Stanotte mi sono svegliata e sono stata bene.
Noen era accanto a me e le stelle sono state la mia luce.
Non sono pronta per lasciarlo andare, lui fa parte della mia routine.
Sta ancora dormendo con un braccio sotto la testa e la sabbia tra i capelli.
Sono passati due mesi da quando sono arrivata qua e, nonostante sembri banale, credo di essere cresciuta.
<< Giorno.>> dice una voce impastata dal sonno.
<< Buongiorno.>> gli rispondo per poi baciarlo.
Mi alzo di scatto e, correndo, mi sfilo la felpa per poi buttarmi in acqua.
<< Dai, vieni, si sta benissimo.>>
<< Non credo che fare il bagno alle sette del mattino sia una buona idea, soprattutto se siamo ad ottobre.>>
<< Ma in Georgia è tutto più caldo.>> urlo convincendolo a farlo venire.
Mi abbraccia, non appena arriva e rimaniamo così per un po'.
<< Credo che sia ora di andare.>>
Sono le sette e sono via da ieri pomeriggio.
Dopo aver radunato tutto, ce ne andiamo.
Mentre la macchina sfreccia vedo il mio posto felice andarsene.
<< Facciamo colazione?>>
Annuisco.La macchina si ferma davanti ad un piccolo bar.
<< Buongiorno, un cappuccino e una brioche alla marmellata.>> ordino al bancone non appena lo raggiungo.
Oggi mi sento pervasa dalla malinconia, non riesco a non pensare che se ne andrà, che starò senza di lui per quasi un mese.
<< Maddie, che succede?>> chiede preoccupato lui.
<< Niente di che, non ho dormito molto bene>> mento per non dirgli la verità che detta a voce alta sembra una scemenza da dodicenne.
<< Sicura.>>
Faccio di sì con la testa e poi prendo un sorso del mio cappuccino.
<< Che facciamo oggi?>> chiede
<< Dovrei studiare e poi mi padre credo che sia preoccupato.>>
<< Hai ragione, allora passo stasera.>> confessa facendomi l'occhiolino.
Scuoto la testa ridendo e addento la mia brioche.
<< Ormai ci hai preso la residenza.>>
<< No, è che dove sei tu, io sto bene.>><< Dai parlami di un'altra leggenda del rock, mi piace quando fai la sapientona sulla musica.>>
<< Non faccio la sapientona, semplicemente ascolto buona musica e mi informo. Comunque James Douglas Morrison...>> inizio a raccontargli la vita del frontman dei Doors.
Mentre racconto vedo i suoi occhi balenare su di me per poi accennare un piccolo sorriso.
<< Dev'essere stato un bel tipo.>>
<< Oh lo credo anche io.>> affermo.
Comincio a riconoscere la zona in cui ci troviamo e capisco che non siamo molto lontani da casa.
Dopo aver svoltato un po' di volte a destra e poi a sinistra, ci ritroviamo davanti a casa mia.
<< A stasera, rocker.>> mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
<< A stasera.>>
Mi fermo sulla veranda e non entro finché non lo vedo scomparire.
Entro e trovo mio padre addormentato sul divano.
<< Dove sei stata?>> urla per poi fermandosi vedendo le lacrime che scendono sul mio viso.
<< Ehi, che c'è?>> chiede venendo verso di me e abbracciandomi.
<< Se ne va, va via per un mese, papà.>> singhiozzo sulla sua spalla
<< Ti va di spiegarmi?>> domanda con fare apprensivo.
<< Sì.>>
<< Va bene, tesoro, ma prima va a bere un bicchiere d'acqua e va a lavarti il viso.>>
Vado a fare quello che mi ha detto e, come arrivo allo specchio del bagno, noto i segni che mi ha lasciato sul collo.
Inizio a toccarli per ricordare quella sera: erano le due e non riuscivo a dormire, allora abbiamo iniziato a parlare e poi a baciarci.
Sorrido per i pensieri che sto facendo.<< Sai, Maddai, lui tornerà presto, un mese passa in fretta, ma ora pensa a goderti i momenti con lui.>> mi spiega: << Ma non troppo.>> dichiara osservando i segni sul collo.
Inizio a ridere e poi lo abbraccio.
<< Stasera torna la mamma.>> mi informa scatenando in me una felicità inspiegabile.Ho passato il pomeriggio a studiare e quando è attivata mamma, l'ho passato con lei.
Credo che mio padre le abbia spiegato la situazione perché è stata abbastanza affettuosa, tant'è che mi ha portata a fare compere.
Adesso sono le nove e sono sdraiata sul mio letto ad ascoltare una delle mie cantanti preferite: Janis Joplin.
Sono molto fortunata ad avere i miei genitori perché in fatto di musica spaccano un sacco.
Ho passato la mia infanzia con i Pink Floyd, con i Doors e i Nirvana e poi ho approfondito da sola quando sono cresciuta.
In questo momento, mentre aspetto con ansia le undici e mezza, Janis sta cantando Cry Baby.
È proprio vero quando devi aspettare qualcosa a cui tieni, il tempo scorre più lentamente e per me in questo momento sta scorrendo a rallentatore.Sono le undici e mezza e sono riuscita a guardare il mio film preferito per la terza volta.
Sento il telefono vibrare: è arrivato.
Scendo giù a corsa ma apro la porta piano per non farmi sentire.
Lo bacio per poi prenderlo per un polso.
<< So già la dinamica.>> ammette liberandosi dalla mia presa.
Rido e vado su per le scale con il passo di un gatto.
<< Ciao.>> dico ritrovando le sue labbra sulle mie dopo un secondo.
Mi bacia con foga.
Mi bacia con bisogno.
<< Dio, mi sei mancata.>> dice col fiatone.
<< Anche tu.>>
Sorride per poi togliersi la maglietta ed infilarsi nel mio letto.
<< Fai con comodo.>>
<< Ovvio, dai vieni a letto.>>
Mi cinge con le braccia e comprendo che senza di lui non riuscirò a dormire bene.
Ieri sera ho sentito ciò che mi ha detto credendo che io dormissi.
<< Comunque, ti amo anche io, Noen.>> confesso sottovoce.
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zing.
FanfictionOgni ragazza sogna di vivere nei States, ma non è quello che succede a Maddalena che si ritrova a fare i conti con un nuovo stile di vita in Georgia. Inizierà la scuola e con lei prenderanno vita amicizie e, chissà, nuovi amori.