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CAPITOLO III


- Signor Coniglio!!! Mi dica dove è diretto, la prego! O almeno mi dica dove sono

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- Signor Coniglio!!! Mi dica dove è diretto, la prego! O almeno mi dica dove sono...

Il coniglio bianco allora si voltò per un istante. La guardò dritta negli occhi e disse:

- Ascolta ragazzina una volta e per tutte. Dato che non posso controllare il tempo, e dato che ho degli obblighi e degli impegni assolutamente importanti, non posso badare a te o farti da guida! Oggi è il giorno dell'incoronazione della nostra Regina Illustre, fonte di luce ed ispirazione per tutti i suoi sudditi, per gli anni avvenire e così sia! Perciò levati dai piedi. Ah! Se vuoi renderti utile, potresti partecipare anche tu alla cerimonia, ma non posso portartici io! In quanto valletto, il mio compito è starle accanto sin da subito. Fuori dai piedi, ora! Oh ma guarda quanto è tardi! Sei soddisfatta adesso?- E così saltellando più veloce, di qua e di là, sparì nella foresta.

-Accidenti!- Pensò Alice.- Non si può certo dire che sia stato cordiale. Ma almeno, mi ha risposto. Il problema è come arrivare a palazzo credo. Pare che non ci sia nessun altro qui. Mi converrà seguire la direzione verso il quale è andato.

Non ebbe fatto molta strada, quando sentì qualcuno chiacchierare animatamente.

- Non possiamo andare oggi!- Esclamò il dodo.

- Ma io mi annoio!- Rispose il topo.

- E se ci fermassimo solo un momento?- Chiese l'anatra.

- È fuori discussione!- Disse severo il dodo.

- Che trio insolito! Commentò Alice.

Il tono della sua voce era piuttosto alto, per cui i tre animali si girarono verso di lei con aria interrogativa e seccata. Non erano affatto sorpresi della sua presenza. Ma per tutte le stranezze che il loro mondo presentava, infondo, non c'era da meravigliarsi. Possibile in quello starno paese abitassero solo animali? Chissà se anche la Regina Illustre, era una bestiola. E chissà quale?

- Lo sai che non è educato origliare?- Disse l'anatra accigliata.

- Oh, mi dispiace molto. Mi chiamo Alice Liddell, e mi sono persa. Sono nuova da queste parti, non so neanche spiegare bene come ci sia arrivata fin qui! Mi chiedevo se voi voleste aiutarmi? Che ne so, portandomi con voi?

- Ah no, è fuori discussione! Nel Giardino Incantato non possono entrarci tutti! È un segreto!- Spiegò il topo con la zampetta davanti alla bocca.

- Beh ora non lo è più un segreto, razza di idiota!- Lo rimproverò l'anatra.

- Fate silenzio e non litigate! Beh, se con noi vorrai andare, una prova dovrai superare!- Disse il dodo.

- Una prova?- Chiese Alice dubbiosa.

- Esatto.

Passò qualche secondo.

- E quale sarebbe questa prova?

- Oh, beh, solo un attimo. Amici miei, riunione!

E così il dodo, il topo, e l'anatra si misero in cerchio e cominciarono a bisbigliare.

Alice non riuscì a cogliere molto dai loro discorsi, ma si fece ansiosa. Cosa mai avrebbero potuto chiederle? Ogni tanto volava qualche scappellotto sulla testa qua e là, e la scenetta si fece quasi comica oltre che surreale.

- Io e gli altri membri del comitato abbiamo deciso! Dovrai trovare una rosa rossa!- Annunciò il dodo.

- Come?

- Proprio così!

Alice si guardò intorno. Certo vi erano molti fiori, ma...in un paese dove tutto è bianco come la neve, dove avrebbe trovato una rosa rossa?

- Aspettate, dove state andando?- Chiese Alice, notando che quei furbetti si stavano allontanando.

- Ce ne andiamo, ovvio! Non possiamo restare qui tutto il tempo! Una volta trovata la tua rosa, saprai come arrivare al Giardino Incantato. Addio Alice, buona fortuna!- La salutò il topo assieme ai suoi amici.

- Bah! A me sembra una fregatura. Penso volessero solo sbarazzarsi di me. Non avrei mai pensato di dirlo, ma questo mondo è peggio del mio per certi versi. Inoltre si dice che tutto il mondo è paese, quindi...Ma che sto farneticando? Beh, non che abbia molto da fare. Esisterà davvero qui un campo di rose rosse? Sarebbe carino trovarne alcune.

Così Alice si rimise in cammino, guardandosi attorno con molta attenzione. Magari avrebbe trovato davvero una rosa rossa.

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