15.

1.3K 58 22
                                    

15.

La scoperta fu che sì, Marisol era incinta. Di due mesi per la precisione e, in un istante la loro intera routine cambiò. Frank aveva ripreso il suo lavoro di insegnante – a scuola stavolta – perché voleva maggiore stabilità economica e voleva garantire a Marisol la tranquillità che le era necessaria. Ogni giorno, prima di uscire di casa, dava un bacio a Mary, uno a lei e uno al suo ventre tondo che, tra visite e altro, era oramai un pancione di otto mesi.

Il tempo era volato, un minuto la scoperta con quel test che aveva portato in casa chiuso dentro un sacchetto di carta, un minuto dopo stava per diventare madre. E Frank padre... di nuovo in un certo senso. Mary era stata felicissima di sapere che presto avrebbe avuto un cugino/fratello o una cugina/sorella. Aveva inventato i nomi più folli ed originali ma Marisol si era riservata il diritto di scegliere da sola il nome se fosse stata una femmina. E non aveva rivelato a nessuno la sua scelta.

Nel mentre, Stacey aveva partorito: un dolcissimo maschietto che aveva chiamato James Lucas e che diventava ogni giorno più bello. Da allora Marisol aveva cercato di osservarla, per carpire i segreti di una maternità per cui Stacey sembrava essere nata. Alla sua amica tutto veniva naturale, lei invece aveva paura – ogni giorno di più – che non sarebbe stata all'altezza.

Frank era più premuroso del solito, la sera a letto le accarezzava con dolcezza il pancione sussurrando versi di stupide canzoni che la facevano ridere tantissimo. Le diceva che la amava e glielo dimostrava senza arrabbiarsi quando aveva uno sbalzo d'umore oppure una crisi di pianto perché i vestiti proprio non ne volevano sapere di entrarle.

Come quel pomeriggio.

"Dannazione!" esclamò infatti lei lanciando lontano una camicia che non riusciva ad abbottonare. "odio tutto!" urlò quasi.

Frank comparve sulla porta in pochi secondi, ma non disse nulla fino a quando lei non si voltò a guardarlo. Solo allora le sorrise avvicinandosi di qualche passo.

"Che succede?" le domandò prendendola per le mani e facendola sedere sul letto, vestita solo di un paio di jeans pre-maman e un reggiseno che a malapena riusciva a contente il suo nuovo seno prosperoso.

"La camicia non vuole abbottonarsi" mormorò lei indicandola lì, sul pavimento, con un gesto del capo. "Sono grassa."

"Sei all'ottavo mese di gravidanza, Marisol. Se i vestiti ti entrassero ancora tutti sarebbe preoccupante."

"Vallo a dire ai miei ormoni" provò a scherzare lei, sentendosi ora più calma.

Frank andò a cercare nell'armadio, ne tirò fuori una t-shirt grigia e gliela passò. "Prova questa."

"Non mi entrerà."

"Tu provala."

Lei lo fece e la maglietta le calzò alla perfezione. Marisol lo fissò perplessa.

"Hai dei superpoteri, per caso?"

L'uomo rise piegandosi poco per baciarla. "No, solo un buon occhio. A parte la camicia va tutto bene?"

"Sì. Va tutto bene. Che ore sono? Devi andare a prendere Mary a casa della sua amichetta."

"Non è ancora ora. Stavo correggendo alcuni compiti, ti va di darmi una mano?"

"Posso decidere i voti?"

"No" l'uomo le sorrise. "Non puoi. Ma puoi darmi un tuo onestissimo parere."

Marisol si strinse nelle spalle. "Okay. Posso avere una tazza di tè mentre lo faccio?"

"Puoi avere qualunque cosa tu voglia."

Gifted - L'amore quando meno te lo aspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora