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5 Ottobre, 19:56

Eravamo appena ritornati al campus, seppur con una certa fatica. Avevo guidato io fin lì, perché Taehyung non era affatto in condizioni di sostenere una guida. Pianse silenziosamente durante tutto il tragitto, singhiozzava accasciato sul sedile come una bestia ferita, aveva bisogno di chiudersi nel suo dolore e io glielo lasciai fare, trattenendo a stento le mie, di lacrime. Aveva sperato fino all'ultimo che Jimin fosse ancora vivo e non si arrese nemmeno quando vide la piccola mano di quel ragazzo sbucare fuori. Si fece del male tirandolo completamente fuori, insieme a Yoongi, per rendersi davvero conto del fatto che non ci fosse più nulla da fare.
Guidai in fretta per impiegare meno tempo possibile e per riuscire a star dietro a Yoongi, distrutto tanto quanto Taehyung, se non peggio, ma comunque molto più lucido. Forse era la rabbia a renderlo tale.
Quella mezz'ora di strada la trascorsi a pensare alle visioni che avevo avuto negli ultimi giorni e che solo in quel momento mi suonarono come degli avvertimenti, in un certo senso. Avevo iniziato a riportare indietro il tempo per scoprire quella terribile verità? Non ne avevo idea, volevo solo che quell'incubo avesse fine, ma non sapevo come avrebbe potuto averne, non sapevo quale fosse il reale senso di tutto.
Quella data, il 6 Ottobre, mi martellava, mentre cercavo disperatamente di ricordare, di capirne il significato. Tutto ciò che avevamo scoperto io lo avevo già visto, in un modo o nell'altro, nella mia testa. Avevo paura, ero terrorizzato, perché in quelle visioni di positivo non c'era proprio nulla. Mi ricordavo anche del fuoco, mi ricordavo del volto di Taehyung sulla prima pagina del giornale, insieme ad altri che però non avevo visto chiaramente. Mi ricordavo di Jimin, mi chiedeva con i suoi occhi spenti di essere trovato, e ricordavo l'incendio, ricordavo le fiamme che divoravano qualcosa di ormai irriconoscibile.
Non avevamo chiamato la polizia dopo la scoperta del cadavere sotto una montagna di macerie e rifiuti. Yoongi si era categoricamente rifiutato di farlo, negandolo anche a noi, e Taehyung fu d'accordo con lui. Volevano trovare Hoseok prima, tirargli fuori il nome della persona che stava dietro a tutto quell'orrore insieme a lui, e solo dopo trascinarlo alla polizia. Non sapevo se essere d'accordo o meno, in quel momento non mi interessava neanche; loro erano arrabbiati, pieni di dolore, io ero triste, così abbattuto da non avere neanche la forza di rispondere. Quel ragazzo non lo conoscevo, ma un cadavere in quelle condizioni e con un retroscena tanto macabro avrebbe turbato chiunque.

Eravamo giunti a destinazione già da diversi minuti e non smetteva di piovere. Anzi, se possibile, la violenza e la durata di quel temporale sembravano aumentare minuto dopo minuto. Ormai era buio e Jung Hoseok non si trovava da nessuna parte, lo avevamo cercato un po' ovunque, ma di lui non c'era traccia e nessuno sembrava averlo visto da diverse ore, nemmeno il suo grande amico Seokjin. Ci parlò Yoongi con lui, Taehyung evitò di aprir bocca e io lo stesso. Lo tenevo per mano, gli lanciavo occhiate che potessero calmarlo e rassicurarlo. Avrei voluto baciarlo sulle labbra, ma non mi veniva ancora così naturale quel gesto, così mi trattenni e semplicemente lo allontanai un po', insieme a Namjoon, quando quel simpaticone iniziò a scherzare un po' troppo. Temevo una reazione violenta, lui era sempre stato una testa fin troppo calda.
« Se si fa vivo, fammelo sapere immediatamente. » disse Yoongi a Seokjin, pronto ad allontanarsi per continuare a cercare, ma le parole dell'altro lo trattennero.
« Ma cos'hai, Yoongi? Perché tutta questa fretta di vedere Hoseok? » Seokjin rideva da prima e stava continuando, era un po' troppo allegro per i nostri gusti e soprattutto non aveva capito che Yoongi non aveva nessuna voglia di scherzare.
« Non c'è niente da ridere, Seokjin. Non c'è proprio niente da ridere, te lo assicuro. » Era serio da far paura e i suoi occhi ancora terribilmente arrossati dal pianto. Probabilmente Seokjin aveva scambiato quel rossore per qualcos'altro.
« Hai il muso lungo oggi? Di solito hai la risata più facile. » Il ragazzo, giustamente, si prendeva la confidenza che c'era sempre stata. Del resto, Yoongi era uno di loro, ma in quel momento a me sembrava irriconoscibile e alla fine non riuscì a trattenersi.
« Jimin è morto! Hai capito, Seokjin?! È morto! » esplose infatti poco dopo, quasi urlando in faccia all'altro, non curante del fatto che, sebbene ci trovassimo in un angolo appartato del dormitorio, chiunque avrebbe potuto sentirlo.
« Ma che stai dicendo... » mormorò appena Seokjin, quando trovò il coraggio, ed era letteralmente pietrificato. Il sorriso era sparito dal suo bellissimo volto, lasciando spazio a un'espressione attonita, e il tono di voce si era parecchio abbassato. Sembrava non crederci, e come biasimarlo.
« È morto, ho visto con questi occhi il suo cadavere e anche loro. » Yoongi ci indicò, a poca distanza. Parlava di nuovo piano, aveva subito ripreso il controllo perso. « È stato Hoseok a ucciderlo, se non lui una persona che lo usa come un pupazzo. »
« Cosa?! Non può essere. Non ci credo. » Dopo una evidente sorpresa, Seokjin gli rispose con un tono fermo e deciso qualche attimo dopo, ma non ci credeva nemmeno lui a ciò che stava dicendo, era così evidente. Yoongi sbuffò, ridendo lui quella volta, amaramente. Provava un dolore che lo stava divorando ed ero quasi certo del fatto che fosse addirittura più intenso di quello che stava provando Taehyung. Glielo leggevo in faccia.
« Non mi interessa se ci credi o no, è la verità e Hoseok deve dirmi chi cazzo ci sta dietro, poi ce lo porto io stesso alla polizia. »
Alla fine, Seokjin ci assicurò che ci avrebbe avvertiti, nel caso in cui Hoseok si fosse fatto vivo.

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