AMORE

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Capitolo revisionato.

"Perché non possiamo vederci?" Alzo gli occhi al cielo e sospiro "Non alzare gli occhi al cielo" involontariamente ripeto l'azione ma mi sfugge un sorriso "Perché devo uscire, e tu non puoi venire con me. Se cambio programma ti chiamo, o al massimo vengo direttamente da te" - "Con chi esci?" Apro il frigo e prendo l'acqua per poi versarla nel bicchiere di vetro colorato che ho davanti "Con tua sorella" - "Beh, puoi darle buca. L'hai vista ieri!" Bevo un sorso e lancio uno sguardo distratto alla televisione accesa, che trasmette della pubblicità "Ho visto ieri anche te" - "Ma sono il tuo ragazzo" mi alzo dallo sgabello, ripongo l'acqua e metto il bicchiere nel lavandino "Per te, ma io non ho confermato, ne risposto a nessuna domanda o affermazione" - "Vuoi essere la mia ragazza? Si. Bene, ora sei contenta?" Mi lascio cadere sul divano distendendomi "Sei peggio dei bambini delle elementari, con il fogliettino e la casella da segnare" - "Dalle buca" chiudo gli occhi e me lo immagino andare avanti e indietro lungo il corridoio che porta alle camere "Si, così poi mi torturerà fin quando non ci organizzeremo per un'altra volta" - "Che palle anche mia sorella!" Sorrido e mi strofino gli occhi "Cosa ti metterai?" - "Non lo so, penso una gonna e una canotta" - "No e non alzare gli occhi al cielo, so che lo stai facendo" mi siedo sul divano "Senti, potrai anche autoproclamarti il mio ragazzo, conoscermi tanto da sapere quando alzo o meno gli occhi al cielo, pur non vedendomi. Ma smettila, perché mi vesto e mi vestirò sempre come voglio, chiaro?" Chiudo la chiamata e lascio il telefono sul divano alzandomi irritata ed andando verso il bagno per iniziare a prepararmi, anche psicologicamente alla serata.
Gestire, da sola, sia Sara che Alessio non sarà facile.

Sono appena le undici e siamo ancora seduti al ristorante, mentre io continuo a fissare loro due che ridono e scherzano tra di loro, come se si conoscessero da una vita. Lancio uno sguardo sul telefono che continua ad illuminarsi a causa delle continue notifiche da parte di Davide, che oltre sul mio, tenta di ricevere qualche risposta da Sara, che però non nota nemmeno i continui messaggi del fratello, troppo concentrata a guardare sognante Alessio. Così alla fine, stanca e frustrata, mi alzo dalla sedia "Io vado, Alessio, puoi portarla a casa tu?" Sara mi guarda tra lo stranita, per la mia prima parte della frase, ma poi sorridente sentendo l'ultima, scuoto la testa e le sorrido "Ok, ma è successo qualcosa?" - "No, no, sono solo stanca"
Faccio un respiro profondo prima di scendere dalla macchina e suonare al citofono di Davide, conto fino a ventidue "Chi è?" - "Aria" il portone scatta, e faccio le rampe di scale a due a due, quando arrivo davanti alla porta, già socchiusa ho il fiatone, ma la spalanco ed entro, lascio la borsa cadere a terra lungo il corridoio e poi vado in salotto dove lo trovo seduto sul divano che mi da le spalle, continuando a bere fissando il televisore "Non mi dici come vestirmi" - "Mi rispondi al telefono se ti chiamo e se ti mando dei messaggi" non si gira nemmeno mentre si passa una mano tra i capelli "Già finito con Sara?" - "L'ho lasciata con Alessio" chiudo gli occhi appena finisco la frase, sperando di non ritrovarmi con un ragazzo in preda alla rabbia, davanti agli occhi, ma non sento nulla, se non la televisione che continua a trasmettere chissà quale film "Bene" - "No, non va bene niente. Tu te la sei presa perché sono uscita con lei, al posto di venire qui, anche se lo sapevi benissimo anche tu, che l'avrei fatto, a qualunque ora avessi finito con tua sorella. Poi io me la sono presa perché tu vuoi gestirmi, e io non devo essere gestita, ho la mia testa, non puoi dirmi cosa fare sul mio corpo o su ciò che voglio indossare per uscire. Ed ora, sei incavolato nero con me perché ho fatto incontrare Sara ed Ale" sospiro e mi lascio cadere a terra lungo il muro, finalmente si gira e si alza dal divano venendomi incontro "Mi fai diventare stupido" mi stringo le gambe al petto ed appoggio la testa sulle ginocchia "Lo sei già" sospira sedendosi davanti a me "Ale si è comprato bene?" - "Probabilmente tra un mese te lo ritroverai a casa dei tuoi" scuote la testa e mi prende tra le sue braccia lasciandomi dei baci sul collo e sulle spalle scoperte "E ci sarai anche tu" - "Se non ti mollo prima" mi lascia un bacio tra i capelli "Quindi ora sono il tuo ragazzo?" sbuffo e mi giro verso di lui circondandogli il collo con le braccia ed appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Rimani qui a dormire?" Strofino il naso contro il suo collo e inspiro il suo profumo, bagnoschiuma e Invictus "Si, ma non ho voglia di muovermi da questo divano e di cambiare posizione, rimaniamo ancora un po' qui" mi passa un paio di volte la sua mano sulla schiena per poi infilarla sotto la canotta "Non voglio gestirti e non ho intenzione di farlo, ma sapere che sei uscita, in minigonna e canotta, con Sara e basta, mi ha fatto andare il sangue al cervello.." - "Che si è riempito molto velocemente, dato che c'è molto spazio libero" mi morde una spalla e sorrido contro il suo collo "Si saranno girati tutti a guardarti, come alla cena, quando avevi quel cavolo di vestito rosso.." - "E lì il tuo sangue è defluito più in basso" lascio correre la mia mano sul suo busto fino ad arrivargli al fianco ed iniziare a disegnare delle linee immaginarie con le dita "Vero, ma anche lì, in quel momento registravo ogni sguardo che ti lanciavano i miei compagni di squadra ed è stato frustrante non potermi alzare e.." - "Marcare il territorio? Tra poco o mi riempi di succhiotti anche in faccia, o mi sveglio con un tatuaggio in fronte che recita 'Davide'" mi alzo dal suo petto e mi siedo "Io non ho mai avuto una relazione seria e stabile, e ciò che ci assomiglia di più, è quello che stiamo vivendo ora, io e te. Ma non sono disposta a perdere la mia indipendenza per un'altra persona o per una relazione. Io non so dirti se ti amo o meno, perché non l'ho mai provato per nessuno, so che provo qualcosa per te, che va oltre tutta la nostra fisicità, so che sto bene con te, so che non mi danno fastidio alcune cose, solo perché sei tu a farle. Per certo so solo questo.." Davide mi prende le mani che stavo torturando, togliendo pian piano tutte le pellicine attorno alle unghie e poi mi alza il viso per far incontrare i nostri occhi "Aria, calmati, respira" appoggia la sua fronte sulla mia e mi accorgo solo in quel momento del modo affannoso in cui respiro "Non so come finirà tra noi, e non lo voglio nemmeno sapere, voglio vivermi tutto, dall'inizio alla fine. Non rinnego niente, neanche il nostro primo incontro finito contro il muro della tua camera in Madagascar, rifarei tutto, ogni singola cosa, solo che, beh meglio non rendere partecipi proprio tutti di com'è iniziata" sorrido e mi lascia un bacio a fior di labbra "Non voglio vedere, per la prima volta, l'ultima pagina di questo, nostro, libro. Preferirei finisse tutto con me e te a letto assieme, lo sai, forse sarà così, oppure all'ennesima litigata tu prenderai tutte le tue cose, che spargi qui in giro  ed uscirai sia da quella porta che dalla mia vita, ma non voglio saperlo. Tu hai alcune certezze su di te, nelle quali ci sono alle volte anche io. Mente io ho solo un mucchio di speranze. E vorrei, davvero, che ce ne facessimo carico entrambi, delle mie speranze, dei tuoi dubbi, delle tue certezze e.."
E poi lo bacio.

È bello quando guardi qualcuno, e questo qualcuno già ti guardavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora