via troppo, poi mangiamo."
Il papà si gira a fissarlo e gli fa cenno di sì. Com'è bello il suo Diego: assomiglia tutto alla mamma.
Diego arriva presto al lago. È bello, trova subito una panchina all'ombra vista le poche persone che ci sono in giro.
Ad un tratto si siede una ragazza vicina e gli dice: "Perché giochi solo a fare niente?"
Mentre lo guarda dritto nei occhi.."Diego che a sua volta si è girato, la fissa a bocca aperta.
Non è possibile, pensa.
Lei, Gioia. Ho le visioni per il caldo, forse?
Continua con i suoi pensieri.Come se lei gli avesse letto la mente gli dice, ridendo: "Diego, non sono una visione, sono Gioia."
Aggiunge timidamente con gli occhi bassi: "La tua Gioia."Diego rise, l'abbraccia forte, ride e piange.
"Che ci fai qui, com'è possibile? Perché non mi hai chiamato, scritto nulla, perché?"
Afferma Diego, mentre la tiene stretta."credevo di essere il tuo amico del cuore, che fossi speciale per te!"
"Lo sei!"
Grida lei."Tu non mi hai mai detto che ci tenevi a me, mai."
Continua con gli occhi pieni di lacrime."Ti ho scritto mille lettere."
Dicono insieme."Cosa? Tu... Non ho mai ricevuto niente."
Ribatte Diego."Nemmeno io."
Dice Gioia.I due amici si confessarono che per paura di non essere davvero voluti bene, non trovarono mai il coraggio di spedire le lettere, di cercarsi.
Il non dirsi mai i loro veri sentimenti, di sincera amicizia per paura che l'altro non provasse le stesse emozioni, li aveva quasi fatti perdere.Da quel giorno si dissero tutto ciò che avevano nel cuore. Gioia gli diede tutte le lettere che aveva scritto in quei anni e così, nei giorni a seguire fece Diego.
Il regalo più bello è stato quello di ritrovare la sua Gioia. I suoi genitori gli avevano fatto la sorpresa di andare a trovare i suoi amici che anni prima si erano trasferiti.Sono passati gli anni, ma Diego e Gioia sono rimasti sempre uniti anche da lontano.
Da grande Diego andò dalla sua Gioia e la sposò, perché solo insieme a lei poteva essere davvero felice, così come Gioia, solo con il suo Diego, poteva esserlo completamente.Storia scritta da 10arcobaleno
Splendidi disegni eseguiti da ldvcrss
STAI LEGGENDO
Piccole storie, grandi emozioni.
Short Story"Piccole storie, grandi emozioni" è una raccolta di One Shots destinata ai più piccoli. Ogni storia sarà diversa e unica, ma tutte saranno legate da un'unica cosa: l'amore per i bimbi. Se siete stanchi delle solite storie e volete raccontare ai vo...