𝙏𝙚𝙧𝙧𝙮 '𝙨 𝙥𝙤𝙫
E così, sto per partire davvero. Ormai è tutto pronto, i documenti ce li ho, la fascia la tengo ben salda in testa, e le valige sono pronte.
Manca qualcosa, me lo sento, ma non capisco cosa...
per questo sono seduto sul letto ad osservare l'ultima valigia mezza aperta. Mi sto girando i pollici da mezz'ora, aspettando che si faccia l'ora. Partirò dal Giappone, abbandonando la famiglia, la casa, i miei amici... la mia vita praticamente.
Ricomincerò tutto daccapo, ricomincerò da me stesso.
Spero di migliorare nei prossimi anni, così magari diventerò forte abbastanza per giocare in nazionale.
Non sono più come prima, adesso la palla la passo a tutti e non mi reputo così tanto "perfetto". Riccardo ha torto, non sono più così presuntuoso. Un conto è vantarsi, ma un conto è dire la verità, c'è moltissima differenza. Guardo il telefono e vedo che manca ancora un quarto d'ora prima di partire per l'aeroporto. Che posso fare fino ad allora?
La mia camera è deserta, proprio come lo sarà l'intera casa dopo la mia partenza. Mi chiedo, come faranno i miei? Gli mancherò?
Poi penso ai miei amici, quelli della nazionale, ovviamente ho solo quelli. Ieri sera sono venuti tutti a casa mia per farmi un ultimo saluto, ed erano tutti felicissimi per me, anche se verso la fine Cherise è scoppiata a piangere, seguita da tutti gli altri e naturalmente anche da me. Mi mancheranno da morire. Ieri c'erano davvero tutti, mancava solo lui...
mi dispiace troppo che sia finita così, l'ho fatto nel modo peggiore che avessi potuto fare. Ma come rimediare ora? Ormai abbiamo chiuso i rapporti e non mi vuole nemmeno sentire nominare. Io ovviamente sono ancora tremendamente innamorato di lui, ma il mio orgoglio non mi permetterà mai di parlargli di nuovo, poi ora devo partire, quindi cosa gli posso dire?
Se le cose fossero andate meglio, probabilmente avrei rifiutato l'offerta di studiare all'estero e sarei rimasto qui con lui. Ma ormai era diventata tossica la nostra relazione, lui troppo apatico, io forse troppo opprimente. Le cose nascono per finire, anche se non tutte...
-Terry scendi, è ora di andare!- grida mia madre dal salotto.
Il quarto d'ora è passato, è arrivata l'ora. Scendo le scale con in mano le mie pesantissime valige, con la più piccola ancora leggermente aperta. Appena le carico in macchina con l'aiuto di mio padre, mi ricordo cosa dovevo prendere.
-papà aspetta, non mettere ancora questa, mi sono dimenticato una cosa-
corro di sopra, apro l'armadio e prendo una felpa bordeaux che mi ha dato Riccardo una sera. Io avevo molto freddo, allora lui se la tolse e me la porse, poi mi disse di tenermela. C'è ancora il suo profumo sopra...
Nonostante lo detesti non riesco a lasciarla qui, a lasciare qui tutti i ricordi e tutti i momenti passati insieme. Scendo giù e metto la felpa in valigia, poi la chiudo e la metto nel portabagagli. Mia madre si siede davanti, sul posto del passeggero, accanto a mio padre che sta alla guida. Io mi metto dietro e appoggio il gomito sulla portiera, sorreggendomi il mento con la mano. Metto le cuffie e faccio partire la musica, mentre guardo fuori dal finestrino. Mi mancherà il Giappone, mi mancheranno gli alberi in fiore in primavera, il riso delizioso del ristorante dietro casa mia, persino i gatti randagi girovaganti per le strade. Mi mancherai tu, Riccardo, perché io non riesco a smettere di pensarti. Ho davvero fatto la cosa giusta?
E mentre i miei genitori discutono davanti sul mio futuro, io silenziosamente inizio a piangere.𝙍𝙞𝙘𝙘𝙖𝙧𝙙𝙤 '𝙨 𝙥𝙤𝙫
Sono passate tre settimane dall'inizio della scuola, e procede tutto scorrevolmente. Il tempo va, normale, nè troppo veloce, nè troppo lento. In squadra i nuovi arrivati sono molto preparati, e sia Arion sia il mister Evans ne sono molto contenti. Spesso i ragazzi mi chiedono consigli, aiuto, o mi chiedono se ho voglia di allenarmi con loro. Dopotutto sono io il capitano, non posso deluderli, devo dargli il buon esempio. Anche se non è per niente semplice...
da quando io e Terry ci siamo lasciati mi sento uno schifo, prima mi svegliavo felicissimo di iniziare una nuova giornata, ora non vedo l'ora che i giorni passino in fretta. Non capisco perché però... aspetto un suo ritorno forse?
Non riesco a capacitarmi del fatto che lui non tornerà, lui mi ha piantato in asso quella sera di inizio settembre giù al campetto al fiume, e lo ha fatto intenzionalmente. Perché mai dovrebbe tornare? Non gli manco, non mi vuole, non sente il bisogno di stare con me. Cose di cui invece io necessito...
Lo amo, e anche parecchio, ma il mio stupido carattere ci ha fatto separare. Non si può piangere per sempre sul latte versato, ora per me inizia un nuovo percorso, che ha come protagonista solo ed esclusivamente Riccardo di Rigo.
O almeno, ci provo ad iniziare tutto daccapo, perché appena me lo prefisso in mente, Arion grida a Jp: -complimenti Jp! Ottima parata! Sei il portiere migliore de mondo!-
Mi blocco, e penso subito al fatto che Terry si definiva così. Di istinto mi giro in modo che nessuno mi possa vedere, poi chiudo gli occhi e mi mordo la lingua, cercando di non far salire le lacrime.*angolo autrice*
vi piacerebbe sapere il parere di qualcuno esterno? Tipo... Victor? Ditemi se l'idea vi piace. 💖
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Ti odio, ti amo || Munetaku
RomanceUna storia Munetaku ambientata dopo il torneo Gran Celesta Galaxy. A parer mio la Munetaku è evidente, proprio nella serie si capisce benissimo che si amano (ovviamente non è così, la Level 5 li voleva rendere solo buonissimi amici, ma a parer mio...