Capitolo 5.

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"Okay, l'ultima cosa da fare è quella di raggiungere la classe, anche se sarò costretta a rivedere quello stronzo di Jefferson." Pensò la castana, muovendosi.

"Ah! Eccoti, Max." La accolse il professore, mentre scaturiva una certa ripugnanza nell'aspirante fotografa.

Max poté udire Samuel chiamare il preside, che era impegnato nel sistemare la situazione creatasi tra Nathan e Chloe.

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Il preside prese parola, guardando il ragazzo. Nathan era chiaramente agitato e arrabbiato in una maniera da non sottovalutare. Si poteva notare da lontano un miglio la sua instabilità mentale.

"Nathan. Mi duole dire che ti serve una pausa. Sei ufficialmente sospeso." Concluse il preside, poggiando entrambe le mani, esausto, sulla scrivania del suo ufficio.

Nathan si alzò, chiudendo un pugno e colpendo violentemente la stessa scrivania.
"Lei sa chi sono io?! Sa quanti soldi la mia famiglia mette nel suo portafoglio?" Continuò Nathan, sempre più fuori controllo.

"Temo che lei debba abbandonare la stanza, se non vuole abbandonare la scuola." Gli rispose a tono il preside, cercando di mantenere salvi i nervi.

"Me la pagherete!" Gridò infine Nathan, aprendo la porta dell'ufficio e sbattendola alle sue spalle.

Il preside spostò il suo sguardo su Chloe, che stava sogghignando, quasi trattenendo le risate.

"Allora... la signorina Price, giusto? È da un po' che non si fa vedere. Per quale motivo è tornata qui?" Domandò il preside, alzandosi e dirigendosi verso la sua libreria.

"Se lo faccia spiegare da quella puttanella di Prescott." Disse Chloe, diretta, rivolgendo all'uomo un bel sorriso di circostanza.

Il preside Wells, che stava rimettendo in ordine dei libri, si girò di scatto, fissando la ragazza dai capelli blu.

Non ci fu neanche un secondo di pace che subito delle urla risuonarono per tutta la scuola.

Victoria Chase, la snob del gruppo, si alzò, correndo subito a vedere cosa stesse succedendo. Aprì la porta della classe, seguita dai suoi compagni, dirigendosi verso l'origine del trambusto.

La porta era aperta, mentre Samuel era intento a trattenere Chloe. Max agì d'istinto e corse in aiuto dell'amica.
"Se non può fare nulla se non sospenderlo per probabilmente qualche cazzo di giorno è perchè la famiglia di quello stronzo la paga!" Gridò Chloe al preside, che, con tutta calma, rispose: "Questo è il mio lavoro, non sono faccende che la riguardano."

Max raggiunse la sua ragazza, afferrandola per il polso e convincendola ad andare via. Corsero, ansimanti, fuori dall'istituto.

"Hey, che cazzo ti è saltato in mente?!" Sbraitò Chloe, liberandosi dalla presa dell'altra.

"Mi è saltato in mente di salvarti il culo. Fottiti, Chloe." Fu allora che Chloe capì. Fra le due ci fu un silenzio di tomba, che venne colmato dal boato di un armadietto caduto. Le ragazze non si interessarono minimamente alla cosa.

"M-max... " Mormorò la punk con voce tremolante, arrossendo leggermente.

"Sì." Confermò la castana, sbuffando, chiaramente stufa della situazione.

"Max!" Gridò, di nuovo, l'altra ragazza. "Sono cinque merdosi anni che non ci vediamo... mi hai lasciato completamente sola, e ora mi tratti così?!" La ragazza dai capelli blu strinse i denti e cercò di mordersi la lingua per non urlare più forte.

"Chloe, so tutto." Lo sguardo della fotografa incontrò quello dell'altra.

"Non ci credo" Chloe scoppiò a ridere.

"Okay... senti, ti racconto tutto." La castana distolse lo sguardo dalla ex-amica, portandolo alla sua polaroid.

"Rachel è scomparsa e io so benissimo quello che successo dopo, ma tu devi fidarti di me. È importante.'' Spiegò Max, annunciando il pezzo forte della spiegazione.

Chloe alzò un sopracciglio. "Come fai a saperlo?" Chiese, incredula, con la bocca semichiusa.

"Sono la Max del futuro. Posso tornare indietro nel tempo." Confessò la fotografa.

All'udire queste parole, un brivido percorse la schiena di Chloe. Non sapeva se crederci o meno, ma sapeva una cosa: doveva seguire Max. Afferrò l'amica e la condusse al suo pick-up nel parcheggio dell'istituto che frequentava un tempo.

"Ti porto dov'è stata sepolta Rachel."

"O-okay, andiamo." Max decise che era la cosa giusta da fare.

Chloe mise in moto l'auto e partì.

"Precisamente in quale punto della città?"

"Alla discarica."

Il sole stava tramontando. Nessuna delle due ragazze sapeva come spezzare il ghiaccio, ma entrambe lo desideravano. Anzi, ne avevano bisogno.

Max strinse la sua fotocamera.
"Chloe, so che ti manca Rachel, ma..."

La punk la zittì, frenando di colpo.

Chloe si girò verso Max, avvicinandosi tutto d'un colpo. I loro respiri divennero uno solo e le loro labbra si incontrarono. Chloe pensava che Max l'avrebbe rifiutata, ma non lo fece. Forse Max provava quei sentimenti. Forse non erano state abbastanza lontane da distruggere quella scintilla.

"Perché... ?" Chiese Chloe "Perché hai ricambiato? Se lo fai solo per-"

"Perché ti amo." Ammise Max, interrompendo la ragazza dai capelli blu, che la guardò stupita.

Subito dopo la castana mostrò il registro chiamate del suo cellulare all'altra. Una chiamata alla polizia.

"Troveranno il cadavere di Rachel ed arresteranno Jefferson." Concluse la fotografa, passandosi una mano fra i capelli.

"No." Ribattè Chloe, lasciando di stucco la sua ragazza.

"Cosa... perchè?" Domandò quest'ultima, pensando a che cosa potesse aver fatto di sbagliato.

"Perché... Rachel non è morta!" Sbraitò la punk, piangendo disperatamente. Allora Max capì. Di tutte le teorie, la più triste fu quella vera.

"Chloe..."

Lei non voleva accettare la realtà. La scomparsa della sua amica non poteva essere vera. Purtroppo però lo era e Chloe non poteva farci nulla.

"Non voglio!" Urlò la ragazza dai capelli blu, tra le lacrime. Non voleva crederci. Forse perché la sua droga preferita era quella delle illusioni. Vivere nel passato, ingannando il presente e distruggendo il futuro.

【Scritto da Lion_33

ʟɪғᴇ ɪs sᴛʀᴀɴɢᴇ - ᴛʜᴇ ʙᴜᴛᴛᴇʀғʟʏ's ᴡɪɴɢs.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora