NdAPer chi volesse dare un volto a Beatrice, io me la immagino più o meno così. (@katyamiro su instagram)
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"Cesi, cos'è successo?" Esclamo preoccupata, chinandomi davanti a lui e prendendogli il viso tra le mani per guardarlo negli occhi. Ha le mani sulle ginocchia, avvicinate al petto, e mi guarda con gli occhi rossi scuotendo la testa.
"Devo chiederti un favore grandissimo.. Non sapevo da chi andare.." Sussurra. Mi sembra così fragile in questo momento, che mi si spezza il cuore: la maschera da ragazzo spavaldo e imbattibile è caduta, rivelando un volto stanco, esausto. Lo faccio subito entrare in casa, e noto dietro di lui un borsone colmo di vestiti probabilmente buttati dentro alla rinfusa.
Si lascia cadere sulla poltrona davanti alla tv, e io sull'altra, aspettando che inizi a parlare.
"Ho avuto una pesante discussione con mia mamma quando sono tornato a casa oggi dallo studio: mi ha detto che devo iniziare a costruirmi una vita, una famiglia, andarmene di casa, e diventare indipendente. Volevo dimostrarle che ne ero capace, così ho preso su le prime cose che ho trovato e me ne sono andato. Non ci è voluto tanto per capire che avevo fatto una cazzata madornale, ma al momento non ho abbastanza palle per tornare indietro e ammettere il mio errore. Ho pensato di chiedere aiuto a Nelson, o ai ragazzi, ma nonostante li conosca da una vita, mi sento in imbarazzo. Loro hanno una vita propria, c'è chi vive da solo e chi convive con la propria ragazza. Ho 25 anni e vivo ancora a casa dei miei!" Esclama finalmente, mettendosi le mani tra i capelli. Mi sporgo verso di lui, accarezzandogli un braccio per rilassare la sua muscolatura tesa. Espira, alzando lo sguardo verso di me.
"Lo so che c'è poco spazio, ma puoi rimanere qui fino a quando ne avrai bisogno, a quando riuscirai a parlarne con gli altri e a sistemare le cose con i tuoi." Gli sorrido, per incoraggiarlo. Mi perdo per qualche secondo a guardare i suoi occhi verdi, profondi e ora più che mai sinceri.
"Sei sicura? Mi dispiace davvero tanto disturbarti, ma non sapevo proprio a chi chiedere, e sei l'unica persona che mi è venuta in mente."
"Scherzi? Non è assolutamente un problema. Vieni, ti faccio vedere la camera. Ti dovrai accontentare di dividere il letto con me, non ho un divano quindi è l'unica possibile sistemazione." Indico, imbarazzata e paonazza in volto, il mio letto da una piazza e mezza nell'angolo sotto la finestra della mia camera, voltandomi poi verso di lui, per vedere la sua reazione.
"Non sarà un problema, grazie ancora Bea, sei fantastica." Fa spallucce, accennando un sorriso per poi abbracciarmi. Avvolgo le braccia attorno al suo busto e inspiro silenziosamente, cercando di ricordare il più a lungo possibile il suo profumo dolce e particolare, passando una mano sulla sua schiena ripetutamente, per tranquillizzarlo. Dopo circa mezzo minuto si allontana, scrutando il mio volto dall'alto, a causa dei parecchi centimetri di altezza che ci separano, passando una mano sulla lunghezza dei miei capelli. Perché non posso fermare questo attimo e far sì che si ripeta in un loop infinito? Ricordare sempre il suo profumo, senza dimenticare nessun particolare del suo viso, averlo impresso nella mia mente senza che il ricordo sbiadisca.
"Ti dispiace non dire nulla ai ragazzi per ora? Voglio riuscire a parlargliene io appena sarò pronto, dammi un po' di tempo, qualche giorno." Annuisco, comprensiva, ed esco dalla stanza, per indicargli il bagno. "Mi cambio velocemente e poi vado a nanna. Tu fai come se fossi a casa tua, mi raccomando, se devi editare, scrivere, registrare, cantare, urlare, non farti problemi. Mi casa es tu casa!" Gli faccio un occhiolino, scherzando per farlo sentire a proprio agio, prima di entrare in bagno a struccarmi e cambiarmi. Mi osservo nel piccolo specchio appeso sopra il lavandino, mentre passo delicatamente un dischetto imbevuto di acqua micellare sotto i miei occhi grigi, un po' spenti, dopo aver tolto i grandi occhiali che amo portare per nascondermi dietro l'ampia montatura. Mi soffermo sulle poche lentiggini sparse sul naso, con la sua punta molto marcata, e infine sulle guance, troppo paffute per i miei gusti. Cosa potrebbe trovarci in me un ragazzo come lui?
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Bugia bianca - Cesare Cantelli
FanfictionBeatrice costruisce un nuovo capitolo della sua vita a Bologna, sotto la profonda influenza dei ragazzi di Space Valley, in particolare Cesare. Sarà una "bugia bianca" a far scattare la scintilla tra di loro?