3 giorni dopo.《Sei sempre più bravo, non so come tu faccia》
《Esperienza》 risposi al mio amico mentre entravamo nei locali della società per allontanarci dal rumore esterno assordante, alzandomi gli occhiali da sole sulla testa.
《Allora cosa hai deciso di fare per Natale? Ti vedi con Jen?》
《No, lei è partita e poi lo sai non è una cosa seria con lei, non passeremmo mai le feste insieme》
《Vieni da me?》
《In realtà ho gia preso impegni per la vigilia di Natale, magari..》
《Alex!》 mi chiamarono
《Arrivo, scusami Eric 》
《Fai pure》 rispose quello sorridendomi《Dimmi Lauren》 dissi avvicinandomi alla segretaria
《c'è un cliente che vuole parlare con lei》
《Certo, dov è?》
《Mi sono permessa di farlo aspettare in sala riunioni, preparandogli un caffè》
《Sei sempre cosi efficente Lauren, grazie》dissi sorridendole e sfiorandole il braccio 《vado》
《È un piacere signor Goldman》Era di spalle, rivolto con lo sguardo alla grande vetrata dalla quale si poteva ammirare tutta la pista, quando aprii la porta della sala.
Cosi tossii per farmi sentire
《Le chiedo scusa se l'ho fatta aspettare》dissi per catturare la sua attenzione.
Mi sistemai la camicia avvicinandomi a lui prima di porgergli la mano.《Sono Alex Goldman, piacere di conoscerla》 feci per dire, ma ebbi un sussulto quando si voltò.
Lo riconobbi subito.
Era l'uomo dell'aereoporto di qualche giorno prima.《Salve》 rispose lui visibilmente sorpreso quanto me di vedere di nuovo la mia faccia.
Dovette riconoscermi.
《Signor Tomson》disse porgendomi la mano. La strinsi con vigore e ricambiò la stretta e lo sguardo serio e penetrante.
《Si accomodi》 dissi indicandogli le sedie attorno al tavolo ovale della sala.
《Come posso aiutarla?》 chiesi mentre mi accomodavo dopo di lui sulla sedia girevole accanto alla sua. 《Sono contento di vedere che il suo tono è molto più cordiale dell'ultima volta》
Sorrisi appena, infastidito.Lui proseguì 《Ci siamo gia incontrati si, se è questo che si sta domandato》《Lo so》risposi serio 《Non er..》 cercai di parlare ma non mi fece finire di parlare
《Ma non si preoccupi signor Goldman sono sicuro che lei non abbia più intenzione di intromettersi nei miei affari, se non quelli che ci riguarderanno da oggi》disse con tono autorevole, quasi paternale di rimprovero.
È vero avevamo almeno 30 anni di differenza, poteva essere mio padre, ma soprattutto era un cliente e a quanto pare uno di quelli grossi di mio padre, ma non l'avevo mai incontrato prima d'ora.
Avevo spesso sentito nominare la famiglia Tomson, ma certo non avevo presente il volto del signor Tomson, altrimenti l'avrei riconosciuto quella mattina in aereoporto mentre parlava con quella ragazza.
Quella ragazza.
Chissà se l'aveva più rivista lui.
Il solo pensiero mi infastidii.
《 Parliamo dei nostri affari allora》 risposi con altrettanta decisione.
È vero che avevo molti anni di meno, ma il suo fare non mi intimidiva, d'altronde avevo imparato dal maestro : mio padre.
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Abbracci mancati
RomanceI suoi muscoli si contrassero mentre si posizionava per tirare lungo il tavolo da biliardo al centro della sala, con la stecca tra le mani. Fissò la punta, la posizionò, si concentrò, sfiorò la biglia e passarono pochi istanti in cui immaginai la s...