Capitolo 3.

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La porta del bar si aprì. La ragazza dai capelli blu sorrise ad ogni persona la stesse guardando, Rachel faceva qualche saluto con la mano, mentre Max si limitava a fare un timido e lieve cenno con il capo. Chloe raggiunse il bancone, chiamò il barista e ordinò tre birre.

"Io vorrei del tè, se possibile." disse Max, subito dopo l'ordinazione della sua ragazza.

"Caulfield, smettila di fare la bambina e prenditi una bottiglia di birra." esordì l'altra accanto, prendendosi una gomitata dalla bionda del gruppo.

"Per favore, un tè per la mia amica." chiese Rachel, sorridendo a Max, che arrossì leggermente.

Chloe trovò un tavolo libero con quattro posti. Erano abbastanza per accogliere l'intero gruppo di ragazze. Una volta che tutte presero posto, ella iniziò a parlare.

"Quindi? Che facciamo adesso?" Domandò alle altre, con lo sguardo però puntato su un cameriere. Max fissava il pavimento, persa nel suo mondo.

"Ci troviamo un lavoro. In questo bar cercano personale, stando a quanto ne so. Appena potremo cercheremo una sistemazione." Rispose Rachel, massaggiandosi i capelli. Le ragazze poterono udire il suono della pioggia che cadeva e delle bottiglie di birra che fremevano l'una contro l'altra sul vassoio poggiato sul tavolo.

"G-Grazie." balbettò Max, mentre afferrava la bottiglia di plastica contenente il tè. Le ragazze ringraziarono a loro volta, afferrando le loro birre. Mentre Chloe sorseggiava il proprio alcolico iniziò a piovere più forte.

"Rachel, credo che Max ti debba raccontare qualcosa..." Iniziò a dire Chloe, guardando Max. Quest'ultima non capiva ed era ancora più confusa di Rachel.

"Ah, sì? Dovrei dirle qualcosa?" Chiese la neo-maggiorenne, grattandosi la fronte.

"Sì, riguardo alla tua abilità di-"

"Di avere fame! Io ho fame! Voi non avete fame? Ordiniamo una pizza!" Max interruppe la ragazza prima che potesse dire qualcosa di cui si sarebbe pentita più avanti. Fu allora che richiamarono il cameriere. Una volta arrivato, le ragazze ordinarono delle pizze, come già avevano deciso prima.

La serata trascorse in un silenzio imbarazzante che nessuno volle rompere. Una volta pagato il conto, le ragazze uscirono dal bar, sotto il temporale freddo e burrascoso. Rachel e Chloe partirono spedite verso casa, mentre Max preferiva stare da sola e nel frattempo guardava le altre due recuperare il tempo perso. E ora come faceva a dire a Chloe che non era sua intenzione riportare Rachel in vita? Inoltre come poteva rivelare ai suoi genitori della sua relazione con la ragazza dai capelli blu?

Persa fra le domande che la attanagliavano, Max finì per perdersi in una città che aveva ormai dimenticato. Mosse la testa a destra, a sinistra, ma nulla. Rachel e Chloe erano scomparse dalla sua vista. La ragazza portò una mano davanti a sè. Aveva promesso di non farlo mai più se non in caso di estrema necessità, ma era l'unica soluzione in quel momento. Mise molta forza nel suo braccio e pensò intensamente al desiderio di tornare indietro. E tutto si fece sfocato. Come un'immagine non messa a fuoco. Terminò il suo viaggio in mezzo alle dimensioni non appena vide di nuovo Chloe e Rachel, tornando alla realtà.

"Quindi mi stai dicendo che Warren ha preso a testate Nathan?" Chiese Rachel, quasi scoppiando a ridere.

"Tu sei davvero riuscita a scappare da Jefferson... ?" Chiese Chloe, deglutendo, mentre una ciocca blu completamente bagnata le finiva sugli occhi.

Infatti il temporale sembrava non voler smettere e le ragazze erano fradice.

"Non mi ricordo granchè." Rispose Rachel, continuando il suo discorso. "Mi viene in mente solo una luce intensa. C'erano anche delle foto di noi, della mia vita, che continuavano a cambiare. E poi un forte vento... forse è stato a causa delle droghe di quel figlio di puttana, ma mi sono ritrovata vicino al faro. Era distrutto, come se fosse passato un tornado."

Max spalancò gli occhi dopo che Rachel finì di spiegare. Aveva la conferma di aver incasinato il tempo.

Chloe si girò a guardarla e l'altra piegò la testa verso il basso. La ragazza dai capelli blu tornò quindi a fissare l'asfalto della strada.

"L'importante è che tu sia qui." Concluse Chloe, osservando la casa dei Caulfield. La ragazza strinse un pugno, che poi usò per bussare. Fece un po' di rumore, ma la cosa non sembrò turbare i proprietari. Anzi, Vanessa, la madre di Max, aprì con il sorriso stampato in faccia. Fu questione di tempo prima che questo sorriso si tramutò. Appena entrate, le ragazze dovettero subito riprendere le loro cose.

"Un tornado, tsk." Commentò Chloe. "Il fottuto tornado."

"Hey, tutto bene?" Chiese Rachel.

Max si stava preparando e al contempo cercava di trattenere le lacrime. Si sentiva in colpa. Dopo tutto quello che era successo lei si sentiva ancora in colpa.

"No, non c'è nulla che vada bene in questa merda di vita. Vi prego, ditemi che qualcuno ci sta prendendo in giro, perchè non ci posso credere." Chloe sbuffò per l'ennesima volta.

Il vento fuori dalla casa quasi sovrastava la voce della ragazza dai capelli blu, la pioggia nascondeva i singhiozzi Max e i tuoni i passi strascicati di Rachel.

"Rachel..." Mormorò Max.

"Sì?"

"Ti sembrerà assurdo, ma... io posso tornare indietro nel tempo. E so che è difficile da credere, ma ho causato io la tempesta che ha distrutto Arcadia Bay. Ed è solo colpa mia se sta tornando." Spiegò Max, piangendo.

"Okay, Max, credo che tu sia più ubriaca di noi. Ora smettila di delirare e pensa a caricare i bagagli nel furgone di Chloe." Rispose la bionda, che si affrettò a scendere le scale con la propria valigia. Ciò che poterono recuperare erano solo pochi vestiti.

Mentre le ragazze finivano i preparativi, Max guardò fuori dalla finestra. Le condizioni metereologiche non stavano di certo progredendo in meglio.

"Max! Muoviti se non vuoi trovarti il culo in Messico!" gridò Chloe, incurante dei genitori della sua ragazza. Max scese portandosi tre borsoni in cui aveva cose semplici come vestiti e libri. Aiutò Chloe e Rachel a caricarli sul pick-up.

La castana salutò affettuosamente i suoi genitori, che partirono verso la città di Spokane in cerca di riparo e un posto sicuro in cui stare. Almeno per il momento.

Rachel entrò in macchina, sospirando. Si girò per invitare Max a salire, ma quest'ultima chiuse la portiera.

"Max, sei sicura?" Domandò Chloe, inquieta, confondendo ancora di più la bionda.

"Sì, è giusto che sistemi io questa faccenda. Fermerò il tempo e cercherò di fare qualcosa. Qualcosa che possa salvare la città." Spiegò Max, asciugandosi le lacrime divenute appiccicose. Guardò negli occhi Chloe, che la baciò sulle labbra, prima di lasciarle la foto che scattarono poco tempo prima che Arcadia Bay venisse distrutta. Era un bel ricordo da tenere con sè.

"Max Caulfield, se dovesse accadere qualcosa, cerca di proteggerti in ogni modo possibile. Sai cosa devi fare. E ricorda che ti amo... e ti amerò sempre." Disse Chloe, che piangeva a dirotto. Mise in moto il pick-up e partì lasciando indietro la castana.

【Scritto da Faded_In_Time

ʟɪғᴇ ɪs sᴛʀᴀɴɢᴇ - ᴛʜᴇ ʙᴜᴛᴛᴇʀғʟʏ's ᴡɪɴɢs.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora