"Diverso".

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Una settimana.
È passata una settima dalla famosa serata e nottata con Iris.
I miei genitori sono tornati e con loro anche mia sorella Francesca. E naturalmente ritorna anche la tortura della scuola.
Rivedere il Carducci dopo una settimana a casa mi fa sentire l'amaro in bocca, a dieci metri di distanza vedo Iris che parla con una ragazza: ha i capelli biondo scuro, un fisico da modella e tiene le mani sui fianchi mentre parla con lei. Nel viso vedo una luce da ragazza bastarda, gli occhi color ghiaccio stanno benissimo sul viso di quella ragazza... si intonano perfettamente col genere di ragazza, che sia la classica ragazza stronza?
Francesca mi spunta accanto e mi tocca il braccio.
<<Quella è Daniela, è la ragazza più popolare della scuola... ed è quella che darà più problemi ad Iris.>> mi sussurra mia sorella.
Giro il viso e incrocio lo sguardo di mia sorella, torno con gli occhi su Iris che si sta facendo piccola piccola sotto gli occhi maligni di quella stronza.
Prendo il mio Eastpack e cammino a passo spedito verso Iris e quella stronza, mi piazzo in mezzo tra loro e mi metto davanti a quella stanga di ragazza con le braccia incrociate sul petto.
<<Hai qualche problema con lei?>> le chiedo con voce gelida.
<<Oh, io non ho nessun problema... ma credo che tu possa aiutarmi a risolvere altri problemi.>> mi risponde con astuzia.
Ci stava provando con me davanti ad Iris e senza ritegno, alzo gli occhi al cielo scocciato.
<<Perdonami, ma la roba di seconda scelta mi fa schifo.>> ribatto con menefreghismo.
Mi giro verso Iris, le prendo la mano e la porto via da quella stronza che ora mi sta lanciando mille parolacce e bestemmie per averla offesa.
Passiamo la porta di ingresso e andiamo in classe, ci sediamo ai nostri posti e lì vedo Iris riprendersi e calmarsi del tutto.
La mano di Iris prende la mia e la stringe dolcemente, i miei occhi si girano velocemente verso di lei e la guardo.
<<Ora darà il tormento anche a te.>> sussurra piano.
<<Non mi importa, in due è più facile battere quella aria.>> rispondo con un sorriso.
Ci giriamo entrambi come sentiamo la porta della classe chiudersi e si sente la voce del Prof. riportare la classe all'ordine.

Le ore di lezione sono state poche, alle 12:00 la scuola chiude.
Una liberazione.
Esco da quella prigione e sento baccano a pochi metri di distanza, nel parco per bambini.
Ci sono diversi miei compagni di classe e ragazze che urlano. Qualcosa mi fa pensare che riguarda Iris, dopo l'ultima ora è praticamente scappata fuori da scuola senza dirmi nulla.
Non inalo nemmeno aria che comincio a correre, arrivo al centro di quel branco di ragazzi e ragazze e al centro, per terra, vedo Iris per terra che si tiene le mani sulla pancia.
Sopra di lei, in piedi, Daniela che la osserva dall'alto in basso.
<<Puttana, proprio con lui dovevi stare? Lui non ti merita... ti avevo avvertita a inizio anno, ora tu la pagherai.>> la minaccia.
La mano di Daniela afferra i ricci di Iris, la mia mano afferra il polso di quella e la blocco prima ancora che possa tirarle i capelli.
<<Non ti conviene toccarla ancora, se non vuoi dover venire a scuola d'ora in poi in sedia a rotelle.>> la mia minaccia la fa sbiancare.
Questa molla la presa dai capelli di Iris e mi guarda in faccia, gli occhi piantati nei miei.
<<So tutto, so cosa hai fatto... stai attento. Prima o poi farai ciò che voglio io, è una promessa.>> sibila piano Daniela prima di girarsi e andarsene.
Nessuno si muove, tutti fissano me e Iris come se fossimo animali allo zoo.
<<Beh, non avete un cazzo da fare?! Via, fuori dalle palle tutti!>> scatto come un leone e tutti velocemente se ne vanno lasciando me e Iris soli.
Mi avvicino a lei e la tiro su, la sollevo prendendola in braccio e così raggiungo a piedi casa sua.
La casa di Iris era in un condominio vicino piazza Udine, non mi è pesato per niente portarla a casa così.
La sento tremare contro il mio corpo, i colpi che Daniela le ha inferto sicuro le avrà recato dei lividi e dei dolori atroci al ventre e al viso.
Il viso è rosso e leggermente livido, le mani scorticate... dentro di me non vorrei mai vedere come è ridotta sotto la maglia ed i leggings.
Arrivo a casa sua e fa di tutto per scendere e mettersi in piedi, prende dalla tasca le chiavi ed apre la porta.
<<Fammi entrare.>> le dico piano, volevo aiutarla.
Mi lascia la porta aperta e la seguo nella sua camera, chiude la porta e si mette seduta sulla poltrona della sua scrivania. La camera di Iris è come la immaginavo.
Bianca e color perla, due librerie piene di libri, delle mensole con qualche peluche e delle foto... una camera bella e che sa di lei.
Mi giro verso di lei e la osservo, mi avvicino e le indico la maglia.
<<O la togli o la sollevi, fammi vedere cosa ti ha fatto.>> sussurro piano.
La osservo mentre si alza e solleva la maglia, sotto il tessuto la pelle sul ventre e sotto il seno è nera e viola. Lividi enormi riempiono il suo corpo fragile. La rabbia monta dentro di me... le aveva fatto del male, troppo male.
I lividi guariscono da soli, non ci sono molte cure che si possono fare.
Dopo che si è tranquillizzata prendo la strada di casa mia... nel frattempo penso, rifletto.
Chiamo Christian.
<<Cerca il numero di Daniela e mandamelo subito.>> ordino.
<<Perché?>> mi domanda con voce impastata.
<<Quella stronza ha pestato Iris.>> replico.
Lui attacca e mi manda il numero su WhatsApp. Memorizzo il numero e la chiamo usando il privato.
Subito sento la sua voce irritante.
<<Puttana, guai a te se tocchi ancora Iris.>> rispondo con rabbia.
<<Antonio, che piacere... beh, penso che la lascerò in pace ad una sola condizione.>> replica lei con voce civettuola.
<<Che cazzo vuoi?!>> rispondo nervosamente.
<<Voglio te, molla quella racchia e stai con me o renderò il video di Iris virale. So tutto della gita e del video... e ne ho una copia. Fai come dico o il video diventerà di tutti. E non credo che Iris gradirebbe questa pubblicità.>> replica lei, maligna.
<<Puttana...>> sibilo.
<<Ti ho in pugno, devi essere mio e lo sarai. Hai tempo una settimana per lasciarla, o il video finirà su tutti i cellulari dei ragazzi a scuola e su YouTube. Una settimana, amore... ciao.>> attacca la chiamata.
Cazzo.
Cazzo.
Cazzo.
Daniela sa tutto.
Ma come?!
Chi le ha mandato il video?
Nessuno sa... a parte Christian, ma per avere il video deve avere la password e lui non ce l'ha.
Iris è ancora in pericolo.
Io sono in trappola.
E... e non sono più come prima.
Ora ho paura.
Ho paura di perdere Iris.
Ho paura di perderla perché mi sono innamorato.
Merda.

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