-13- You are my only reason

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REBECCA

Siamo atterrati in Francia, precisamente a Parigi.
I nonni ci raggiungeranno qui questa sera per il concerto.
A detta di papà quello di questa sera sarà un concerto incredibile e inoltre dopo parecchio tempo faranno una sorta di meet&greet prima di esibirsi.

Arriviamo in albergo e ci sistemiamo nelle camere.
Questa volta ho scelto di stare sola in camera. Adoro stare insieme a papà ma dopo ciò che è successo in aeroporto preferisco stare un po' sola a riflettere.
Siamo tutti sullo stesso piano e questa volta ognuno di noi ha la camera singola.
Lascio la valigia accanto alla porta e mi stendo sul letto.
Alla destra del letto c'è un enorme finestra che si affaccia proprio sulla Tour Eiffel.
Sblocco il telefono e noto che papà mi ha scritto.
Sono tutti e cinque in palestra e in albergo sono rimaste solo zia e Darcy.
Rispondo con un okay e poso il cellulare sul comodino.
Appoggio nuovamente la testa sul cuscino e ripenso alle parole di Ashley, all'orfanotrofio e a quando ho incontrato mio padre per la prima volta.
Le lacrime si fanno strada sul mio viso mentre cerco invano di cacciarle con una mano.

A risvegliarmi è qualcuno che bussa alla porta, mi alzo e vado ad aprire ritrovandomi zia Gemma davanti.
-Tesoro tutto ok?-
-Ehm si, devo essermi addormentata-
-oh okay, noi ora stiamo andando a pranzare, tuo padre e gli altri sono tornati 10 minuti fa dalla palestra e ci raggiungono fra un po', vieni con me e Darcy?-
-il tempo di darmi una rinfrescata al viso e ci sono-
-va bene, ti aspettiamo nella hall-
Annuisco e filo immediatamente in bagno.
Lego i capelli in uno chignon disordinato e dopo aver preso il cellulare e la mia borsetta raggiungo la hall.

HARRY

Guardo mia figlia mangiare in silenzio mentre noi altri parliamo.
È strana da quando siamo partiti.
Deve essere successo qualcosa ma non me lo vuole dire.
Dopo un po' posa la forchetta accanto al piatto e si alza in piedi
-Scusate, non ho più molta fame, salgo di nuovo in camera-
Devo assolutamente parlarle, non ce la faccio a vederla così.
-Vado a parlarle-
Mi alzo anche io e senza farmi vedere da lei la seguo.
Sto per prendere l'ascensore quando la vedo seduta sugli scalini, così la raggiungo e mi siedo accanto a lei.
Sta piangendo, mi si spezza il cuore a vederla così.
-Amore mio ehi che ti succede?-
-Nulla..nulla papà- dice singhiozzando
La stringo al mio petto accarezzandole la schiena.
-Io lo so che qualcosa è successo, hai scelto una camera tutta per te, eri completamente assente durante il viaggio e adesso durante il pranzo, sfogati amore di papà-
-..Va bene- fa una piccola pausa e poi riprende
-è successo in aeroporto, quando tu e zio Liam siete venuti a cercarmi-
Annuisco, ricordando perfettamente
-quando sono entrata in bagno, ho incontrato una ragazza che stava in orfanotrofio con me, Ashley, io e lei non ci siamo mai sopportate, ha cominciato a dirmi che la mamma è morta perché non voleva avermi come figlia, che sono destinata a stare sola e credo che abbia ragione-
-cosa? tesoro no tu non devi darle ascolto, tu non resterai mai sola, hai me, i ragazzi, i nonni, zia Gemma, la tua famiglia amore mio-
-papà pensaci bene, se non ci fossimo mai incontrati quella sera da Nando's, io ora non sarei qui, sarei davvero sola e, sarebbe la cosa migliore per tutti, io sono un peso per voi-
-no no ei, questo non devi pensarlo mai e poi mai, tu non sei affatto un peso, sei la cosa migliore che io potessi fare nella vita, sei tutto per me piccola mia-
Mi abbraccia forte e io la tengo stretta al mio petto.
-Ci sarò sempre non metterlo in dubbio mai- dico lasciandole un bacio sulla nuca
-Grazie papà, ti voglio tanto bene-
-Anche io principessa non sai quanto-

Daughter || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora