7. Misfortune

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"E' vero, ciò che viviamo ci cambia dentro."

MICHAEL'S POV

Un paio di occhi azzurri bruciarono la mia pelle non appena serrai il mio armadietto. 
C'era un misto di rabbia e un qualcosa di indefinibile in quello sguardo, come un dolore sottovalutato. Le sue braccia erano conserte a forza e le sue labbra in una smorfia di disprezzo.
Oh, la conosco bene quell'espressione. Era tipica nei volti dei miei genitori.

-So che sei stato tu.- fu l'unica cosa che disse. Mi guardai dietro le spalle per vedere se qualcun'altro fosse in ascolto ma quando non trovai nessuno per via del suono della campanella, riposi l'attenzione al ragazzo di fronte a me.

-Buongiorno, Hemmings.- e mi beffai di lui. Come pretendeva una risposta seria da me? Strinsi il libro di biologia sotto il braccio per non farlo cadere, o almeno..pensavo ci fosse biologia in quell'ora.

-Non evitare il discorso, sei stato tu.- replicò con rabbia, anche se quell'emozione era più grande di lui e non gli stava bene addosso. Probabilmente questo ragazzo si arrabbiava troppe poche volte. Fu per questo che ebbe tutto il mio ascolto. 
Gli rivolsi uno sguardo perplesso ma l'intera situazione mi faceva anche ridere. Luke Hemmings arrabbiato aveva del comico, -Ho chiesto in giro e guarda caso sei tu la fonte di quelle voci.-.

-Quali voci, Luke?- e lo stuzzicai. Forse era un po' infimo da parte mia, lo riconosco, ma avrei potuto divertirmi nel sentire lui stesso cadere in imbarazzo. 
Mi aspettavo che le sue guance si fossero arrossate per uno come lui, ma non cedette. Era un osso duro.

-Lo sai bene. Non sono qua per parlare di questo, ma per la tua diffusione di pettegolezzi. Non aspettava a te dirlo all'intera scuola. Hai idea dei problemi che mi hai procurato?- mi seguì quando io cercavo di dileguarmi, seppur a passo lento per farmi assillare ancora da lui. Come poteva farsi prendere sul serio con quel maglione rosa più grande di lui?

-Non è a far mio se vai a letto con la cotta del tuo migliore amico. O è così che ho sentito dire.- rimanei nella parte prima di arrivare davanti alla porta della classe. La sua faccia non si era scomposta dalla rabbia ma un sorriso cinico si dipinse sulla mia labbra. Avrei scommesso tutta la mia paghetta settimanale che Luke sarebbe scoppiato da un momento all'altro, ma l'unica cosa che fece fu avvicinarsi al mio orecchio per sussurrarmi una cosa inaspettata.

-Ti renderò la vita un'inferno.- e il suo sorriso fu strano, -Affonderai con me.-.

Ma allora aveva un paio di testicoli. 

Si allontanò senza mai voltarsi una volta, come se l'avesse vinta lui questa volta. Sospirai seccato, ci mancavano solo problemi con la primadonna della scuola.


Qualche ora dopo fummo negli spogliatoi, dove tutta la squadra di football si stava rimettendo in sesto per passare l'ultima ora di lezione. 
Una volta spogliatomi della divisa, andai a piedi scalzi verso le docce. Mi ricordo come inizialmente, i primi tempi, mi vergognavo un sacco all'idea di condividere il mio corpo nudo. Questi pensieri vennero scacciati via non appena crebbi, pensando fosse una cosa da checca vergognarsi. 
Mi misi al solito box della doccia e accanto mi ritrovai Ashton insaponato occupato a canticchiare qualcosa. Aggrottai la fronte divertito nel guardarlo così, come se la sua reputazione fosse rimasta intaccata.
Si accorse di me e smise di canticchiare, dopo essersi liberato gli occhi di schiuma.

-Oh, Michael.- disse a mo' di saluto prima di riprendersi a massaggiarsi lo shampoo in testa incurante della mia presenza.

Gli feci con un cenno con la testa prima di lasciare l'asciugamano sul muretto ed andare accanto a lui ad accendere l'acqua per potermi lavarmi via tutto quel sudore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 12, 2019 ⏰

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18th September || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora