Capitolo 4.

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Max rimase lì. Ferma. Una miriade di pensieri le invasero la mente. "Avrò fatto bene?" "E se non riuscissi a salvare nessuno?". La pioggia era molto forte e il tornado sempre più vicino.

"Al diavolo!" gridò, asciugandosi quelle lacrime che ormai le scendevano sul viso. Presa dal panico, fece una scelta che forse le sarebbe costata cara.

Prese  la foto, la focalizzò, osservando la sua faccia e quella di Chloe. C'era qualcosa di strano, ma la fotografa accantonò questa sensazione mentre tornava indietro nel tempo.

Pochi attimi dopo la ragazza era finita in quel posto che lei chiamava "spazio-tempo". Un luogo dove non c'era niente, ma interamente illuminato da una luce bianca. Solo foto che cambiavano in continuazione.

La ragazza aspettò, sapendo che mancava poco. Promise di non usare più i suoi poteri, ed il fatto che li stesse utilizzando, la feriva profondamente, malgrado sapesse che era l'unica cosa che poteva fare.

"Hey, Max, tutto okay?" Max si girò, scorgendo Chloe.
"S-sì, Chloe! Sono solo un po' stanca." Mentì. Max non era brava a inventare menzogne e lo sapeva, ma più di tutti lo sapeva Chloe. Bastava solo che sentisse una sillaba e avrebbe capito se Max stesse mentendo oppure no.
"Ma se non hai fatto nulla oggi!" Esclamò Chloe, allargando le braccia.
"B-Beh..." La castana non sapeva bene cosa dire, ma improvvisamente le venne un'idea.
"Chloe, una domanda, potresti darmi la foto della farfalla?" La domanda lasciò di stucco la migliore amica. La punk mise una mano nella sua tasca, proprio dove conservava quella foto.
"Eh? E a che ti serve? Cos'hai in mente di fare? Sta andando tutto bene ora!" Disse la ragazza dai capelli blu, confusa. Avevano trovato Rachel. Jefferson marciva in prigione da qualche ora e il brutto tempo non le disturbava in alcun modo. O almeno non fu di loro interesse, perché da lì a poco sarebbe arrivato un tornado, e lì si che sarebbero stati casini.
"Vedrai, Chloe, andrà tutto bene!"
"Okay, Max, tieni." Disse Chloe, abbassando la testa e porgendole la foto. Lei sapeva che sarebbe stato pericoloso. Una mossa falsa e Max l'avrebbe lasciata morire, ma si fidava. Si fidava così tanto che sentiva che anche se lei fosse morta, l'altra ragazza avrebbe comunque fatto la scelta giusta.

E ora lo stesso procedimento. Mettere a fuoco l'immagine, spazio tempo e si ritorna nei bagni della scuola. Max odiava quel posto. Puzzava e c'erano un sacco di brutti ricordi.

Rimandò di nuovo indietro nel tempo e tornó in classe, durante la lezione di Jefferson. La ragazza sgranò gli occhi. Sembrava che fossero passati milioni di anni da quando era stata a quella terribile lezione.

"Ora, Max, dato che hai catturato il nostro interesse e vuoi chiaramente unirti alla conversazione, puoi dirci il nome del processo che portò alla nascita del primo autoritratto?" Domandò Jefferson, mettendo le braccia conserte.

"Bastardo." pensò Max, che si preparava ad ascoltare l'odiosa voce di Victoria.

"Louis Dauguerre fu un pittore francese che creó la 'Dagherrotipia', un processo che donava ai ritratti un effetto riflettente, come uno specchio."
Disse la più smorfiosa degli studenti presenti nell'aula, fiera di sè. "Ora sì che sei confinata nella Retro Zone, faccino triste."  Continuó poi, rivolgendosi a Max.

"Molto bene, Victoria!" Esclamò Jefferson, sorridendo alla bionda.

"Professor Jefferson, mi scusi, potrei andare in bagno?" Chiese immediatamente Max, cercando di mantenere la calma.

"No, Max, non pretendere che ti mandi in bagno proprio ora. Rimani qui ad ascoltare la lezione." Rispose Jefferson, guardando dritto negli occhi di Max.

Così la castana allungò il braccio destro, concentrandosi. Fu allora che tutto si riavvolse, lasciando a Max la possibilità di cambiare tutto.

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"Allora, Max?" Jefferson stava fissando la diretta interessata, pretendendo una spiegazione.

"Louis Dauguerre fu un pittore francese che creó la 'Dagherrotipia', un processo che donava ai ritratti un effetto riflettente, come uno specchio." Spiegò Max, provocando in Victoria un attacco isterico.

"Ottimo! Qualcuno qui si è portato avanti col programma..." Osservò il professore, sorridendo con soddisfazione.

"Emh... professor Jefferson, potrei andare in bagno?" Domandò di nuovo Max, fiduciosa.

"Va bene, Max, ma fai presto."

"Va bene, grazie." Rispose Max, alzandosi e dirigendosi fuori dalla classe.

"Bene, adesso dovrò dire a Samuel che Nathan ha una pistola, così potrò salvare Chloe." Pensò la ragazza, cercando il bidello.

"NON POSSO PERDERE ALTRO TEMPO." Si ripeté Max nella testa.

Trovò finalmente Samuel, intento a lavare i pavimenti.

La castana corse verso di lui, pronta a cambiare tutto per l'ennesima volta.

"Samuel..."

"Ciao, Max. Cosa posso fare per te?"

"Puoi andare nel bagno delle ragazze?" Chiese Max, lì su due piedi, senza dare nessuna spiegazione.

"Mmh? Come mai?"

"Hanno sporcato tutto." Max non era brava a dire bugie e questo era risaputo, ma Samuel era ancora peggiore nel riconoscere un menzognere.

"Oh, un'altra volta? Va bene, andrò a controllare. Grazie per avermi avvisato." L'uomo le rivolse un sorriso gentile. Nel frattempo la campanella stava suonando.

"Grazie a te, Samuel." Rispose Max, educatamente.

Subito dopo la castana vide Nathan raggiungere il bagno, mentre Samuel, probabilmente, era già entrato. Qualcosa però era cambiato. Infatti, con lui arrivò anche Chloe

Sembravano entrambi arrabbiati, così Max seguì i ragazzi.

Una volta dentro, la fotografa lasciò la porta socchiusa in modo da riuscire a sentire la conversazione e vedere cosa stesse succedendo.

Samuel era in fondo alla stanza con in mano il secchio su cui da lì a poco si sarebbe dovuta posare la farfalla blu.

Chloe non si soffermò nel controllare i bagni, perché Nathan estrasse direttamente la pistola.

Max aprì la porta di scatto, fotografando Nathan mentre minacciava Chloe.

Nello stesso momento Samuel si sporse da dietro i bagni, diventando testimone della situazione.

Samuel stesso corse a chiamare aiuto, e Nathan, in preda all'ira, lanciò la pistola fuori dalla finestra.

Max, alla fine, scappò da quella scena, dopo aver incrociato lo sguardo della sua ex-migliore amica.

【Scritto da Oo_Diaz_oO

ʟɪғᴇ ɪs sᴛʀᴀɴɢᴇ - ᴛʜᴇ ʙᴜᴛᴛᴇʀғʟʏ's ᴡɪɴɢs.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora