Capitolo 1

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«Buon viaggio tesoro.» grida mia madre alle mie spalle, dopo avermi stritolato per un'infinità tra lacrime e singhiozzi.
«Non parto per andare in guerra.» rispondo chiudendo la portiera dal mio rosso pick up chevrolet.
Durante il viaggio per New York, ripercorro le vecchie stradine piene di alberi, che una volta attraversavo con la mia bici e mille ricordi mi balenano in mente, come quella volta in cui decisi di fare una curva un po' troppo stretta e andai a sbattere contro un bidone dell'immondizia. Decido però di scacciare questi pensieri dalla mia mente, ricordando la mia promessa "nuova città, nuova vita, nuovi ricordi". Filadelfia è stata sempre una bella città, in cui ho passato momenti bellissimi, ma mi sono stancato della vita mediocre che svolgevo e della mia reputazione, così ho deciso di trasferirmi in questa nuova città, per rifarmi una nuova storia, lontano da tutti e da tutto. Guardo nello specchietto retrovisore per un ultimo istante, prima che la mia vecchia città svanisca dietro un colle e, con un sospiro, me la lascio alle spalle. Già mi sento più sollevato. Per l'intero viaggio il pensiero di Filadelfia sembra solo un lontano ricordo, deposto in un angolo remoto della mia memoria e mi concentro sui bellissimi paesaggi che scorrono fuori dal finestrino. Da quando sono nato non ho mai fatto un viaggio, ho sempre passato la mia vita nel solito quartiere con i soliti amici e quest'aria di novità mi fa sentire molto più felice e sollevato, convincendomi di aver fatto la scelta giusta. Dopo quasi 2 ore di viaggio, riesco a leggere il lontananza il cartello che indica l'inizio della città di New York...l'inizio della mia nuova vita. "Da ora si fa sul serio" mi ripeto attraversando il confine. Percorro gran parte di città in auto per dare un'occhiata a ciò che mi attende e, per ogni miglio che percorro, mi stupisco sempre più. New York è bella quanto grande, grazie ai suo meravigliosi monumenti in giro per tutta città. Dopo questo lungo giro turistico guardo l'orologio e noto che sono le 20:00, così decido di passare la notte in hotel. Il New York hotel sembra un luogo accogliete, così decido di fermarmi qui per questa notte, ma mi ricredo immediatamente quando, dopo aver parcheggiato il mio pick up, prendo la mia roba e mi dirigo nella reception per pagare. Dopo aver aspettato 15 minuti, arriva un uomo molto grasso e bisognoso di una bella doccia.
«Cosa vuoi?»
«Una camera per stanotte.»
«Dammi i soldi e vai nella 54.» mi dice con modo svogliato e arrogante, ma decido di rimanere in silenzio, prendere la chiave e andare in camera, perché non ho voglia di continuare a girare per New York in cerca di un altro hotel.
Percorse le 3 rampe di scale, riguardo il numero della stanza per non sbagliare. Aperta la porta entro in camera, poso la roba sul letto matrimoniale della camera da letto, prendo il pc e vado in cucina. Mentre mangio qualcosa in scatola per non dover cucinare, scorro le foto del nuovo college dove andrò a studiare e a vivere per un bel po' di tempo. Sembra molto accogliente, ben attrezzato, molto grande e adatto a me. Riguardo l'orario e noto che sono le 23:00, decido di spegnere il pc, ricordandomi che per scoprire com'è il college ho l'intera giornata di domani visto che sarà il mio primo giorno. Rimetto il computer in valigia, mi stendo sul letto e cerco di svuotare la mente e di addormentarmi.

Il trillio della sveglia alle 7 del mattino mi fa sobbalzare dal letto, per un momento non ricordo dove sono, ma la puzza della stanza fa risvegliare i miei ricordi. Mi alzo dal letto e mi preparo al mio primo giorno di college. Indosso una semplice maglia nera e un jeans, con scarpe da ginnastica nere; prendo la mia valigia, scendo le scale ed esco da quel hotel, sperando di non ritornarci mai più. Salgo sul pick up e mi dirigo al college. Poso l'auto nel parcheggio della scuola e mi fermo per un momento davanti alla grande insegna d'ingresso, che cita: "Benvenuti alla New York Accademy".

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