Bar Giò

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Lily era elettrizzata in quei giorni, e non faceva altro che pensare a Jonathan, si sentiva tanto una ragazzina, certo, era ancora una ragazzina, ma la sua condizione l'aveva forzata a crescere in fretta, e non pensava che sarebbe mai riuscita a vivere la sua giovinezza.

Nel branco giravano già piccole battute affettuose sul fatto che avevano intuito che il fragile cuore di Lily si stesse trasferendo nelle mani di un giovane ragazzo.

Lily lo cercava per i corridoi, nel volto dei passanti, ma non lo riusciva a trovare, doveva solo aspettare sabato.

Ma l'amore si sa, non è perfetto, e dietro tanta bellezza cela il suo lato oscuro. Lily spesso arrivava alla deduzione che si stesse montando la testa, quel ragazzo non l'aveva insultata, ma questo non voleva dire che per forza anche lui pensasse sempre a lei, che la cercasse.

Tutto si faceva sempre più pressante e sempre più reale con il passare del tempo.

Arrivò sabato mattina e Lily era in piena crisi. Che cosa gli avrebbe detto? Come si sarebbe dovuta comportare? E in mezzo a mille dubbi e frustrazioni arrivò anche l'ora di andare al bar Giò.

Lily arrivò al bar , ma non trovò nessuno, stava per mettersi a piangere, le aveva dato buca, si era solo illusa. Quando vide il vecchio proprietario del bar andarle incontro e darle una scatola di biscotti con un bigliettino. Bel modo di giustificarsi dell'assenza pensò Lily sarcasticamente.

"Non ti ho abbandonato. continua a camminare fino al parco, vicino al lago ci sarà un pescatore, digli chi sei e ci penserà lui. Fidati. Jonathan"

Lily era confusa, ma le farfalle nello stomaco erano ancora più agitate di prima. Doveva fidarsi. Fece come c'era scritto sul biglietto. Il pescatore le dette un altro fogliettino sulla quale aveva scritto Jonathan. "Manca poco. Raggiungi la panchina che si vede al dilà del lago, io sarò lì. Jonathan" . Lily aveva il cuore a mille, e raggiunse in pochissimo tempo la panchina, anche se avrebbe preferito poter correre più veloce. Ma arrivata lá non c'era nessuno. Non c'era nessuno alla vista, ma Lily ne riconosceva l'odore. Un odore dolcissimo, un misto di fiori di pesco e castagne. Davanti a lei apparve un mazzo di rose e Jonathan gliele porgeva da dietro.

-Jonathan io...-

-non dire nulla, leggi il biglietto-

nel mezzo delle rose c'era un piccolo fogliettino rosato che Lily prese.

"SEI BELLISSIMA"

Lily scoppiò in lacrime di gioia e si fiondò addosso a Jonathan , che non preparato alla forza che si poteva nascondere dietro al piccolo corpo di Lily, non riuscì a reggerla e cadderò tutti e due sull'erba. Lily imbarazza di scuso, ma ora non c'era posto nel suo cuore per qualsiasi sentimento che non fosse la più vera felicità.

- Hai mai fatto caso che la maggior parte delle nostre conversazioni sono fatte di "scusa"?- disse sorridendo Jonathan.

- Perché io?-

Jonathan rimase spiazzato dalla domanda di Lily. Ma sapeva la risposta, e non serviva a niente tenersela dentro.

- Io non ti ho scelto, sei stata come un lungo risveglio dopo il letargo, non so come spiegarlo. Sei diversa. Ma non in senso negativo.-

- non credi che io sia troppo diversa?-

-che c'è? Vuoi liberarti di me facendomi cambiare idea ?- disse con tono scherzoso Jonathan.

-non ci penso proprio- rispose arrossendo Lily.

- bene, perché non cambierò mai idea su di te- Jonathan adesso la fissava e la guardava con desiderio supplichevole. Lily pensava fosse sbagliato, ma neanche una micro particella del suo corpo riuscì a fermare Jonathan, che lentamente mise una mano dietro la testa di Lily, che meccanicamente si avvicinò a quella di Jonathan abbandonandosi a un bacio. Un bacio caldo. Le labbra di lui erano avvinghiate a quelle di lei e si divertiva a riprendere fiato mordicchiandogliele. Ma il momento non durò quanto Lily avrebbe voluto. Un altro lupo. Che lei conosceva, ma che avrebbe preferito fosse morto. Un ringhio in lontananza e poi più niente, solo l'enorme paura che si impossessò nuovamente di Lily.

The wolf (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora