4. Le Realtà Si Intrecciano

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Law aveva sceso le scale ed era arrivato in cucina. Il suo volto mutò istantaneamente espressione, dall'assonnato al preoccupato quando vide lo sconosciuto fuori dalla porta finestra e subito chiese a Reidgrey:
"Red chi è quell'uomo fuori dalla finestra?"
Il cultista non lo sapeva, si girò verso lo Spiritista e scosse la testa senza proferire parola. In quel momento il mago più esperto lesse le parole sul vetro che cominciava a brinarsi di nuovo: "Ho bisogno di parlare con te, Law e Gwendoline, ti prego fammi entrare". Law sbiancò in un istante, incredulo quanto il ragazzo. Indietreggiò, si voltò e risalí la scalinata e svegliò Gwendoline. In quegli istanti in cui rimase da solo, il sedicenne osservò la figura continuare a tracciare altri caratteri nella parte più in alto della lastra. " Vi scongiuro, non vi farò del male". Ora nella stanza c'erano tutti quanti. Lo Spiritista e la cartomante si avvicinarono al vetro e lei lo toccò inespressiva, spiazzata. Fu la prima a parlare:
" Quindi? Che facciamo?"
Il giovane uomo immediatamente espresse la sua opinione:
" Bisogna lasciarlo fuori! Non sappiamo come ha trovato casa nostra né chi sia, ma mi sembra ovvio non fidarci"
"E se fosse un amico di Maria? "
" Allora lo riconoscerei; almeno di vista, oppure lei me ne avrebbe parlato"
"Non se aveva scoperto del suo arrivo poco prima..."
"No! Non c'era motivo per nascondermelo! Avrebbe fatto in tempo a dirmelo"
L'adolescente non sapeva come intervenire e nemmeno come schierarsi: non assomigliava ad un vagabondo o ad un criminale eppure l'esperienza con il "maestro" doveva avergli insegnato che l'abito non fa il monaco. Dal cielo, dove le nubi si erano compattate, discesero i primi fiocchi di neve. Lo sconosciuto si strinse nella sua curiosa giacca. La coppia dietro Reidgrey continuava a discutere e non badava a lui che persisteva nel fissare il quarantenne. Questo infilò la sua mano destra nella borsa in pelle marrone a tracolla che aveva ed estrasse un libro. Con la mano tramante pulí la porta finestra rendendola trasparente per mostrare al ragazzo meglio il volume con la copertina color porpora che teneva in mano. Le goccioline d'acqua rimaste sopra la superficie rendevano comunque non così semplice interpretare il testo scritto in corsivo e in oro, e man mano che tempo trascorreva, più il gelo si riformava.
Il mago in erba strizzò gli occhi e lesse ad alta voce:
" Enciclopedia intermedia delle Maledizioni per cultisti"
Low si girò e lo vide, poi rivolto verso il ragazzo diede un pugno al vetro:
" Accidenti! Abbiamo bisogno di quel libro... "
"Io ho bisogno di quel libro. Sentite non mi interessa come facciate, ma io devo averlo!"
Gwendoline propose:
"Se fosse stato pericoloso non ci avrebbe portato quell'oggetto, lasciamolo entrare"
"Come sapeva che ci è utile?E come sapeva i nostri nomi?"
I toni si erano alzati da entrambi i lati, fu il cultista ad avere un'idea.
"Facciamolo entrare..."
"Che cosa!? Adesso ti ci metti anche tu?"
"Non ho finito di parlare, intendevo dire lasciamolo entrare poi lo minacciamo di darci il libro, gli chiedete chi è, per chi lavora e tutto ciò che vi serve..."
L'altro mago controbatté scettico:
"E se si liberasse con la magia?"
"Ci penserà Gwen con i tarocchi"
"Si, li vado subito a prendere"
Lei si avviò di corsa verso la sua camera da letto.
"Comunque tu non potresti leggergli l'anima per capire se è pericoloso o meno? "
"Non se si trova oltre un vetro dato che riflette le mie capacità"
"Eccomi, sono pronta"
La signorina corse per scale con i tarocchi in mano quindi si posizionò davanti la porta finestra e si preparò per attaccare cominciando a girare le carte. Reidgrey e Law si misero ai lati della lastra, poi, con uno scatto, il viandante lo aprì. Lo sconosciuto corse dentro la baita, ma non fece più di qualche passo poichè qualcosa di invisibile lo stava bloccando. Il viandante ordinò :
" Prima di tutto poggia a terra il libro!" 
L'intruso eseguì gli ordini quindi lo spiritista iniziò l'interrogatorio.
" Parla! Chi sei e chi ti ha mandato qui?"
" Subito, però non è detto che mi crederete"
La voce dell'estraneo assomigliava terribilmente a quella a Reidgrey tanto che sia Gwendoline, sia Law scambiarono con il cultista uno sguardo tagliente e lui non sapeva spiegare a loro questa coincidenza.
" Mi chiamo Ymirte Dushat e sono un lontano parente di Reidgrey"
Il sedicenne aveva tutti gli occhi puntati addosso, ma cosa poteva dire? Adesso era ancora più sbigottito: non conosceva quell'uomo né i suoi genitori gli avevano mai parlato di lui. Non stava nascondendo nulla, al contrario di ciò che pensava Law in quel momento. Come poteva controbattere?
" Però è naturale che lui non mi conosca perché... Perché..."
Fece un lungo respiro prima di proseguire. Il viandante lo esortò a proseguire, mantenendosi in allerta:
" Qual é il motivo quindi?"
" Il fatto è che... Io vengo da trecento anni nel futuro"
Law scoppio in una grassa risata, invece la signorina riuscì in un qualche modo a trattenersi, rimanendo concentrata sui tarocchi. Reidgrey aveva assunto un'espressione mista di incredulità e curiosità. Lo Spiritista riprese la parola:
" Ti sembra che sia credibile!?Inventane un'altra"
"È vero, comunque... Sapevo che non mi avreste creduto quindi ho con me delle prove che dimostra che dico la verità"
"Mostracele allora"
Law era diventato acido e scettico: non credeva ad una sola sillaba che usciva dalla bocca dell'intruso. Il tono del potenziale nemico invece non era alterato, anzi calmo e rispettoso. Lo Spiritista non si aspettava un'attegiamento del genere ed era colpito da ciò.
" Reidgrey puoi per piacere aprire il manuale che ti ho portato sulle prime pagine. Da qualche parte, in basso, dovresti trovare la data di pubblicazione"
Il ragazzo che aveva preso fin da subito in mano il tomo, cominciò a sfogliare. Dietro la copertina si trovava, nell'angolo in basso a sinistra, una pecetta con il costo dello scritto, un codice a barre e la data di pubblicazione. All'adolescente prese un colpo:
" Non è possibile!"
" Cosa hai letto?"
" Dice la verità! Questo libro verrà pubblicato tra trecento anni esatti"
Law assunse un'espressione esterefatta, in seguito ritornò immediatamente sospettoso.
" Passami quel manuale, voglio controllare io personalmente"
Il sedicenne rispettò il comando e glielo porse.
" Si, c'è un'etichetta con scritta un'altra data e con questo? Potrebbe averla attaccata lui di proposito".
" Se questo non vi basta potete anche osservare il prezzo: questo manuale costa venti ottali"
Lo Spiritista sbirciò di nuovo l'etichetta che recava stampato: "20.0❇" . Le coincidenze assurde erano veramente troppe ora anche per chi seguiva la logica come Law e necessitava di altre spiegazioni.
" Tra circa due secoli la valuta cambierà in questo stato e verrà sostituita con l'ottale. Ora liberatemi vi prego".
Lo spiritista non era ancora del tutto fiducioso verso lo sconosciuto. Si voltò verso la cartomante e la vide sudare, a fatica lo implorò.
" Non riesco più a mantenere la presa, liberiamolo non è pericoloso"
" Io mi fido di quest'uomo"
Continuò il discorso Reidgrey:
" Oltre alle prove che ci ha mostrato mi basta sentirlo parlare e guardare il suo viso per capire che non sta mentendo perché lui, come me, non mente, ma preferisce tacere"
" Allora voglio sapere: come sei arrivato fin qui?"
Concluse Law.
" Se ciò che ti domandi è la maniera con cui sono arrivato fin dietro la baita senza bagnarmi nell'acqua, allora la risposta è quella che stavo per darti. Sono uno scienziato nel mio tempo ed ho inventato, con il mio team di sviluppo, una macchina del tempo. Ci abbiamo messo parecchi anni e i primi viaggi con animali come tester non sono riusciti però, alla fine, il collaudo ha avuto un esito positivo. Abbiamo inserito le coordinate e io da solo ho fatto da cavia e così sono arrivato nel vostro tempo".
La strega si rivolse a Law ancora più stanca.
" Questo ha chiarito i tuoi dubbi Law? Ora posso lasciarlo?"
In realtà fu Reidgrey ad annuire, comunque Gwen capovolse la carta e la rimischiò nel suo mazzo. Infine lei è Red si sedettero vicini su uno dei  divani; l'intruso si sistemò su quello di fronte e l'ultimo mago rimase in piedi.
" Vi ringrazio di avermi liberato"
"Non ringraziarci: non ci fidiamo ancora di te"
Gwendoline adesso si era stancata delle domande di Law. Era veramente privo di fiducia verso il prossimo? Non si ricordava che si fosse mai lamentato di lei al suo arrivo però forse mentre era da solo con Maria...
" Smettila Law! Non ti basta ciò che ti ha detto!?"
" NO! ... Quello che ho bisogno di sapere, è il motivo percui è venuto proprio qui?"
"Io...Io sono venuto non solo per Red in verità... Ma per tutti voi. Dovete capire che la realtà da cui provengo sta per essere distrutto a causa di KINDRA."
Era la prima volta che Reidgrey udiva quel nome e senza sapere nulla strinse istivamente l'enciclopedia al petto. Gli altri due maghi invece si stupirono udendo quel nome. Il ragazzino domandò?
" Che cosa sarebbe KINDRA?"
" La KINDRA è un'organizzazione intergovernativa che gestisce i ruoli operativi e gli addestramenti dei maghi in questa e nell'altra dimensione. Nel mio tempo le risorse che venivano estratte della miniere e dai pozzi dell'altro mondo sono state completamente esaurite e quella realtà è collassata. Essendo l'anima del pianeta legata a quella dell'altra dimesione, sulla Terra stanno costantemente avvenendo, durante l'anno da cui provengo, catastrofi naturali come: terremoti, tifoni e inondazioni. E anche catastrofi artificiali connesse con l'animo e il potere della gente: persone che perdono il controllo dei poteri e ne uccidono altre, bambini impazziti che manifestano poteri prima del tempo e sopraffatti dall'energia muoiono, individui che hanno completamente perso il collegamento con l'animo diventando inumane. Io sono arrivato fin qui perché nello sviluppo della mia storia, il gruppo di ribelli che voi formerete è stato quello che più di tutti ha dato problemi all'organizzazione e quindi sono convinto che facendo scelte diverse, possiate essere gli unici a evitare questo destino all'umanità. "
Nessuno sapeva come continuare: Law aveva perso completamente la sua razionalità sentendo quel discorso, Reidgrey non era sicuro di aver compreso a fondo la situazione e Gwendoline non aveva idea di come comportarsi, non si sentiva a suo agio a discutere di questo futuro, eppure, sopraffatta dalla curiosità, dopo alcuni secondi di stordimento riuscì a porre una nuova domanda:
" E quindi cosa dovremmo fare?"
" Dovete trovare degli alleati"
Lo spiritista aveva metabolizzato ed era finalmente pronto a seguire lo sconosciuto:
" Dove?"
" Anche nel mio tempo, mi sono documentato... Per trovare altri ragazzi i cui poteri non sono stati sigillati... Voi assaltate il centro di detenzione"
La ragazza rabbrividí solo ricordando. Quel luogo di dolore in cui aveva subito tutti quei soprusi e dove alcuni tra i suoi più cari amici erano morti. Non voleva avvicinarsi a quel carnaio mai più. Solo la vista dell'edificio le avrebbe fatto gelare l'animo, proibendole di usare i tarocchi.
"No, è fuori discussione"
"Per quale motivo?"
"Io... Non posso, non posso assolutamente ritornare in quel  posto"
"Eppure nel mio tempo anche tu avevi participato all l'operazione"
"Questo non è il tuo tempo e noi non siamo in grado di penetrare quell'inferno!"
Law subentrò:
"Gwen adesso che ti prende?"
"Law, tu dovresti capire che io non sono in grado di tornarci di nuovo. E poi Reidgrey non conosce nessuna maledizione ancora, non sarebbe d'aiuto."
"È per questo che gli ho portato il libro. Le fonti erano incerte ma dai documenti sembrava che uno dei primi membri del gruppo non sapesse usare i suoi poteri da cultista, anche per questa ragione durante i primi attacchi c'erano stante molte vittime nei ribelli, ma così la situazione potrebbe cambiare"
"Però... Anche con questo volume... Io non ho nessuno che mi spieghi precisamente gli incantesimi. Tu non sei un cultista come puoi aiutarmi?"
La verità era che il giovane mago non voleva avere sulle spalle il peso di quelle vite i culi fili saranno tagliati secondo la nefasta profezia. Non voleva partecipare, era meglio essere uno spettro, giusto? Eppure così non sarebbe mai cresciuto secondo il Sacerdote...
" Sentite, se vi fidare di me potreste salvare la gente vostro tempo, fatelo per quelli nella mia realtà che sono già condannati a morire. Rimando passivi, creereste solo molte più vittime di quelle che ci sarebbero provando ad attaccare!"
Adesso lo Spiritista aveva capito a pieno le ragioni dello sconosciuto:
" Io sono dalla tua parte"
La cartomante era sconcertata dal fatto che il suo amico avesse cambiato idea senza motivo:
"Che cosa? E perché?"
"Perché è questo ciò a cui aspiravamo io e Maria. La baita doveva essere un'inizio: il nostro obbiettivo era raccogliere persone per battere la Fenice. Così avremmo liberato tutti dai soprusi del governo e avremmo cominciato una nuova vita senza obblighi dettati dalle nostre capacità. "
" Quindi per tutto questo tempo tu mi hai ingannata?"
" Non è così, Maria ti ha offerto un rifugio e una protezione. Quello che vogliamo è salvare i giovani!"
" Io mi rifiuto di collaborare, non ti seguirò mai in questa missione suicida! "
La strega si alzò in piedi e velocemente si diresse verso la porta. Il mago provò a fermarla ma lei era già uscita e lui rinunciò a seguirla pensando piuttosto che fosse meglio lasciarla sola a riflettere. Intanto Reidgrey aveva cominciato a sfogliare il libro, mentre rimuginava su quella maledetta lettera del sacerdote. Secondo l'anziano, se voleva crescere era obbligato ad uscire dall'ombra, cambiare il suo modo di fare e smetterla di scappare ma agire. Red voleva vedere l'alba sorgere.
"Io...Credo di voler partecipare"
Disse rivolto al lontano parente:
"Se è per salvare delle persone, io non voglio rimanere qui a parlare. Proverò a studiare da solo il manuale, basta che compriate il materiale che mi serve. Adesso vado in camera"
Sempre con il libro stretto al cuore, il ragazzo si avviò verso la sua stanza di sopra. Il suo parente si offrì di accompagnarlo però lui rispose di no: poteva fare tutto da solo.

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