"Ghiaccio."

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Una settimana.
Per avere una buona occasione di mettere insieme il mio piano ci ho messo una settimana, come mai?
Ho atteso una svolta a mio favore: cioè la Preside che annuncia una gita a Canazei per una settimana, gli obiettivi sono il Museo Marmolada Grande Guerra 3000, il Sass Pordoi per vedere le Alpi svizzere e austriache, scalare la Marmolada e ovviamente farci sciare e staccare dalla città.
La Preside pensa sia una buona idea portarci fuori.
E per me sarà una buona occasione per mettere in atto il mio piano e far rimettere al suo posto quella piccola arpia di Iris.
Naturalmente a Christian non ho detto più di tanto perché stupido com'è si farebbe venire a prendere le ansie e finirebbe per farmi sgamare.

Appena mia sorella ha fatto sapere ai nostri genitori della gita mi sono organizzato in tutti i sensi, non ho fatto la valigia come mia sorella e mi sono preparato solo uno zaino.
Il giorno della partenza non ero nervoso come mia sorella che era in fibrillazione e le sue urla passano attraverso la porta della mia camera da letto... la mia pazienza, già scarsa, si esaurisce del tutto.
Spalanco la porta della mia camera e la sbatto con violenza al muro, mi affaccio alla porta di Francesca.
<<E che cazzo, hai finito di urlare maledetta oca?!>> sbraitò infuriato.
Cala il silenzio: mia sorella, mia madre e mio padre tacciono.
Nessuno emana un fiato dopo la mia sfuriata, faccio dietro front e torno in camera mia.
Metto dentro lo zaino il caricabatterie del cellulare, il portatile e qualche DVD.
Prendo lo zaino e senza aspettare mia sorella esco e vado verso la scuola, il treno parte dalla Stazione Centrale alle 15:30 e ci si incontra tutti verso le 15:00 alla Stazione.
Raggiungo la scuola e aspetto in silenzio, auricolari alle orecchie e nessuno con la minima intenzione di rompermi le palle.

Mai andare presto alla Stazione Centrale di Milano, è un caos.
Alle 14:45 la Stazione è gremita e la gente pullula a destra e a manca, poi tutti i tizi in giro che chiedono soldi, cibo ecc ecc mi si fanno addosso.
Alle 15:00 vedo Christian arrivare con mia sorella.
Non me ne frega niente dei sentimenti che lui prova per quella rovina vita, mi giro e mi guardo intorno in silenzio. La musica nelle orecchie mi fa perdere il contatto con ciò che ho intorno a me.
Alle 15:15 arrivano la Prof. di Italiano e quello di Storia, a pochi passi vedo la mia vittima.
Iris Demisio cammina tranquillamente insieme ad una nostra compagna di classe, la vedo a suo agio con una camicetta a quadri e dei leggings, i capelli ricci sempre sciolti che le ricadono sul viso.
Christian mi si avvicina e appoggia il braccio sulla mia spalla, giro il viso verso di lui.
Alzo il sopracciglio scettico e lo fisso interrogativo, lui mi guarda e accenna un sorriso da scemo.
<<Che vuoi?>> gli domando incrociando le braccia al petto.
<<Con tutte le volte che fissi quella ragazza sembra che ti piaccia.>> risponde malizioso.
Mi tolgo il suo braccio di dosso e gli mollo un calcio nel sedere per ripicca, i miei occhi bruciano.
Sono schifato.
A me piace Iris?
Ma anche no.
A quella le rovinerò l'esistenza.
<<Andiamo, altrimenti perdiamo il treno.>> urla uno dei Prof.
Sembriamo delle pecore mentre raggiungiamo il treno per Canazei.
Ci metteremo una vita col regionale ma chissene, avrò modo di organizzare tante brutte sorprese per Iris Demisio.

Avevo ragione.
Arrivare a Canazei col regionale è un incubo, motivo? Ci abbiamo messo ore ad arrivare, e un'ora per arrivare all'hotel dato che il Prof. di Storia ha avuto la brillante idea di andare all'hotel a piedi.
I Prof. per essere tali dovrebbero essere dotati di cervello, ma questi sono dotati di malignità allo stato puro e sono sadici peggio di Satana in persona.
Siamo nella hall dell'hotel e sembriamo degli animali da allevamento... uno ad uno ci chiamano e ci assegnano le camere, ed io per bontà divina sono sullo stesso piano di Iris ma non sullo stesso piano di Francesca.
Averla a casa è già tanto, ma averla anche sullo stesso piano in hotel per me è troppo.
Mi hanno assegnato una camera singola dove sarò da solo. Prendo la chiave e a passo di carica raggiungo l'ascensore, premo il pulsante e le porte si aprono.
Salgo sull'ascensore e premo il pulsante sul terzo piano, le porte lentamente si chiudono.
O quasi, se qualcuno non ne impedisse la chiusura.
Si riaprono le porte dell'ascensore e sbuca Iris Demisio davanti a me e velocemente entra nell'ascensore, subito dopo le porte si chiudono e lentamente inizia la scalata verso il terzo piano dell'hotel.
Mi appoggio con la schiena contro la parete dell'ascensore e attendo in silenzio, sento il respiro di lei... è nervosa.
Forse non sarebbe voluta salire sull'ascensore con me, e penso lei abbia ragione dato che non le farò passare una bella settimana.
Le porte dell'ascensore si aprono e lei velocemente ne esce, ne esco anche io e la seguo fino alla sua porta.
La camera di Iris è praticamente di fianco alla mia, mi avvicino e prima che lei entri blocco la porta e la chiudo davanti alla sua faccia facendola rimanere ancora in corridoio con me.
Lei si gira e mi guarda con occhi preoccupati, le labbra le tremano visibilmente.
Mi spunta un sorriso maligno, vederla così spaventata mi fa un enorme piacere.
<<Antonio, ti prego... lasciami andare.>> sussurra piano.
<<No... avrai una settimana tremenda grazie a me, fidati.>> rispondo al suo sussurro.
Lascio andare la maniglia della sua porta e lei scappa dentro la sua camera, torno indietro verso la mia camera e mi chiudo dentro.
Metto giù per terra lo zaino e mi avvicino alla finestra, guardo giù e vedo che scende la neve dal cielo.
Sorrido.
Domani sarà il giorno giusto per mettere in atto la mia vendetta, la neve scenderà bene e tanta e bloccherà la maggior parte dei locali ecc ecc.
E io ho deciso che bloccherò Iris Demisio con me e la farò dannare.
Mi butto sul letto così come sono... la vendetta va consumata fredda, o meglio... ghiacciata.

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