ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 32

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Seduti al tavolo più appartato di un pub, Natasha e Foggy discutevano con qualche birra sul tavolo.

«Ho tirato avanti fino a che ho potuto grazie al tuo versamento dopo la missione per la cattura di Fisk. Poi è andato tutto sempre peggio, fino a quando è stato proprio Matt a dire che dovevamo chiudere lo studio».

Natasha lo guardò sinceramente dispiaciuta.

«Foggy... tu vali».

Foggy sembrò appena rivitalizzarsi e prendere più confidenza di sé.

«Grazie... Lo so» disse con un sorriso fiducioso. Poi tornò amareggiato. «Ma non è bastato...»

«E il regalo che ti ho fatto al compleanno?» domandò ancora Natasha. Foggy aggrottò la fronte.

«Regalo? Quale regalo?»

Natasha giocò con la birra contenuta nella bottiglia, facendola roteare un po'.

«Io... ti avevo fatto un piccolo versamento. Avresti potuto farci un viaggio, o impiegarli per qualcosa che avesse a che fare con lo studio... non so, speravo fossero stati utili».

Foggy fece un'espressione sorpresa, come se fosse stato colto da un'epifania.

«Era arrivato un versamento, ma Matt mi aveva detto di non toccarlo, perché credeva fosse un altro dei giochetti di Elektra, nostra "cliente"».

Natasha scosse il capo.

«Ma no, era il mio regalo per il tuo compleanno!»

«Senza nemmeno un messaggio o un biglietto spedito, o una dicitura che me lo facesse capire, Nat. Ed è avvenuto tre giorni dopo il mio compleanno».

«Be' sì, ero impegnata in una missione...» si giustificò, sentendosi sciocca. Come avrebbe dovuto capirlo? Avrebbe potuto, secondo lei era ovvio, ma evidentemente così non era stato per lui.

«Comunque, come sta Matt? Si è ripreso dalla nostra... rottura?»

«Se quella la chiami rottura... Non avete rotto, non vi siete messi a tavolino a parlare dei vostri problemi e decidere di lasciarvi, o magari mollarlo tu. L'hai semplicemente abbandonato. Quando è tornato a casa non c'era più niente che fosse appartenuto a te, solo un set di piatti in cucina. Era disperato».

Il tono di Foggy era di nuovo cambiato, era arrabbiato, come se Natasha avesse fatto qualcosa di imperdonabile e probabilmente era così, ma anche lei aveva avuto delle ragioni e anche lei aveva sofferto. Avrebbe dovuto proprio dirglielo. E infatti decise di dirglielo, con tono piccato, di rimprovero.

«Pensi che invece per me sia stato facile? Anch'io ho sofferto, Foggy! Io amavo Matt, non ho mai amato nessuno quanto ho amato lui, ma dovevo fare una scelta. Foggy, io ero una spia compromessa. Avevo una nota rossa sul registro».

|𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐃𝐞𝐯𝐢𝐥| 𝘋𝘢𝘳𝘦𝘥𝘦𝘷𝘪𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora