Capitolo 12

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Cerco di nascondermi girandomi dal lato di Clara, ma sento la sua voce chiamarmi da lontano.
«Ehi Austine, che ci fai qui. Non aspettavo di vederti.» mi dice con un ghigno malefico sul volto. Cerco di trattenere la rabbia, ma tenta di esplodere quando fissa Clara spogliandola con gli occhi. 
«Non sapevo facessero entrare anche i coglioni qui.» rispondo guardando i suoi 2 amici dietro alle sue spalle che lo seguono come cagnolini. Tutti indossano una grossa felpa di football e un berretto azzurro, saranno giocatori della nostra scuola. Anche se hanno vinto molte partite non gli devo nulla.
«Cosa c'è pivello? Sei qui da solo pochi giorni e già fai il gradasso?» mi risponde uno di loro. 
«Sai chi è lui? È il capitano della nostra squadra e noi non ti permettiamo di trattarlo in questo modo.» Prosegue l'altro.
«Hai sentito? Non mi comporterei così se fossi in te.» si abbassa Dylan per fissarmi negli occhi. Sono iniettati di sangue, forse per l'alcool. Nick e Steven restano in silenzio ad osservare cosa sarebbe successo, ma vedo che sono già pronti con i pugni saldati. Così, reso più sicuro anche dalla loro reazione, mi alzo in piedi e guardo fisso Dylan. 
«Smettetela voi o sarò costretto a cacciarvi dalla pizzeria.» mi giro verso la fonte della voce e vedo un uomo sulla quarantina, calvo e con un grosso pancione guardarci storto. Penso sia il proprietario. 
«Dai su ragazzi, andiamocene.» dice Dylan con un cenno di capo come se stesse richiamando i suoi cani. 

Mi rimetto a sedere e tutti nella pizzeria ricominciano a parlare, restati in silenzio per ciò che era accaduto. I miei compagni rimangono in silenzio per un po', ma Nick lo spezza. 
«Gliel'hai fatta proprio vedere, finalmente qualcuno si è ribellato a lui.»
«Non ho fatto niente di che, forse però sarà meglio andarcene.» terminiamo di mangiare le nostre pizze, ci alziamo ed usciamo dalla pizzeria. 
«È stata una bella serata dopo tutto.» dice Emma guardano il cielo stellato con un sorriso sulle labbra.
«Peccato per quello che è successo.» rovina il buon umore Clara. 
«Ma devi sempre rovinare tutto.» la rimprovera Steven. 
«Saliamo in auto.» continua lui. 

L'auto emette un rumore quando Steven preme un pulsante con la sua chiave elettronica. Entriamo tutti in auto e ci dirigiamo verso i dormitori. Durante il viaggio tutti in silenzio, forse ancora disorientati da Dylan. 

Dopo aver salutato gli altri entro nel mio dormitorio, fortunatamente Dylan non è ancora arrivato. 
Decido di andare a farmi un a doccia per distrarmi un po'. 
Ripenso ancora a ciò che è successo in pizzeria sotto la doccia, sono un po' preoccupato perché Dylan fa parte della squadra di football, quindi ha molte conoscenze e qui questi giocatori sono protetti da tutti, nessuno parla male di loro o perché sono loro amici o per paura, ma non ho intenzione di tirarmi indietro d'avanti a loro per questo motivo. 
Esco dalla doccia e rientro in camera mia. Nick mi ha avvisato che stasera davano una festa in una grande discoteca non molto lontano dal college, volevo andarci con la mia auto ma Steven ha insistito di usare ancora per una volta la sua auto. Mi sdraio sul letto e imposto la sveglia in tempo per l'orario di stasera. Mi metto sotto le coperte e mi addormento, ma vengo svegliato da qualcosa che mi strattona giù dal letto con grande forze, cerco di rialzarmi, ma vengo accolto da un pugno sul mento senza darmi il tempo di capire cosa stia succedendo. 



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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 25, 2019 ⏰

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