15 - Lacrime e palchi.

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Tish pov's
Alberto sta parlando al telefono, sembra contento.
-Certamente! Devo chiedere anche a mia moglie, ma secondo me anche lei ne sarà entusiasta!
-Amore...chi era?
-Era il mio manager, che mi ha proposto di andare in tour...con te! Nei teatri di tutta Italia!-
Mi si illuminano gli occhi.
-Faremmo qualche duetto e canteremmo le canzoni dei nostri album, soprattutto quelli usciti due mesi fa. Ti andrebbe?
-E me lo chiedi pure?! Ovvio!
Lo abbraccio più forte che posso. Mio marito mi segue sempre in tour, certo, ma cantare insieme a lui nei teatri italiani è un vero sogno.
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13 febbraio
8:40, suona la sveglia.
-Buongiorno amore, dobbiamo andare al Teatro degli Arcimboldi.
-Buongiorno beddazza!
Purtroppo abbiamo pochi momenti di calma da dedicare a noi perché come finisce un concerto dobbiamo subito pensare a quello, soprattutto se non abbiamo giorni liberi tra una data e l'altra. Siamo a metà del tour e finalmente stanotte abbiamo dormito a casa nostra dopo svariate stanze d'hotel e sarà così anche per la notte a venire, visto che domani sera non abbiamo concerti in programma. Ora però dobbiamo prepararci in fretta perché ci aspettano in teatro.
Ovviamente fa freddo, ma fuori c'è il sole e il cielo è limpido.

-Ragazzi, ci siamo.
Dalla platea eletrizzata si accendono centinaia di luci tra torce dei cellulari e video, mentre dei cuori di carta bianca oscillano tenuti in mano dalle persone che sono venute al nostro concerto. Per noi è il momento di salire sul palco. Durante il concerto alneno metà platea si alza dalle comode poltrone rosse e viene sotto il palco per vederci da vicino. È anche per questo che amo cantare nei teatri: oltre all'atmosfera meravigliosa che c'è, il contatto con i fan è molto più diretto rispetto ai palazzetti.

Tra autografi sui biglietti e foto con i più coraggiosi che sono rimasti fuori ad aspettarci, arriviamo a casa alle due di notte.
Appena il tempo di entrare che mi ritrovo costretta a correre in bagno senza riuscire a dire nulla finché non mi passa la nausea. Decido di rifare il test di gravidanza che ho comprato cinque mesi fa perché avevo un lieve ritardo, come adesso. Sto in bagno venti minuti, ma non succede quello che speravo. Mi fa male questa cosa perché è il terzo test negativo in cinque mesi, e noi desideriamo un bambino più di ogni altra cosa.
-Amore come stai?
-Male.- Rispondo mentre non riesco più a trattenere le lacrime.
-Vieni qui. Cosa ti prende?
-Non ce la faremo mai. - dico mentre piango.
-Ei, non ti abbattere.
-Ma non ti abbattere cosa? Ho tutte le ragioni per abbattermi! Sono mesi che proviamo ad avere un figlio e ogni volta spero che si presenti qualche sintomo di gravidanza nei giorni successivi, ma non accade proprio niente. Per non parlare di quando mi insospettisco e faccio il test, ma risulta negativo ogni fottuta volta.
-Vieni qui, abbracciami.
Mi rifugio nelle braccia di Alberto mentre cerco di calmarmi.
-Ne abbiamo passate tante, ma davvero tante. Quante volte abbiamo temuto di non potercela fare? Quante volte ci siamo guardati negli occhi sperando di uscirne insieme? Quante volte abbiamo sorriso e ci siamo detti che ce l'avevamo fatta? Siamo ancora giovani, amore mio. Ci proveremo fino all'ultimo respiro e vedrai che ce la faremo. Ci sono cose che succedono quando meno te lo aspetti per sorprenderti di più. Ce la faremo, e te lo ripeterò finché non ce la faremo davvero. Ora sei sicura di stare meglio o vuoi che ti prepari qualcosa?
-Sto meglio, amore. Davvero. Era solo una nausea passeggera e ora mi sento come prima.
-Sicura?
-Sicurissima.- Dico dopo essermi asciugata le lacrime che mi hanno bagnato il viso.

Alberto pov's
Non mi piace affatto vederla triste e abbattuta, voglio farla stare meglio. Così la prendo per i fianchi, iniziamo a baciarci con foga e finiamo per fare l'amore.
-Adesso sto ancora meglio, amore mio.
-Ti amo tanto tanto.
Ci baciamo e ci addormentiamo.

-Buongiorno beddazza.
-Ei amore buongiorno. ... Sai che giorno è oggi?
-Dobbiamo andare a Brescia...no dai, scherzo. È San Valentino.
-Quindi buon San Valentino. Ti proporrei di fare qualcosa di romantico, ma dobbiamo andare a Brescia perché ci aspettano al teatro.

-Allora ragazzi questi sono i vostri camerini, appena il palco è pronto potete iniziare le prove ma se volete farle più tardi non ci sono problemi.-Ci accoglie così un uomo di corporatura vigorosa, con i capelli castani e una tuta nera addosso.
-Grazie. Abbiamo saputo che ci sarà molta gente stasera.
-Sì, è tutto sold out. Certo, non sappiamo quanti biglietti comprati verranno poi rivenduti qui fuori e quanti sono stati comprati legalmente, ma anche dai social si capisce che stasera le poltrone di questa platea saranno quasi tutte occupate.
Stessa routine. Attesa in camerino, si spengono le luci, dalle urla si capisce quanta gente c'è e sale sempre un po' di ansia, si sale sul palco e inizia la magia. La magia che abbiamo scelto di vivere otto anni fa.

Fidati ancora di me - TishertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora